Document no. 6795
Pacelli, Eugenio to Merry del Val, Raffaele
[Berlin], 15 November 1926
Writer (text genesis)
PacelliPacelliCentozSubject
Sull'"
Alta Chiesa Ecumenica" ed il periodico "Una
Sancta" – Atteggiamento
deii
alcuni
cattolici riguardo alla medesima in Germania
L'Alta Chiesa Ecumenica rientra nel movimento di unione della cristianità in Germania. Esso è di duplice genere, corrispondentemente allo scopo – pratico o
La "Lega mondiale di azione amichevole delle Chiese" (Weltbund für Freundschaftsarbeit der Kirchen) e la "Lega per il cristianesimo pratico" (Bund für praktisches Christentum)
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non si occupano di questioni dogmatiche, ma
aspirano alla pacificazione 31r
Il movimento [Da parte dei cattolici il Winfriedbund aspira per mezzo della preghiera, dell'esempio e dell'istruzione a ricondurre i protestanti nel seno della Santa Madre Chiesa cattolica (cfr. Krose, Kirchliches
Nel vasto campo del protestantesimo tedesco tre fenomeni hanno provocato un movimento unitario. Il primo è lo sgretolamento della massa protestante in innumerevoli diversissime sette (nel 1907 si contavano in Germania non meno di 235 società ecclesiastiche protestanti), effetto inevitabile del principio fondamentale del protestantesimo, il quale pone la Scrittura come fonte unica, non viva, della fede e della libertà soggettiva nel pensiero religioso (cfr. Pfeilschifter, Die kirchlichen Wiederverei-
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nigungsbestrebungen der Nachkriegszeit
, München 1923, pag. 8 e segg.). Il secondo è l'enorme discrepanza nella fede e
nella vita pratica fra protestanti "ortodossi" e "liberali". Il terzo è la profonda
scissura, religiosa e perciò anche intellettuale e culturale, che separa la parte cattolica
del popolo tedesco dalla protestante. Per rimediare al primo ed al secondo di questi mali si
è formata la cosiddetta "Unione dell'Alta Chiesa" (Hochkirchliche Vereinigung); per
L'"Unione dell'Alta Chiesa" fu fondata in Berlino nel 1918 secondo le idee di F. G. Stahl, G. Löhe, A. Vilmar, L. Schöberlein
32r
detta Unione può riassumersi
come segueIl fondamento della fede della Unione dell'Alta Chiesa sono i Simboli Apostolico e Niceno e la Confessione di Augusta del 1530. La Chiesa deve essere libera dall'ingerenza della potestà civile. L'Unione riconosce l'istituzione divina della Gerarchia, ossia dell'episcopato con successione apostolica, i sacramenti, la presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia. Perciò si celebra la "messa solenne" secondo il rito di Lutero (di cui il succitato periodico dà una descrizione, – l. c. pagg. 243-246). L'Unione vuole introdurre altresì le missioni popolari, la confessione particolare segreta, sebbene non obbligatoria, la visita delle chiese, la vita monastica, il breviario, ecc. – L'Unione richiede dai suoi membri il riconoscimento della Confessione di Augusta e nega per
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ciò e con ciò espressamente di essere un movimento
tendente verso la Chiesa cattolica romana, anzi si professa come strettamente luterana ("gut
lutherisch"; cfr. Die Hochkirche, Febbr. 1925 pag. 34-36). – Per più
particolareggiate notizie si possono Avendo l'Unione dell'Alta Chiesa preso, come si è visto, la Confessione di Augusta come base di fede ed espressione
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di recisa
opposizione contro la Chiesa Romana, una parte dei suoi membri, che non approvava questo
atteggiamento, si staccò da essa, riunendosi in una separata associazione, che si
La "Lega dell'Alta Chiesa Ecumenica" è ancora ben piccola. Secondo notizia data da uno dei suoi membri, essa non conterebbe che 100 acattolici e 15 cattolici. È presieduta dal Professore Alfredo von Martin di Monaco, protestante credente. Anche altri dei suoi associati rivelano sentimenti religiosi, come sembra apparire, ad esempio, dagli articoli pubblicati sull'"Una Sancta" dal pastore protestante G. A. Glinz sul
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culto dei santi (ann. 1, fasc. 2, pagg. 21-24),
sull'Ascensione di Nostro Signore (ibid., fasc. 5, pagg. 70-73), sulla festa del Corpus
Domini (ibid., fasc. 8, pagg. 118-121), sul culto della SS. Vergine (ibid., fasc. 9, pagg. 133-135,
fasc. 10, pagg. 149-151), come pure da quelli di
Paolo Schorlemmer sulla liturgia (ann. 2,
fasc. 1, pagg. 58-67, fasc. 2, pagg. 154-161).L'organo della Lega è, come si è più volte ricordato, l'"Una Sancta", periodico, il quale
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ditori figura quello di un cattolico laico: Hermann
Platz, Professore a Bonn.
