Nuntiaturbericht Nr. 611 Schioppas vom 10. August 1916
Ma credo mio dovere riferire a V. E. R. sulla vera situazione degli spiriti fra i vari popoli della F. T., dalla quale esaminata <situazione> Hds. hinzugefügt von Schioppa. – esaminata senza partigianeria, soggettivamente – risulta che in realtà non esistono – almeno nella grande maggioranza – né quel particolarismo né quei dissenti.
L'Augsburger Post Zeitung, l'autorevole organo del Centro del mezzogiorno, scriveva categoricamente: [1v] Nulla sappiamo di un contrasto tra la Russia, la Baviera e gli altri Stati confederati – il bavarese conte Botmer [sic] aveva aveva scritto poco prima sul medesimo argomento nella Vossische Zeitung: Chi oggi osa di non riconoscere l'impero Germanico come una unità, come un organismo statale in sé circoscritto, che nell'estero nemico crede ancora di potere annullare i trattati di Versaille, si sentirà gridare da Sud e da Nord da Est e da Ovest: "Giù le mani".
Nel Landtag del Würtemberg [sic] il presidente del consiglio dei ministri disse il 14 Giugno: "Il popolo tedesco è divenuto nella guerra un'unica famiglia e la sua compattezza non ha riscontro nella storia. Lo spirito particolaristico che vive oggi ancora nelle popolazioni tedesche si rivela nel fatto [2r] che ognuna di essa è disposta ai massimi sagrifici [sic] per la Patria comune. Tutte combattono per l'avvenire nazionale del popolo."
Al pensiero degli uomini politici e della stampa corrispondono i fatti. Sassoni, Wurtemberghesi, Badesi, Bavaresi, Prussiani sono oggi innanzi tutto tedeschi. Tutti sono attaccati appassionatamente alla grande Germania con quella nuova anima che fu creata dalla politica di Bismark e dalla spada di Moltke. E in realtà allorché fu ordinata la mobilitazione tutti senza distinzione corrisposero ecclesiasticamente all'appello.
Ugualmente durante la guerra i sagrifizi [sic] in comune sopportati hanno stretto ancor più le singole popolazioni. Se vi è una differenza, è quello [sic] che ognuna vorrebbe contribuire più dell'altra alla grandezza [2v] della Patria comune. E' notorio che i bavaresi e le altre popolazioni tedesche sembrano spesso sforzarsi di essere addirittura più prussiani e militaristi dei prussiani stessi. I francesi hanno – come si sa una paura tutta speciale dei soldati bavaresi –. Anche nella marina imperiale prestano servizio i figli di tutte le popolazioni col medesimo slancio.
Un tale zelo per lo scopo comune non significa però che le singole popolazioni abbiano dovuto spogliarsi del loro proprio carattere. Certamente differenze tra Nord e Sud esistono, ma esse non sono più gravi di quelle che intercedono tra italiani del Nord e del Sud, tra francesi settentrionali e meridionali. Tali differenze non risiedono già nel campo politico-nazionale ma si restringono a certe singolarità di vita connesse con i costumi e la storia locale. Così p. e. nel Sud aleggia uno spirito più democratico mentre il Nord è assuefatto ad una certa invadenza da parte dello Stato. [3r]
Nondimeno queste differenze che si dura fatica a generalizzare tanto esse sono lievi non spezzeranno al certo il vincolo che unifica il popolo tedesco. Ed infatti inutilmente si cercherebbero indizi che anche lontanamente possano all'Estero servire a confortare i dubbi che intorno alla concordia delle popolazioni tedesche ed attribuire agli Stati del Sud qualunque tendenza, come se essi attendessero la prima occasione per strappare la costituzione dell'impero e staccarsi dalla Prussia.
Né tali dissensi fra le popolazioni tedesche si possono arguire dalle difficoltà nell'approvigionamento e nell'alimentazione derivate dal blocco inglese contro l'impero quasiché [sic] questa questione che tocca il popolo tedesco nella sua generalità abbia condotto ad attriti tra i singoli stati confederati.
