Document no. 4417
Pacelli, Eugenio to Pizzardo, Giuseppe
[München], 10 July 1921
Writer (text genesis)
PacelliPacelliSubject
L'Emo Cardinale Faulhaber ed il mio viaggio in Svizzera del
del
Novembre 1918
L'Emo
90v
descrivere "il terrore rivoluzionario, che, in quei giorni di estrema tensione e di eccitazioni senza fine, prendeva un aspetto sempre più minaccioso contro la Chiesa". In tale situazione egli
ritenne che "il Rappresentante del S. Padre non dovesse essere esposto al pericolo di maltrattamenti e di oltraggi", e fu perciò che il 14 Novembre (allorché , in esecuzione dell'ordine datomi
dall'Emo Superiore col succitato cifrato N. 154, mi recai da lui a prender consiglio) tornò
nuovamente ad esortarmi
91r
il 18 Gennaio seguente 1919 gli chiese (per mio incarico) se, a suo avviso, il Nunzio potesse
allora tornare a Monaco, egli rispose
che, "allo stato attuale delle cose, il Ministro Presidente Eisner avrebbe di nuovo cercato di entrare in rapporti ufficiali con Mons. Pacelli, ed i Vescovi bavaresi avrebbero veduto in ciò un riconoscimento del Governo rivoluzionario ed uno scandalo per l'intiero PaesePer le circostanze note all'E. V., il 31 di quello stesso mese di Gennaio 1919 feci ritorno [in Baviera,] ove [ein Wort unlesbar] durante [ein Wort unlesbar] quei turbolentissimi mesi , nonostante le ripetute istruzioni dell'Emo Superiore di recarmi, in caso di pericolo, in Svizzera col personale della Nunziatura, come risulta dai cifrati N. 182 del 22 Febbraio 1919 (dopo l'uccisione di Kurt Eisner) e N. 187 del 9 Aprile 1919 (dopo la proclamazione della Repubblica dei Consigli), nonché da una lettera "personale" scrittami dallo stesso Emo Cardinale Segretario di Stato il giorno seguente 10 Aprile. L'Emo Faulhaber ricorda a tale riguardo l'attentato a mano armata contro la Nunziatura e la mia stessa persona del 29
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di
citarle testualmente:
"In modo energico e dignitoso il Nunzio protestò contro quella violazione del diritto internazionale e diede una prova di personale intrepidezza, di cui può
farsi un'esatta idea soltanto chi ha [vissuto] quei giorni del più brutale arbitrio e del terrore più crudele, e non già
in altri paesi ed in tempi tranquilli". Ed in fine, dopo altre simili considerazioni, conclude: "L'intiero Episcopato bavarese è
con me del parere che la condotta del nostro veneratissimo Nunzio Apostolico Mons. Pacelli fu guidata unicamente dalle più elevate vedute ecclesiastiche".Dopo di ciò, c on sensi di profondo ossequio ho l'onore di rassegnarmi
Dell'E. V. R.