Dokument-Nr. 16769
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 19. Juli 19271
Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Trattative concordatarie colla Prussia (Questione scolastica)
I Commissari prussiani mi
168v
vivissima opposizione che il Concordato
medesimo incontra nella pubblica opinione, alle risoluzioni
prese dai vari partiti politici, ed aggiunse confidenzialmente che i due m
inistri democratici, i quali fanno
parte dell'attuale g
abinetto
prussiano, hanno
minacciato apertamente di dare le loro dimissioni e di
rompere così la coalizione governativa, se Risposi esprimendo tutta la mia penosa sorpresa per una simile attitudine,
169r
la quale era in opposizione coll'impegno preso dal
Governo
prussiano nella Nota
169v
Sig. Ministro delle Finanze. I negoziati per il
Concordato rimasero così interrotti.Questa rottura delle trattative non è però durata troppo a lungo, giacchè i Commissari prussiani si sono non molto dopo dichiarati disposti a tenere una nuova seduta, che ha avuto di fatto luogo il 17 corrente, ed alla quale ha preso parte anche il Sac. Prof. Lauscher, deputato del Centro al Landtag prussiano, ove egli
"Der Apostolische Stuhl nimmt davon Kenntnis, dass der Preussische Staat durch die Reichsverfassung und nach deren Maßgabe verpflichtet
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ist, für die Einrichtung und Zulassung von
Volksschulen katholischen Bekenntnisses und die Erteilung katholischen Religionsunterrichts
zu sorgen".La traduzione italiana, curata dallo stesso Ministero del Culto,
"La Sede Apostolica prende atto che lo Stato p russiano in forza e secondo le disposizioni dello Statuto dello Stato Germanico è obbligato a curare che vengano istituite ed ammesse delle scuole elementari cattoliche e che sia impartita l'istruzione religiosa cattolica". Da parte mia mi dichiarai, in presenza dei negoziatori prussiani, del tutto insoddisfatto di tale proposta; avendo tuttavia i due parlamentari, Mons. Kaas e Sac. Prof. Lauscher, riconosciuto invece rappresentare essa il massimo possibile ad ottenersi nell'attuale situazione parlamentare, non
170v
è stata poi
accuratamente descritta dal più volte menzionato
Sac. Lauscher "La risposta al quesito: quali impegni la Prussia possa assumere verso un terzo riguardo all'ordinamento della scuola, deve partire dal fatto che, in seguito ai notevoli mutamenti apportati dalla nuova Costituzione del Reich nella struttura politica della Germania, la Prussia ha cessato in realtà di essere uno Stato sovrano. Dopo la Costituzione di Weimar il Reich ha riservato a sé il diritto di stabilire per legge le norme fondamentali in numerose materie, che erano già lasciate completamente agli Stati particolari, fra le quali anche la scuola. La Costituzione del Reich tratta, come è noto, tale argomento negli articoli 142-149, diretti ad introdurre
171r
dell'antica autonomia dei singoli Stati nella politica
scolastica."Le disposizioni fondamentali contenute nei menzionati articoli - del resto assai "poco chiari, se non in" parte, addirittura contraddittori - obbligano assolutamente gli Stati particolari o Paesi della Germania, e quindi anche la Prussia. Né cambia a ciò nulla il fatto che i medesimi, in parte, non sono ancora diritto vigente, ma solamente direttive per la futura legislazione. Questa invero non è semplicemente di competenza dei singoli Stati, ma il Reich si è riservato il diritto di regolare in massima tale materia, oltre le disposizioni della Costituzione,
171v
e ad eventuali emendamenti da parte del
Reich. Finché non sarà emanata questa legge del Reich, i singoli Paesi non
potranno apportare alcuna modificazione alla situazione giuridica attuale nella materia, cui
si riferisce il citato articolo 146 capov. 2 della Costituzione del Reich
(cfr. ibid., art. 174 par. 1); essi quindi nel campo della scuola sono
È vero bensì che la Baviera nel Concordato colla S. Sede non si è data, sino ad un certo punto, pensiero di quel vincolo. Ma non si deve dimenticare che la Baviera ha una posizione politica particolare, di cui il Reich, voglia o no, deve tener conto, ed è un Paese a grande maggioranza cattolica. Della Prussia non si può dire né l'una cosa né l'altra. Non si può infatti concepire tra il Reich e la Prussia, la quale occupa circa i due terzi del territorio del Reich, una tensione, almeno
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il Reich e la Baviera; che anzi i normali
reciproci rapporti costituiscono per ambedue un interesse vitale. Deve inoltre considerarsi
che i cattolici in Prussia, come anche 172v
derevole parte ed influenza, che i cattolici hanno
saputo assicurarsi nel nuovo Stato, mentre i circoli del protestantesimo cosciente se ne
stavano astiosi in disparte, il vecchio odio contro Roma si è acresciuto, come dimostra ad
evidenza la rabbiosa campagna scatenatasi presentemente contro il Concordato ed il successo,
che essa ha avuto pur troppo anche in circoli del resto
ragionevoli e prudenti.