La durata della guerra e la necessità da questa [3v] di un più rigoroso ordinamento nella distribuzione dei viveri provocò il bisogno di un accentramento di tutte le misure riguardanti il problema alimentare in un ufficio speciale che dovesse provvedere all'equa distribuzione dei viveri in tutto l'impero.
La conseguenza fu che regioni le quali producono derrate alimentari in abbondanza devono cedere le loro eccedenze a regioni meno fortunate. Ciò avviene nella misura imposta dal bisogno e di piena intesa con tutti i governi dei singoli Stati. Che dappertutto non manchino persone, che non sono soddisfatte che si restringano loro le possibilità di provvedersi in abbondanza di viveri, è naturale per quanto sarebbe per lo meno esagerato ritenere che simili malumori personali possano avere un influsso qualsiasi [4r] sulle relazioni degli Stati confederati e sulla concordia del popolo.
Delresto [sic] il regolamento pratico della distribuzione dei viveri è affidato ai singoli Stati. L'impero non ha invaso la sfera delle competenze dei singoli Stati a vantaggio di un altro. I singoli Stati hanno, come sin qui, le lore [sic] garanzie costituzionali sia nel campo delle finanze che in quello della produzione dell'istruzione e della rappresentanza diplomatica. Anche i loro diritti speciali non hanno subita alcuna modificazione. La Baviera il Wurttember [sic] e la Sassonia, sopratutto la Baviera conservato il loro posto privilegiato nelle convenzioni militari, sicché non si è avverato alcun mutamento che potrebbe prendersi a motivo di malumore fra gli Stati. I governi degli Stati confederati [4v] sono in ottimi rapporti tra loro e i sovrani dimostrano il loro consenso e il riconoscimento reciproco delle gesta delle loro truppe con un frequente scambio di congratulazioni e con il conferimento di onorificenze ai comandanti più benemeriti e agli ufficiali e soldati più valorosi. Nella questione degli scopi della guerra e nelle altre di politica estera da essa sollevate, gli stati meridionali hanno manifestato esplicitamente il loro pieno consenso alla politica del Governo imperiale, cosicché anche in questo riguardo esiste completo accordo tra gli Stati confederati.
Né, a quanto è dato prevedere, questa unione fra le popolazioni tedesche potrà subire oscillazioni dopo la guerra. Anzi da persone competenti si crede che l'idea dell'unità dell'impero dopo la guerra primeggerà fin troppo. Infatti si domanda se in considerazione dei compiti colossali cui l'impero in rappresentanza [5r] degli interessi generali del popolo tedesco deve sobbarcarsi non debba il meccanismo dell'impero stesso completarsi con un maggior accentramento amministrativo. Sinora sono di competenza <esclusiva> Hds. hinzugefügt von Schioppa. dell'impero la costituzione dell'impero stesso e la politica estera, la rappresentanza dell'impero estero, la flotta e le poste e telegrafi. Di competenza della legislazione dell'impero nel campo della competenza dei singoli Stati confederati sono, tra l'altro, le tariffe doganali, le tasse sul consumo e l'esercito, mentre, in altri campi, come <in> Hds. hinzugefügt von Schioppa. quello del diritto d'emigrazione della legislazione commerciale, e tutto quello che concerne il denaro e le banche, delle ferrovie e delle vie di comunicazioni [sic] fluviali, dell'ordinamento sanitario e veterinario e delle associazioni, le competenze non sono del tutto distinte. [5v]
Si dice che è possibile che su questo o quel campo, rispetto al quale l'impero divide quella competenza, che è riservata esplicitamente ai singoli Stati (p. e. le imposte dirette) – sorgerà e sarà discussa la questione di un più forte e completo deferimento all'impero. Si aggiunge però, che in nessun caso, la cessione di questa o quella competenza all'impero porterà uno sconcerto degli stati confederati tra loro e tra essi e l'impero: giacché l'idea dell'impero non sarà mai posta in questione dai singoli Stati.
L. Schioppa
Sources
Schioppa an Gasparri vom 10. August 1916, in: AAV, Arch. Nunz. Monaco 295,
fasc. 1, fol. 1r-5v.