Dokument-Nr. 13126
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 30. August 19231

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Su alcune pubblicazioni del Sac. Prof. Dr. Switalski, Direttore dell'Istituto cattolico di filosofia ("Albertus-Magnus-Akademie") in Colonia
L'Istituto cattolico di filosofia ("Albertus-Magnus-Akademie") in Colonia, ha testé i al quale l'Osservatore Romano ha tributato recentemente (N. 87 del 15  corrente) amplissimi elogi, ha iniziato "si propone (come si legge nell'Introduzione al primo volume testé apparso) di illustrare il suo programma mediante una serie di scritti, i quali in forma non periodica debbono costituire dei contributi alla sintesi così urgentemente necessaria dei passati tesori spirituali del passato colle conquiste dello spirito dei nuovi tempi, le quali si dimostrino feconde ed pregevoli".
La serie d Tali pubblicazioni si sono iniziate con un volume, apparso in questi giorni e che sotto il titolo "Problema della conoscenza" (Probleme der Erkenntnis) riunisce varie conferenze e monografie, del Sac. Prof. Dr. Switalski, i l Direttore del menzionato Istituto, che l'Osservatore Romano nel citato artico n umero menziona pure con incondizionata lode.
L' Un esame tuttavia, anche superficiale del volume in discorso rivela che esso non tratta sembra dedursi che esso non contiene gli insegnamenti della filosofia scolastica, La prima parte del medesimo contiene due monografie
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concernenti la storia della filosofia moderna (Pragmatismo di William James e Relativismo di Vaihinger), e due altre risguardanti materie di importanza secondaria per l'intiero sistema importanza delle citazioni; psicologia delle testimonianze di crudeltà , studio questo, il quale, scritto durante la guerra in forma polemica, non sembra adatto sarebbe stato più opportuno di omettere in una un libro scientifico. – Il secondo fascicolo abbraccia scritti di diversa importanza. Il Nel primo dei medesimi, estratto dal Philos. Jahr b . d. Görres-Ges. 1921 ed intitolato Probleme der Begriffsbildung, l'Autore espone la dottrina di Aristotele e di Kant: ma il primo, ossia Aristotele, vi è sfavorevolmente giudicato come "dogmatico" (pag. 12), "mancante di critica" (unkritisch – pag. 14), e che nel quale invano si cerca una soddisfacente risposta a molti problemi della critica della conoscenza (pag. 13). Più accuratamente invece è esposto il sistema di Kant l'idealismo trascendentale di Kant, il quale cui metodo è costruttivo e sintetico, in mentre quello aristotelico è astrattivo ed analitico (pag. 16).
Lo studio "Wesenschau und Gotteserkenntnis", estratto dal Jahrbuch des Verbandes Katholischer Akademikerverein e
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zur Pflege katholischer Weltanschauung 1922, è una critica contro il filosofo di Colonia Max Scheler
Gli altri studi sono: Zur Analyse des Subjektsbegriffes (Sull'analisi dell'idea del soggetto); Der Wahrheitssinn (Il senso della verità); Die Idee als Gebilde und Gestaltungsprinzip des geistigen Lebens (La idea come prodotto e principio di formazione della vita dello spirito); Wesenschau und Gotterkenntnis (Intuizione della essenza e e conoscenza di Dio) , estratto dal Jahrbuch des Verbandes Katholischer Akademikervereine zur Pflege katholischer Weltanschauung 1922), ed il quale è una critica contro il filosofo di Colonia Marx Max Scheler.
Dal Nel volume in discorso lo Switalski si rivela cultore non propriamente della metafisica, ma della teoria della conoscenza, ed in questa egli si mostra orientato piuttosto non tanto dalla Scolastica, quanto piuttosto dal Neokanzianismo. Il suo sistema non sembra del resto del tutto coerente. Da
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una parte, infatti, egli sembra trattare le idee (Ideen) come fisse ed immutabili, in quanto che esse mettono in rilievo ciò che negli oggetti ha valore senza limite di tempo, illuminandoli "sub specie aeternitatis)" ( pag. 122); dall' altra, i concetti (Begriffe) non sono per lui semplici immagini delle cose, ma riproducono gli oggetti, secondo che essi appaiono ora da un lato, ora dall'altro nella sfera della instabilità empirica (ib.). Da una parte egli parla di una elaborazione e di un rifacimento della realtà da parte delle idee ; d'a dall'altro, egli insegna un lento e progressivo avvicinamento della nostra conoscenza alla realtà. Egli oscilla quindi tra una filosofia, che si orienta alquanto verso Kant, ed una filosofia, la quale si ricongiunge in qualche modo a Lotze che concepì gli universali come una specie di avvicinamento alla realtà. A giustificazione ontologica del suo sistema di sintesi tra idealismo trascendentale e realismo critico egli (sistema che egli chiama altresì idealismo realistico teocentrico = "theozentrischer Real-I-
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dealismus, perché l'ultimo fondamento della verità della conoscenza è la essenza assolutamente reale-ideale, Iddio), cfr. II pag. 57)-60, e perciò chiama il suo sistema altresì idealismo realistico teocentrico "teozentri s cher Real-Idealismus" (ib. pag. 60).