Sembra che abbia nel movimento [
Il programma della Lega, indicato nel primo fascicolo dell'"Una Sancta", è la riunione di tutti i credenti cristiani sulla base dell'antica ed indivisa chiesa. La Lega
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ecumenici come espressione
della fede della Chiesa universale. Difende perciò la ricostituzione
dell'
autorità
del magistero della Chiesa, l'episcopato con successione
apostolica, il "carattere oggettivo" dei Sacramenti, la liturgia della Chiesa antica, la
vita monastica, gli esercizi spirituali, ecc.La dottrina della Lega sembra che possa riassumersi nei punti seguenti:
1º) La Chiesa, a cui essa
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evangelica, in cui il Vangelo ha quella
posizione centrale, che ad esso spetta. La Chiesa
vecchio-cattolica sarebbe stata in qualche modo il modello di tale cattolicità:Fasst man (così il citato Autore, pag. 25) Katholizität nicht in dem vereinseitigten und verengten Sinne der römischen Hierarchie, sondern in ihrer ursprünglichen, weltweiten, allumfassenden Bedeutung, wie sie von den Kirchen des Ostens, von der Kirche Englands, ja, auch von vielen freiheitlichen Gliedern der römischen Kirche festgehalten wird, dann tritt der katholische Charakter der altkatholischen Kirche ins hellste Licht.
2º) D'altra parte, la nuova Chiesa è in opposizione anche col protestantesimo. A questo, infatti, da un lato, mancano il concetto della Chiesa visibile, di origine divina, ed altri preziosi beni conservati nella Chiesa cattolica,
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"Keiner Kirche und keinem Volk ist der ökumenische Gedanke so neu
und fremd wie der deutschen evangelischen Kirche und dem durch sie geprägten Teile der
des deutschen Volkes".
Die nationalistische und die nur unsichtbare Kirche kennt nicht den ökumenischen Gedanken. Und ganz unmöglich wird er im deutschen Vulgärprotestantismus, wo nationalistisches Staatskirchentum und Entwirklichung der Kirche ins Nichtsichtbare hinein sich brüderlich die Hand gegeben haben".
(Hans Ehrenberg, Der ökumenische Gedanke, in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pagg. 14, 16).
3º) La nuova Chiesa vuol essere una unione di
36r
fasc. 3, pagg. 225-253).Questo elemento comune è la fede della Chiesa antica. La Chiesa antica è la Chiesa della S. Scrittura; gli antichi dogmi e le antiche professioni di fede sono ecumenici. Accanto ad essi stanno dogmi e professioni di fede particolari; la Confessio Augustana, che non è un simbolo ecumenico, ma soltanto particolare, precisamente come i canoni del Tridentino (Heiler, Evang. Kathol., pag. 215). Elementi comuni si trovano così nella Chiesa cattolica come nel protestantesimo, ma [ein Wort unlesbar] in forma più pura e perfetta nella Chiesa "ortodossa" orientale.