Malgrado ciò, si può sperare di ottenere anche in Prussia una maggioranza per il Concordato in quanto tale, purché però - e questa è una conditio sine qua non - si rinunzi ad introdurvi disposizioni positive intorno alla scuola. Il modo, in cui si svolsero i dibattiti sul bilancio del Culto al Landtag prussiano, non lascia alcun dubbio a tale riguardo. Tutti i partiti, eccettuato il Centro, hanno precisato il loro punto di vista circa la questione del Concordato nel senso che in
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nessun modo daranno la loro
approvazione Ad ogni modo la formula proposta dal Ministero del Culto sembra costituire il massimo di quello che si potrà ottenere nel Parlamento. Nessuno di coloro, i quali sostengono la Costituzione, potranno eccepire alcunché di plausibile contro un accenno alle massime contenute nella Costituzione medesima in materia scolastica. Invece ogni tentativo di stabilire nel Concordato alcunché di discrepante dalla Costituzione o che prevenga la futura legislazione
173v
scolastica del Reich, sarebbe
inevitabilmente destinato a naufragare. Un'altra questione è se abbia molto valore una
formula, la quale accenni semplicemente all'obbligo, che incombe già alla Prussia in base
alla Costituzione del Reich; ma di ciò non è qui il luogo di trattare".La mattina seguente, 18 d. m., venne a visitarmi il Sig. Ministro del Culto. Cominciò col dirmi essere a lui riuscito penoso quanto gli era stato riferito dai Commissari prussiani circa il giudizio sfavorevole da me espresso intorno alla surriferita formula, quasi che cioè essa non contenesse nulla o pressoché nulla, mentre la medesima rappresenta il massimo sforzo per accondiscendere ai desideri della S. Sede
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eccezione del Centro, unanimi nel respingere qualsiasi
menzione della scuola nel Concordato
medesimo.
Per illustrare tale concetto, il Sig. Ministro,
quantunque protestante, passò a parlare in termini assai vivi dell'acuito furor
protestanticus dopo la nuova Costituzione germanica. Nell'antico regime la Prussia si
considerava come uno Stato "evangelico"; il Governo inviava sistematicamente anche nelle
regioni puramente cattoliche (ad esempio, ad Aquisgrana) funzionari protestanti per
protestantizzare il paese. Il solo fatto della relativa parità fra i membri delle due
confessioni sanzionata dalla Costituzione anzidetta ha eccitato [174v
Cancelliere del Reich, la presenza di
Ministri cattolici nel Gabinetto prussiano, i vantaggi ottenuti dalla Chiesa nel Concordato
bavarese, ecc.Il senso del proposto articolo è stato fissato in un Memoriale del Ministero del Culto
175r
Tutto considerato, parmi
subordinatamente che altro non rimanga se non di accettare la surriferita
soluzione. Se l'articolo del
futuro Concordato prussiano sulla scuola può sembrare ben poca
cosa in confronto delle ampie disposizioni di quello
colla Baviera, 175v
contiene invece
al riguardo nelle Bolle Chinato
(1)↑Intorno all'ordinamento della questione scolastica secondo la
Costituzione germanica ebbi già l'onore di riferire all'E. V. R. nel
rispettoso Rapporto N. 18421 in data del 30 Ottobre 1920, riprodotto nella
Ponenza della S. Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari "Baviera
- Progetto di Concordato - Luglio 1922" pag. 96 e segg.
1↑Ursprünglich notierter Monat "Giugno" hds. von Pacelli gestrichen.