Strana apparisce in modo speciale la sua dottrina intorno all'intuizione (II pag. 76-77, 82, 124, 144), massime nella sua applicazione alla conoscenza di Dio. "Ciò che ci unisce allo Scheler (così scrive egli a p alla cit. pag. 144) è la convinzione del carattere originariamente intuitivo della conoscenza spirituale; la cognizione dell'intelletto precede, anche secondo la nostra convin noi, il lavoro della ragione, ma questo lavoro razionale, analisi, comparazione, congiungimento ed ordinamento, non deve mancare." Ed aggiunge poi: "Anche per noi è chiaro che la certezza della fede in Dio non riposa soltanto sul fondamento razionale, che essa quindi risplende in noi indipendentemente dai
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processi dimostrativi e che anzi il più delle volte non app abbisogna di un ulteriore appoggio di prove. Ammettiamo anzi che colle sole prove tale certezza essere impossibile di produrre tale certezza colle sole prove, come si cercherebbe invano nella storta di produrre la vita con mediante combinazioni chimiche! Ma t uttavia non riteniamo le prove della esistenza di Dio né per inutili né per false". Sembra difficile di comprendere chiaramente il pensiero dell'Autore in questo argomento.; Se egli invero per "intuizione" intende la simplex apprehensio, non vi è per sé nulla da opporre a tale concetto obbiettare, pur non si vede come mediant con essa si possa non si vede infatti come colla intuizione si giunga alla certezza della esistenza di Dio, la quale non può essere conosciuta se non mediatamente. Quando poi lo Switalski nega la possibilità di produ generare tale certezza colle sole prove, si troverebbe in opposizione col noto passo della Sap. XIII e colla definizione del Concilio Vaticano; occorre tuttavia riconoscere
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che poco dopo, con felice incoerenza, non affermava che esse sono "prove nel senso stretto della parola" (pag. 145).
Il "Memoriale circa la fondazione e l'ordinamento dell' del progettato Istituto cattolico per la filosofia in Colonia, il quale in onore del grande Maestro di Colonia Alberto Magno deve portare il nome di 'Albertus-Magnus-Akademie'", compilato dallo stesso Sac. Prof. Switalski ed il quale si trova riprodotto al principio del volume, nonché il discorso d'inaugurazione del primo corso filosofico dell'Accademia medesima (con cui si chiude il volume), da lui pronunziato il 22 Gennaio del corrente anno, e che h ha per oggetto "L'importanza dello studio della Scolastica per il tempo presente ed i compiti dell'Albertus-Magnus-Akademie di Colonia", sebbene alquanto vaga , inculcano, tuttavia lo studio della filosofia scolastica ed in particolare dell'Aquinate. È da augurarsi che l'insegnamento e la formazione scientifica
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procedano veramente in detto Istituto "ad Angelici Doctoris rationem, doctrinam et principia" (can. 1366 § 2), e che le ulteriori pubblicazioni, dell' le quali da esso saranno date alla luce, [ein Wort unlesbar] un più sicuro orientamento in tal senso ed una più migliore conoscenza della filosofia scolastica di quel che non abbia fatto questo primo volume del suo Direttore.
Dopo di ciò, chinato
23r, oberhalb der Fußnote am linken Seitenrand hds. von unbekannter Hand in roter Farbe notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "Nota".
1Ursprüngliches Datum "17 Aprile 1923", hds. korrigiert von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 30. August 19231, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 13126, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/13126. Letzter Zugriff am: 18.05.2024.
Online seit 23.07.2014.