Dokument-Nr. 19642
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano
[Berlin], 26. Mai 1927

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
[Kein Betreff]
Personale
Mi è pervenuto il venerato Dispaccio dell'E. V. R. N. 526=25 in data dell'11 corrente, col quale l'E. V. R. mi ordina di sollecitare la relazione concernente lo stato dei Seminari in questa Nazione.
Posso assicurare l'E. V. che, da quando mi giunse il precedente Suo ossequiato Foglio del 7 Luglio s. a. sono venuto raccogliendo non poco mature informazioni e note al riguardo, le quali non sono state sempre del tutto facili, massime per ciò che concerne la Costituzione ed il diritto di conferire i gradi accademici. Ora dovrei, in base a tutto questo materiale, compilare il relativo Rapporto. Pur
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Pur troppo però mi trovo, pur con mio vivissimo rammarico, nella necessità di supplicare l'E. V. a volermi concedere ancora una dilazione, trovandomi attualmente nella assoluta impossibilità di redigerlo, almeno se esso deve essere non del tutto superficiale, ma in qualche modo utile ed accurato. Senza parlare, infatti, di tanti altri lavori numerosissimi lavori accessori (questa Nunziatura è incaricata altresì anche di molti affari concernenti la Russia), sono ora assorbito dalle difficilissime e complicatissime trattative per un Concordato non solo con la Prussia, ma anche col Württemberg, col Baden e forse anche col Governo del Reich. Per scrivere il Rapporto in discorso, sui Seminari, dovrei necessariamente sospendere i negoziati anzidetti, almeno quelli con la Prussia; ora però tutte le persone competenti ritengono invece
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necessario che siano condotti innanzi con ogni sforzo, affinché la situazione, già tanto critica ed incerta, non divenga ancor più pericolosa, con danno forse irreparabile della Chiesa e delle anime in questa Nazione. D'altra parte, nei Concordati anzidetti dovrà parlarsi pure delle Facoltà teologiche e dei Seminari; è quindi impossibile di fare una relazione completa, e non si sa, almeno con fondata probabilità, quale sarà il contenuto delle relative disposizioni concordatarie.
V. E. non può immaginare quanto doloroso mi riesca di chiedere alla Sua indulgenza questa nuova proroga. Ciò mi sembra rendere ancor più palese quanto ho avuto già occasione di manifestare all'Eminentissimo Signor Cardinale Segretario di Stato, vale a dire che il lavoro di questa Nunziatura, nelle presenti straordinarie circostanze, è
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superiore alle mie forze. Ciò [dico] Ciò dico naturalmente in senso relativo; un altro Nunzio potrebbe fare non solo tutto il lavoro richiesto, ma anche assai meglio, più sollecitamente e con minore fatica di me, e la Chiesa ne avrebbe, in Germania e fuori, il più grande vantaggio. A me basterebbe di potere, ritirato a vita privata, consacrare l'ultimo periodo della mia (finora così poco utile) esistenza all'esercizio del sacro ministero.
Nella fiducia che V. E. vorrà accogliere benignamente la mia supplica, ed assicurandoLa che porrò mano, appena mi sarà fisicamente possibile, al lavoro ordinatomi, m'inchino
35r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano vom 26. Mai 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19642, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19642. Letzter Zugriff am: 04.05.2024.
Online seit 25.02.2019.