4º) Dalla Chiesa cattolica il movimento ecumenico prenderebbe
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quei valori ideali, mediante i quali il cattolicismo stringe
a sé le anime". Detti elementi sono i seguenti:a) l'idea dell'unità: Ecclesia una. Nell'unica Chiesa dovrebbero trovar posto l'alta Chiesa anglicana come il calvinismo, le chiese strettamente organizzate come quelle senza forma determinata. "L'ideale sarebbe bensì una Chiesa cristiana universale, che abbracciasse anche la cristianità romana; ma questo ideale è inattuabile, giacché Roma nella sua presunzione d'infallibilità, nella sua pretesa di potenza e nella sua strettezza settaria esige sottomissione incondizionata e non stringe alcuna comunanza con quei cristiani, che non riconoscono le sue pretese. Tano più importante è perciò di lavorare per la unione di tutte le Chiese cristiane indipendenti da Roma. Non deve esser creato nessun rigido sistema ecclesiastico con stretti ordinamenti giuridici, ma una comunità viva, la quale, al di sopra di tutte le particolarità separanti proprie delle singole corporazioni cri-
37r
stiane,
abbia la coscienza della unità con Cristo, suo Capo" (ibid., pag. 160-161).b) il principio di autorità ; non però un'autorità gerarchico-istituzionale, come nella Chiesa romana, ma carismatico-profetica, l'autorità della imponente personalità religiosa, guida
37v
tuosa
dominazione sopra gli uomini, un comandare ed un
proibire, un legare e sciogliere in forza di potestà divina, qui
un servire
umilmente, un aiutare e confortare disinteressato.c) la direzione spirituale delle anime mediante la confessione, purificata dalla casuistica e degli abusi, che hanno deformata snaturata nella Chiesa romana (ibid., pagg. 165-167).
d) la [ein Wort unlesbar] liturgia, che tanta ammirazione attira al cattolicismo anche presso coloro, che non ne sono membri, in confronto
e) la mistica, ossia la vita di preghiera, che manca al protestantesimo, naturalmente riformata anch'essa, grazie al Cristianesimo personale evangelico,
38r
opposizione alle forme patologiche
e pericolose ed anticristiane [5º) Dal protestantesimo il nuovo movimento deriva:
a) l'idea della posizione centrale della Bibbia. "Non vi può essere una Bibbia senza Chiesa, né una Chiesa senza Bibbia… Nella storia i due principi fondamentali del Cristianesimo, Vangelo e Bibbia, vennero in rapporti di sempre crescente tensione, che divenne alla fine
38v
Glinz, Vom Wiedererwachen der
Ökumenischen Kirche, in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pag.
34)
di tornare alla fede della Scrittura e di dichiararla come principio della santificazione,
così dovrà esser compito di una seconda Riforma di aggiungere alla fede della Scrittura la
Chiesa della Scrittura e di elevarla a principio della unità cristiana… Non vi è bisogno del
resto di dire che su questa b) l'idea della giustificazione luterana (cfr. Glinz, l. c., pag. 30).
39r
Hans Ehrenberg nell'articolo Il Prof. A. von Martin tratta questo argomento nell'articolo Mysterium, Reformation und Gegenwartskrisis (Una Sancta, ann. 2, fasc. 2, pag. 161-178). Egli prende le mosse da un'opera recente del Revmo P. D. Ildefonso Herwegen O. S. B., Abate di Maria Laach, intitolato "Kirche und Seele" (Münster-Aschendorf [sic], 1926), che egli riassume così:
La forma primitiva, antica, del Cristianesimo, come quella che è ancor vicina alla fonte del Cristianesimo, alla rivelazione di Dio, può ben rivendicare per sé una speciale autorità ed è stata perciò a buon diritto considerata sempre anche dalla Chiesa come norma e modello.
