Document no. 4304
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
[München], 22 September 1919
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Sulla proposta di due Vicari Apostolici per l'Alta Slesia e per la Prussia occidentale ed orientale in occasione del plebiscito
Facendo seguito al mio rispettoso Rapporto N. 13848 in data del 28 Agosto p. p., ho l'onore d'inviare qui accluse all'E. V. R. le risposte dei Revmi Vescovi di
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Tengo altresì a significare all'E. V. che, nell'accusare a Mons. Bludau ricevimento della sua lettera, non ho mancato di
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Poiché poi V. E. nel sullodato Dispaccio si è degnata ordinarmi di esprimere il mio umile avviso al riguardo, mi sia permesso, – pur riconoscendo pienamente quanta simpatia meriti la nobilissima Nazione polacca, risorta a nuova vita dopo oltre un secolo di servaggio –, di richiamare la di Lei superiore attenzione
1°) Essa verrebbe interpretata come un atto di sfiducia e come un'offesa verso i suddetti Vescovi della Germania, ai quali sarebbe tolta o sospesa la giurisdizione, di cui sono in legittimo possesso, su di una parte delle loro diocesi, per affidarne l'amministrazione, prima ancora che i territori in questione passino eventualmente alla Polonia, a due sacerdoti di nazionalità polacca, e dei quali, almeno per ciò che riguarda il parroco Kubina, non sembra possa con sicurezza affermarsi che siano alieni dalla politica.
2°) Essa apparirebbe agli occhi del Governo e della popolazione tedesca come un atto di par-
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zialità della S. Sede a favore della Polonia, il quale riuscirebbe tanto più sensibile, in quanto che la Germania, abbattuta ora sotto il peso di durissime condizioni di pace, attenderebbe invece conforto ed aiuto. Ciò accrescerebbe il malcontento anche fra i cattolici, e darebbe un nuovo pretesto agli attacchi dei nemici della Chiesa in Germania, che accusano la S. Sede di favorire l'Intesa vittoriosa.3°) Tanto meno, poi, sarebbe facile di persuadere il popolo tedesco della necessità ed opportunità di quel provvedimento, in quanto che, dovendo essere i territori soggetti al plebiscito occupati da truppe interalleate, la Polonia avrebbe già con ciò piena garanzia contro qualsiasi mena antipolacca.
4°) Inoltre, essendo la circoscrizione delle diocesi di Breslavia, di Culma e di Ermland fissata dalla Bolla concordata De salute animarum del 1821, sembra che non converrebbe eventualmente procedere alla nomina dei detti Vicari Apostolici indipendenti, senza previa intesa col Governo prussiano.
5°) Parrebbe altresì opportuno di controllare l'esattezza del precedente storico invocato dal Governo polacco. A me non
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è riuscito, malgrado tutte le indagini fatte, di trovar la minima traccia della nomina di un Vicario Apostolico, a Lodz [sic], nel 1815, ma alla S. Sede sarà agevole di appurare 35v
tedesche (o, per dir meglio, prussiane) occupassero nel 1815 Lodz, ove sarebbe stato costituito il Vicario Apostolico. Ma, anche ciò ammesso, si può chiedere se il precedente addotto dal Governo polacco faccia veramente al caso attuale. Infatti il motivo del provvedimento presentemente invocato dal Governo medesimo è quello di assicurare la neutralità del clero riguardo al plebiscito; ora un simile motivo non poteva sussistere nel 1815, epoca in cui, conformemente ai principi dominanti in quel tempo non si consultò affatto con apposita votazione la volontà [6°) Sembrami che meriti seria attenzione la soluzione accennata da Mons. Vescovo di Breslavia, cioè ch'egli costituisca per l'Alta Slesia "ex auctoritate S. Sedis ad petitionem suam sibi commissa" un Delegato diocesano, al quale affiderebbe non solo "omnia illa negotia administrativa, quae extra Curiam
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Episcopalem ab ipso expediri possunt", ma soprattutto "omnem vigilantiam personalem super clero et obligationem curandi, ut in nullo omnino puncto libertas clericorum et laicorum quoad suffragia politica restringatur". Ciò potrebbe essere dalla S. Sede espressamente insinuato e raccomandato nell'Atto, con cui concedesse tale facoltà. Per dare, poi, al Governo polacco piena garanzia sulla 7°) Siccome infine il Governo polacco riconosce la completa imparzialità dei Vescovi di Culma e di Ermland, tale provvedimento potrebbe essere limitato alla diocesi di Bresla-
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via e rimarrebbe facilmente giustificato dai seguenti motivi: Nel sottoporre quanto sopra all'alto giudizio dell'E. V., m'inchino