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Sulla questione dei sindacati cristiani in Germania
Insieme al relativo Allegato (che qui unito compio il dovere di
restituire all'E. V. R.) mi è regolarmente pervenuto il venerato Dispaccio
dell'E. V. R. N. 95762 in data del 13 corrente
relativo alla questione dei Sindacati cristiani in Germania.
A tale riguardo mi occorre
significarLe che la Conferenza vescovile di Fulda si è testé occupata del grave argomento ed
è venuta all'unanimità (il
Vescovo di Treviri si è astenuto dal voto)alla seguente risoluzione, comunicato al Sac. Fournelle,
Segretario generale della Lega di Berlino, dall'Emo Sig. Cardinale von Hartmann con
lettera in data del 1º corrente:
"Sommamente
desiderabile nell'interesse della concordia fra i
cattolici tedeschi, come in quello degli operai cattolici, è la unione fra le associazioni operaie
cattolch
323v
cattoliche di Berlino ed i sindacati cristiani, sia in
forma di fusione di ambedue, che in forma di accordo
amichevole.
L'attuare tale unione è lasciato alle due
organizzazioni.
È superfluo di interrogare nuovamente la S. Sede
sull'argomento."
La surriferita comunicazione dell'Emo Arcivescovo di Colonia è stata
provocata da tre lettere del sac menzionato sacerdote Fournelle, in data del 16 Aprile,
24 Maggio e 17 Agosto. Nonostante che, esse non siano immuni da spirito
di parte e non completamente oggettive, come facilmente accade in simili controversie, tuttavia
giovano non poco per conoscere lo stato attuale della questione,
l'azione esercitata dal Sig. Deputato Fleischer, i tentativi fatti sinora per giungere ad un accordo fra le due organizzazioni ed
i principali punti di divergenza tra le medesime; ed è perciò che mi do premura d'inviare a
V. E. la traduzione itali V. E. copia di dette lettere sia nell'originale tedesco 324r
che nella traduzione italiana.
Ieri mattina,
vennero da me
il suddetto Sac sac. Fournelle ed il parroco Beyer della stessa Lega di Berlino, per intrattenermi sulla vertenzaed avere il mio consiglio. Da parte mia mostrai loro lo stretto dovere che ad essi incombe di soddisfare l'unanime
desiderio dei Vescovi della Germania e quindi di cercare con animo sincero e con buon volere il
raggiungimento della bramata unione in una delle due forme
indicate dall'Episcopato medesimo nella lettera dell'Emo von
Hartmann; feci loro notare l'urgente bisogno della più stretta concordia fra tutte le forze
d'ordine per arginare, in quanto è ancor possibile, le tendenze radicali degli indipendenti
e dei comunisti e, pur riconoscendo volentieri la loro fedeltà ai principi cattolici, rappresentai loro come di fatto il numero degli
operai aderenti ai sindacati cristiani interconfessionali è di gran lunga superiore a
quello delle sezioni
professionali catt di Berlino, né, malgrado i difetti ed i
pericoli che
qualchepossono offrire,
324v
vi è speranza
alcuna di poter attrarre gli
operai anzidetti nelle organizzazioni puramente
cattoliche. Essi mi promisero che avrebbero iniziato nuove trattative per raggiungere
l'accordo, ma non mi dissimularono aver poca fiducia di
ottenerlo, perché, essidissero, la forma di amichevole intesa è
da loro voluta, ma respinta dai capi dei sindacati cristiani, mentrecheessi stessi non credono di poter in coscienza consigliare
i loro gli operai iscritti della loro associazione ad entrare nei sindacati interconfessionali, giacché questi , a
loro avviso, non seguonoi principi cattolici, per ciò che riguarda, ad
esempio, lo sciopero. <Risposi
loro che sull'esito> Ad ogni modo, stando così le cose,
sembrami (poiché V. E. mi ha ordinato di esprimere francamente il mio umile parere)
che, soprattutto dopo la dichiarazione della Conferenza di Fulda, delle trattative essi avrebbero dovuto riferire ai Vescovi, dei quali non può esser messa in dubbio la purezza della
dottrina cattolica ed i quali avrebbero poi giudicato se
fosse espediente un ricorso
325r
alla S. Sede a norma dell'Enciclica Singulari
quadam. Ciò dissi loro, perché mi accorsi che essi da buoni "integrali", avrebbero messo
ben volentieri da parte l'Episcopato, per che
accusano irriverentemente di stare anc anch esso pure
sotto il cosidetto terrorismo dei sindacati cristiani.
Stando così le cose, e poiché V. E. mi ha ordinato di esprimere francamente il mio
umile parere, sembrami non op opportuno, che la S. Sede non s soprattutto
dopo la dichiarazione della Conferenza di Fulda, che la
S. Sede, almeno per ora, non interloquisca, [se] ma attenda l'ulteriore
svolgimento della controversia. A S. E. il Sig. von Bergen non sarà difficile,
parmi, di rispondere riferendosi alla dichiarazione medesima.
Dopo di ciò, chinatoPosso, del resto, aggiungere che,secondo quanto mi ha assicurato oggi
Mons. Walterbach, i
capi dei sindacati cristiani non attendono affatto in questo momento una decisiva parola da Roma, non nemmeno nel senso di
racco-325v
mandare agli operai cattolici della Germania di
ascriversi ai sindacati medesimi, e cheessi, comprendono benissimo l'attitudine [riser] di riserbo
della S. Sede, Eglimi ha aggiunto che tutta l'opposizione si concentra nel sac. Fournelle, che è stato abbandonato dai principali aderenti alla direzione di Berlino,
come il Deputato Fleischer ed il parroco Windolph. Ciò trovo espresso anche in una recente
lettera direttami in data del 29 Agosto scorso da Mons. von Keppler, Vescovo di
Rottenburg, il quale così scrive: "Assai consolante mi sembra che fra le i sindacati
cristiani e Le la Lega delle associazioni operaie cattoliche di Berlino siano state
iniziate trattative per l'unione e che la Conferenza dei Vescovi siasi pronunziata
all'unanimità (coll'astensione del Vescovo di Treviri) a favore dell'unione medesima, che
sarà che sarà la quale sarà però appassionatamente combattuta dal Segretario
generale Fournelle".
Dopo di ciò, chinato
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Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro from 20 September 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', document no. 5153, URL: www.pacelli-edition.de/en/Document/5153. Last access: 21-12-2024.
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