39v
Ora
all'essenza della religione cristiana sin dal principio ed alla più intima essenza del
Cristianesimo di tutti i tempi appartiene l'idea sacramentale, ossia il conferimento
della grazia divina 40r
Chiesa. Allora si ebbe accanto all'azione divina
l'opera umana, accanto al mistero la morale come scopo
proprio, 40v
come i sentimenti lirici isolati di una pietà privata
contemplativa soppressero man mano ogni riferimento all'oggettivo-sacramentale, come
41r
turale, santa;
la pietà soggettiva del medio evo aspira
piuttosto a valori morali, a sentimenti di amore divino personale. Tale profonda
trasformazione, che, cominciata verso l'epoca carolingia, 41v
ma le devozioni individuali al di fuori del mistero sono
quelle, che hanno una efficacia decisiva nella [Dopo aver così riprodotto il contenuto dello scritto dell'Abate Herwegen, in cui egli trova un "puro pensiero evangelico" ed un "merito ecumenico", il Prof. von Martin prosegue osservando come
42r
accanto all'azione divina sussista l'opera umana, accanto al
mistero la morale come fine proprio, accanto alla grazia l'affermazione del libero arbitrio.
Lutero 42v
to in un punto -
come osserva l'Herwegen - è rimasto realmente imprigionato all'individualismo e
soggettivismo del medio evo: nel suo atteggiamento aliturgico. – L'ideale, soggiunge
il Prof. von Martin, è nella giusta connessione
di oggettivo e di soggettivo.
Una
gioventù cattolica deve oggi lamentare –
e doveva farlo anche prima del "caso Wittig" – che, esagerandosi unilateralmente il
principio oggettivo, si ponga la "Chiesa" per "Regno di Dio" e la Gerarchia per Chiesa, e la
Chiesa stessa come qualche cosa che si manifesta e si esaurisce nel clero, nel diritto
ecclesiastico, nelle istituzioni amministrative, – che, nella strettezza di uno spirito
settario ed anticattolico, nell'orgoglio di una depravata coscienza Conformemente a ciò, i capi del movi-
43r
mento
ecumenico richiedono dai cattolici un più favorevole
giudizio su Lutero contro
quello dato non solo dal Denifle, ma anche dal Grisar
(cfr. Georg Boss, Der
zerrissene Glaube, in Una Sancta, ann. 2, fasc. 3,
pagg. 244-245). "La colpa [storica] della
Chiesa cattolica, fu (afferma il menzionato Prof. von Martin) di non essersi
saputa mostrare, in quell'ora 43v
è del numero
di quei cristiani, i quali, per così dire, vivono ancora
nell'epoca precedente alla scissione fra le Chiese e sono insieme evangelici e
cattolici".6º) Non è necessario che i membri dell'Una Sancta abbandonino la propria confessione religiosa. "Le tre Chiese – romana, orientale ed evangelica – sono nella costruzione ecumenica tre parti, equivalenti ma diverse, del mistico corpo dell'Una Sancta". Così Hans Ehrenberg nell'articolo già citato Der
44r
uno solo colpevole; esse fanno a gara nell'amore e nella
generosità. Ogni contrasto interno "Le singole Chiese e confessioni sono radicate nell'Una ed indivisa Chiesa come nella Madre comune, ma nessuna di esse è la Chiesa ecumenica stessa.
44v
cogli altri e desta il bisogno
di integrare ciò che manca dal
comune tesoro. Così
sorge una nuova teologia, che si potrebbe chiamare la
teologia del tutto (die Theologie des Ganzen)". Così il Glinz nell'articolo Vom
Wiedererwachen der ökumenischen Kirche (in Una Sancta, ann. 2,
fasc. 1, pagg. 27-29). E nel 45r
giudaismo".Tipi di uomini ecumenici sarebbero il Barone Friedrich von Hügel, il vescovo vecchio-cattolico Edoardo Herzog (cui si riferisce il primo capitolo del succitato libro dell'Heiler "Evangelische Katholizität"), Sadhu Sundar Singh (cfr. Nikolaus Hackl in Una Sancta, ann. 2, fasc. 3, pagg. 285-289), in qualche modo anche S. Francesco d'Assisi, sebbene figlio ossequente della Chiesa romana (cfr. Heiler nel Franziskusheft dell'Una Sancta, pagg. 50-53, 57-59).
Gli scrittori della Una Sancta parlano con molta simpatia della Chiesa (scismatica) orientale (cfr. ann. 2, fasc. 1, pag. 13). – Invece, quanto alla Chiesa romana, essi respingono
45v
"Quando la Chiesa romana come la più grande
Chiesa particolare eleva la pretesa di dominare ed uniformare la Chiesa intiera, abolisce la
cattolicità. La plenitudo potestatis e la infallibilità non possono mai secondo la dottrina
veramente cattolica 46r
Come si è più sopra accennato,
i
membri
46v
Freiburg im Breisgau, 1926,
pagg. 7-8). Anzi si ha l'impressione che la lotta confessionali aumentino in questa Nazione per
l'
agitazione
sempre crescente della Lega Evangelica (Evangelischer Bund). –
Il periodico "Der Zusammenschluss – Politische Monatsschrift zur Pflege der Deutschen
Eintracht", nel suo ultimo fascicolo di Ottobre 1926, pagg. 79-80, si è espresso
con viva
simpatia a riguardo del movimento ecumenico rappresentato
dall'Una Sancta, però piuttosto sotto il punto
di vista politico, e non dissimulando le difficoltà di una unione sul terreno
dogmatico.I promotori della Lega ecumenica
47r
Evangelische Katholizität, pag. 248). Essi considerano I cattolici, che finora hanno collaborato nell'Una Sancta, sono alcuni ecclesiastici, altri laici. – Nessuno di loro, se pur non m'inganno, hanno espresso chiaramente il punto di vista cattolico. Una parte degli articoli da essi scritti è, per così dire, neutrale. Così quello del Sac. Giovanni P. Steffe , attualmente Professore nella Università cattolica di Nimega in Olanda: "Die Weihnachtsbotschaft im Licht der Religionsgeschichte" (Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pag. 67 e segg.).
Lo stesso sembra possa dirsi dei due articoli
47v
pubblicati
dal Sac. Roberto Grosche "Franz von Assisi und Benedikt" e dal Rev.
P. Erhard Schlund O. F. M., residente nel Convento di S. Anna
in Monaco, "Das christliche Sozialproblem und seine franziskanische Lösung" nel
fascicolo speciale dell'Una Sancta su S. Francesco d'Assisi (Franz von
Assisi-Sonderheft der Vierteljahrsschrift Una Sancta – 1926), in cui hanno collaborato anche
il Wittig: "Der heilige Troubadour" ed il più volte già menzionato sacerdote apostata
Heiler: "Der heilige Franz von Assisi und die katholische Kirche". Il Grosche,
48r
P. Schlund si riscontrano espressioni, le quali, se
non erro, potrebbero essere,
in un simile periodico,
interpretate in senso men retto, come, ad esempio, le seguenti: "Jede grosse Persönlichkeit muss im Grunde religiös sein; religiös, wenn auch nicht
unter allen Umständen kirchlich"
Il sacerdote Arnoldo Rademacher, professore nella Facoltà teologica dell'Università di Bonn (archidiocesi di Colonia), ha pubblicato sull'Una Sancta ann. 2, fasc. 2, pag. 213 e segg. una relazione sull'anzidetto Congresso di Recklinghausen.
48v
riunione della Lega dell'Alta Chiesa Ecumenica in
Berlino del 24 Febbraio 1926. Lo scritto del Rademacher presenta, a mio modesto parere,
le consuete espressioni equivoche ed
idee confuse proprie dell'Autore; si ritrovano anzi in esso, se
pur non m'inganno, le traccie,
coperte e mitigate,
della
sua
teoria
sui
rapporti Ancor maggiori riserve esigono gli articoli di vari laici cattolici apparsi sull'Una Sancta. Tali sono quelli di Heinrich Getzeny "Der deutsche Katholizismus nach dem Kriege" (Una Sancta, ann. 2, fasc. 3, pagg. 277 e segg.)
