Document no. 5152
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
[Rorschach], 18 July 1919
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Circa lo stato attuale della Chiesa in Germania
Ora appunto mi giunge una lettera del prelodato Mons. von Keppler su tale argomento, che credo opportuno di sottomettere all'E. V. R., riportandola qui appresso tradotta dal tedesco:
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"Incoraggiato dal P. Abate Primate von Stotzingen, ardisco di proporre a V. E. alcuni pensieri circa lo stato del cattolicismo in Germania, e particolarmente nella mia diocesi.
La rivoluzione, scoppiata nel Novembre 1918, ha senza dubbio fortemente influito anche sulla popolazione cattolica. Qui pure si credeva da molti che la fine della guerra si doveva alla rivoluzione e che da questa poteva
Così il socialismo guadagnò simpatie anche in circoli fino ad ora conservatori. Gli elementi indisciplinati, massime fra la gioventù cresciuta senza freno durante la guerra, stimarono giunto il tempo loro. Soldati ritornati imbarbariti dal campo negarono obbedienza anche al sacerdote e provocarono in parte disordini perfino nella casa di Dio, ove con
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segreta il mio clero sui minaccianti pericoli e Come, però, l'ordine pubblico e civile non è ancora affatto stabilito ed assicurato, così rimangono anche nel campo religioso ed ecclesiastico gravi mali da superare. Il rispetto verso l'autorità è notevolmente diminuito;
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la leggerezza morale si diffonde sempre più; la sfrenata cupidigia di ricchezze spinge a volgari frodi, a furti ed a rapine. La lotta contro questi ed altri difetti e vizi richiede tuttavia attualmente una speciale circospezione e prudenza. Con rigorosa severità e con aspri rimproveri e pene non si ottiene più quasi nulla; soltanto la molta pazienza, riguardo e mitezza si può ancora sperare un qualche buon esito.Lo studio della psiche del popolo rivela due sintomi caratteristici: da un lato, una spaventevole apatia e letargia,
Questi sintomi mostrano che tutto il mondo è profondamente malato e mortalmente stanco. Le inaudite sofferenze della guerra, la fame sofferta per anni, le terribili catastrofi, che hanno mandato in frantumi tutto l'ordinamento sino ad ora esistente, tutto ciò ha portato uno sfacelo fisico e
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psichicoLa prossima Conferenza dei Vescovi dovrà molto riflettere, se l'Episcopato deve avventurarsi ad indirizzare nel momento presente una parola al popolo, o se non sia invece più saggio di rimandarlo a tempo più opportuno. Vi sarebbe certamente molto da dire ed
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è possibile che da alcuni si attenda una Circa la questione, poi, se sia espediente che in questi tempi così oscuri il Capo Supremo della Chiesa elevi Egli stesso la Sua voce, ardisco appena di pronunziarmi. Vorrei tuttavia sommessamente, per il caso che il Santo Padre volesse rivolgere la parola ai cattolici tedeschi, richiamare l'attenzione su due punti. A mio umile avviso, avuto riguardo alle condizioni psichiche del nostro popolo, dovrebbe ciò che Sua Santità intende dirci, – per quanto noi meritiamo rimprovero e pu
Sembra poi
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prattutto attenderebbero, se il Santo Padre parlasse loro nel momento attuale, cioè la risposta alla questione: quale atteggiamento debba tenersi di fronte alla rivoluzione ed al Governo che da essa è sorto. Lo schivare del tutto una tale questione od il limitarsi a trattarla solo con principi teoretici sarànon meno impossibile, che il risolverla praticamente e pienamente. Sarebbe prematuro di obbligare formalmente i cattolici alla forma di Stato repubblicana, giacché è ancora del tutto incerto se essa sarà stabile e può aversi ancora qualche speranza nel ristabilimento della Monarchia, 86v
ed in continuazione dei sublimi pensieri della prima Enciclica del nostro Santo Padre, mostrasse a tutti, vincitori e vinti, il cammino verso la vera pace cristiana dei popoli".Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della S. Porpora, con profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi