Subject
Democratizzazione della Germania
Mi pervenne soltanto ieri la venerata lettera dell'E. V. R. in data del 1° agosto corrente relativamente alla democratizzazione della Germania e posso assicurarLa che lessi col massimo interesse le sapienti riflessioni del l'E. V. – cui io pienamente aderisco – circa quell'importante problema considerato in ordine alla questione della pace. Mi permetta tuttavia V. E. di comunicarLe qui appresso alcune notizie di fatto, che potranno forse servire a regolare l'azione della S. Sede e di questa Nunziatura Apostolica a tale riguardo.
Ricevetti il 29 luglio scorso il cifrato dell'E. V. sul detto argomento, e siccome proprio il giorno seguente dovevo avere col nuovo Cancelliere dell'Impero un'altra Conferenza qui a Monaco, ne profittai, per dopo aver discorso sulle proposte di pace, presentate da per toccare anche quell'argomento. Dissi al Signor Michaelis che, siccome, secondo vari discorsi pronunciati dagli uomini di Stato dell'Intesa, ed in particolare da Lloyd George, sem-35v
brava doversi dedurre che la democratizzazione o parlamentarizzazione della Germania avrebbe più facilmente indotto gli Alleati a conchiudere la pace, sarebbe stato senza dubbio di grande interesse per l'E. V. di conoscere il suo pensiero sulla possibilità di addivenire ad una tale riforma, intorno alla quale anche in quei giorni si erano sollevate in Germania così vive discussioni. Egli mi rispose nettamente che non credeva possibile l'introduzione in Germania del parlamentarismo, nel senso appunto che il Cancelliere sia responsabile dinnanzi al Parlamento e dipenda dalla maggioranza dei partiti; ma che si proponeva di creare prossimamente una Commissione permanente composta di membri del Governo e di membri del Parlamento, ossia una specie di Consiglio dell'Impero, che importerebbe una collaborazione costante del Governo e del Parlamento. Il Dr. Michaelis mi aggiunse chiaramente che avrebbe prodotto cattiva impressione se la Chiesa avesse facesse pressioni in favore della anzidettademocratizzazione nel senso anzidetto. Confesso a Vostra Eminenza che, vista la mala parata, 35bisr
vale a dire l'inutilità ed il danno d'insistere in quel momento col Cancelliere, che avevo invece allora interesse di mo conservarmi favorevole nelle trattative,assai più difficili e laboriose di quel che si possa pensare, intorno alle menzionate proposte di pace, – mi ritirai in buon ordine ed assicurai il Cancelliere medesimo che la mia domanda aveva avuto soltanto lo scopo di informarmi informare la Santa Sede circa le di lui vedute; del che il Signor Dr. Michaelis si mostrò e dichiarò soddisfatto. Su questa materia, del resto, non potrei eventualmente contare nemmeno sull'appoggio del Sig. Conte de Hertling, il quale è anch'egli apertamente contrario alla parlamentarizzazione. In generale, poi, occorre tener presente (ed io ho potuto toccarlo con mano nelle anzidette trattative) che senza dubbio qui in Germania, ad eccezione dei pangermanisti e dei militaristi, la grande maggioranza degli uomini politici e della popolazione desidera sinceramente la pace, la quale rappresenterebbe la fine di infinite miserie e di una carneficina senza scopo; ma, è pur certo <d'altra parte> che al tempo stesso 35bisv
si sentono o credono di sentirsi forti, possono o credono di poter ancora resistere vittoriosamente contro tutti i nemici (dei quali essi stessi ormai non sanno più il numero), e quindi vogliono una pace da forti, ed occorre grande abilità e moltissimo tatto per indurli a delle concessioni. AncheSoltanto ieri il moderatissimo Sig. von Bergen mi confidava che la Germania metterà in azione probabilmente nel mese futuro un nuovo tipo (colossale) di sottomarini grandi come delle dreadnoughts e che Hindenburg si prepara tranquillamente la prossima campagna primaverile.
Ad ogni modo, se, malgrado ciò, Vostra Eminenza nel Suo superiore giudizio crede conveniente per il supremo scopo della pace di procedere nella via suindicata, è naturale che eseguirò, com'è mio dovere, con ogni impegno i Suoi venerati ordini e farò studierò og tutti i mezzi per raggiungere possibilmente l'intento desiderato.
In attesa, pertanto, di ulteriori eventuali istruzioni, m'inchino al bacio ecc.
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Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 14 August 1917, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 4497, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/4497. Last access: 21-12-2024.