Dokument-Nr. 14856
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 12. Dezember 1924

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Per i cattolici prigionieri del Governo dei Soviety
Non appena mi pervenne il venerato telegramma cifrato dell'E. V. R. N. 112 del 27 Novembre p. p., mi diedi premura di preparare una minuta di Nota per il Sig. Krestinski, Ambasciatore dell'Unione delle Repubbliche socialiste dei Soviety in Berlino,. La minuta della medesima, da me inviata alla Segreteria di Stato per la opportuna revisione, mi venne restituita mi giunse di ritorno con alcune modificazioni e coll'aggiunta dei nomi (42) dei prigionieri; dopo dopo di che la Nota stessa fu subito da me spedita al summenzionato sunnominato Ambasciatore.
Oggi è giunta una risposta provvisoria ho ricevuto un Foglio del Sig. Krestinski (N. 1343 in data del 10 corrente), <che> di cui l'E. V. troverà qui acclusa<o> copia, e nel quale dopo nella quale dopo di avermi comunicato assicurato che egli ha speditoal la più volte menzionata Nota
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al Commissariato del popolo per gli Affari Esteri in Mosca e che non mancherà di comunicarmi la relativa risposta, prosegue nei seguenti termini:
"Circa la preghiera a me rivolta da V. E. di appoggiare l'affare presso il mio Governo, mi sia permesso di esporre quanto appresso:
"Nell' L'anzidetta Nota contiene una lista di nomi di 42 persone, le quali secondo le informazioni della S. Sede si trovano in prigione nella Unione delle Repubbliche socialiste dei Soviety. I nomi e cognomi delle persone medesime permettono di concludere che si tratta interamente di si tratta sono tutti si tratta di esclusivamente di cittadini dell'Unione, e nella loro maggioranza di fede greco-cattolica.
Non è a mia conoscenza se in realtà di fatto le persone indicate si trovino siano attualmente in prigione. Qualora carcere. Se q Qualora Qualora i rapporti giunti alla S. Sede rispondano alla realtà e le persone 42 nominate persone nominate
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nella Nota si trovino davvero veramente in prigione, in tal caso posso ben ammettere con sicurezza che esse furono imprigionate in base a norma de alla e legge i della Unione in seguito a condanna per delitti comuni o politici ovvero per essere essi sotto accusa a causa di simili delitti.
Sarei stato in grado di raccomandare al mio Governo la revisione dell'uno o dell'altro caso, se avessi avuto ricevuto dalla S. Sede precise indicazioni atte a dimostrare che il condannato è stato fu vittima di un errore giudiziario, come pure materiale di prove, che il quale non sia stato a disposizione delle Autorità giudiziarie ed amministrative. Sebbene anche in questo caso le rimostranze della S. Sede non avrebbero dovuto debbano dovrebbero dovrebbero essere apprezzate altrimenti considerate se non come una un tentativo di estranea intromissione straniera negli affari interni della Unione, assumerei potrei tuttavia assumere la responsabilità di accordare la mia raccomandazione alla richiesta della S. Sede, la quale pr nasce proviene da con-
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siderazioni umanitarie e dal sentimento di giustizia.
Io non posso sottrarmi all'impressione che l'opinione della S. Sede proviene dalla supposizione preconcetta che i condannati si trova insi o in prigione senza motivi legali, e che la S. Sede medesima <stima e> rappresenta la possibilità della loro liberazione sia come una cosa del tutto naturale. Debbo perciò sin da ora esprimere il timore che il mio Governo, in considerazione del atteso il suaccennato carattere delle rimostranze,stimerà impossibile di entrare nella discussione del merito della dell'affare".
Nel riferire quanto sopra all'E. V. per quelle ulteriori istruzioni, che giudicasse eventualmente d'impartirmi al riguardo, m'inchino
147r, links hds. von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 12. Dezember 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14856, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14856. Letzter Zugriff am: 05.05.2024.
Online seit 18.09.2015.