49r
Michel di Francoforte si esprime pienamente secondo le idee
"ecumeniche" (cfr.
Una Sancta, ann. 1, fasc. 11, pag. 173 sg.) Il noto pastore protestante convertito, Dr Giovanni Albani ha
49v
mava che "potrebbe sperarsi in
un miglioramento dell'atmosfera interconfessionale ed in un giusto apprezzamento della
Chiesa cattolica da parte degli acattolici soltanto se si rende giustizia alla persona ed
all'opera di Lutero" e che "l'ultima parola" dovrebbe essere un "amorevole" riconoscimento
"del sacrificio di sé stesso, fatto da Lutero in una opera senza esempio, e della forza
della di lui potente vita religiosa"; solo così si può "compensare la parte di colpa,
Ma le più aspre espressioni fra i collaboratori cattolici dell'Una Sancta sono forse quelle, che si riscontrano nell'articolo della Signorina Hedwig Brey, di Francoforte sul Meno: "Non evacuetur Crux Christi" (ann. 2, fasc. 2, pag. 179 e segg.). Secondo lei, nel caso Wittig "la Chiesa romana colla sua decisione arbitraria ha dato il colpo di grazia al popolo cattolico". Giacché... "Le dottrine comuni a Wittig ed a Lutero sono beni religiosi cattolici, generale. Esse risalgono a Paolo e ad Agostino". Ed infine: "Nel più bello del movimento di rinnovazione religiosa iniziato dal Wittig viene ora il giudizio di Roma. Noi possiamo dire al riguardo soltanto: noi non comprendiamo la Chiesa romana, ed ancor più, noi abbiamo l'amaro sentimento che essa non ci comprende, ed anzi che essa ha un atteggiamento
50r
È superfluo di rilevare
quanto una tale
collaborazione da parte dei cattolici
sia
non solo infruttuosa, ma
grandemente nociva.
Cotesta Suprema S. Congregazione con decreto del 4 Luglio 1919 (Acta Apostolicae Sedis, vol. XI, 1919, pag. 309) proibì la partecipazione dei cattolici ai movimenti promossi dagli acattolici ad procurandam christianitatis unitatem, in conformità coi principi enunciati già nelle due lettere della sullodata Suprema ad omnes Angliae episcopos del 16 Settembre 1864 e ad quosdam Puseistas anglicos dell'8 Novembre 1865 (ibid. pagg. 310-316).
La somiglianza fra il Puseyismo e l'attuale movimento ecumenico sembra evidente. Anche il movimento Puseyistico (Association for promoting the Unity of Christendom) aspirava ad una Chiesa universale, costituita
50v
dalle tre comunità cristiane, la romano-cattolica,
la greco-scismatica e l'anglicana, sebbene fra di loro separate e divise.
In obbedienza alle venerate istruzioni dell'E. V., inviai sin dal 10 Settembre scorso una prima Circolare ai Revmi Ordinari della Germania per richiamare la loro attenzione sul pericolo
Il Revmo Mons. Ludovico Maria Hugo, Vescovo di Magonza, già alunno del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico in Roma, nell'accusarmi ricevimento di detta Circolare, mi significava che nella sua diocesi la
51r
protestanti erano entrati nel
movimento dell'Alta Chiesa.
Un
pastore protestante in Lich aveva deplorato in una conferenza che Lutero
avesse abolito la Messa, I lamenti del Revmo Mons. Hugo non sono pur troppo privi di fondamento. In un non piccolo numero di cattolici si manifesta un [
51v
della Chiesa, la quale, a loro giudizio, non
comprende le nuove correnti della vita religiosa. Questo doloroso fenomeno si è reso ancor più palese
in occasione della condanna delle opere del Wittig.
L'umile sottoscritto non ha mancato,