Dokument-Nr. 3662
Spahn, Peter an Pacelli, Eugenio
Berlin, 07. Februar 1923

Traduzione
La condanna di Fechenbach, Dott. Gargas e Lembke, pronunziata dal tribunale (Volksgericht) di Monaco per alto tradimento, si basa, per quanto concerne il Fechenbach, anche sul fatto che egli avrebbe reso possibile la pubblicazione nella stampa francese il 29 aprile 1919 di una notizia, di cui sapeva che, per riguardo ad un altro Governo, era necessario il mantenimento del segreto nell'interesse del Reich Germanico o della Baviera. Egli invero, tra il 17 ed il 20 aprile 1919, consegnò ad un svizzero, certo Probst, perché questi lo comunicasse ai giornali di cui era corrispondente, un telegramma del Ministro di Baviera presso la S. Sede, Barone von Ritter, in data del 24 luglio 1914, che fino allora era stato trattato come segreto di Stato. Il Probst alla sua volta lo trasmise a parecchi giornali nei seguenti termini: "Il Papa approva il procedimento energico dell'Austria contro la Serbia. Il Cardinale Segretario di Stato spera anch'esso che l'Austria questa volta tenga fermo e non vede in quale altra circostanza essa vorrebbe fare la guerra, se non è alfine decisa a rintuzzare colle armi una agitazione straniera, la quale ha condotto alla uccisione dell'erede della
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corona e che nell'attuale situazione mette in pericolo la esistenza stessa dell'Austria. Da queste parole si scorge anche il grande timore che la Curia romana ha del Panslavismo".
La Commissione per gli Affari esteri ha nominato una Sotto-Commissione per l'esame della questione, se e in quale senso la sentenza del tribunale di Monaco potrebbe dar luogo anche a modificazioni nella legislazione germanica. Nella Sottocommissione si è pure discusso, se la pubblicazione del telegramma cronologicamente abbia avuto o potuto avere ancora una qualche influenza sulle determinazioni delle Potenze rappresentate a Versailles; in particolar modo, se a quell'epoca la S. Sede avesse la possibilità e la volontà di soddisfare alla domanda rivoltale nel Maggio 1919 dai cattolici tedeschi per ottenere una mitigazione delle condizioni di pace. Nel corso della discussione fu manifestata l'opinione che Vostra Eccellenza sarebbe in grado di dare spiegazioni in proposito, ed io sono stato quindi incaricato di pregarLa a rispondere ai seguenti quesiti:
a) La Curia romana nella primavera del 1919 voleva e poteva influire in Versailles per la mitigazione delle condizioni di pace?
b) Fu Essa sgomentata dal farlo a causa della pubblicazione del telegramma del Barone von Ritter?
c) Ha l'Italia mosso con successo opposizione contro l'ammissione della S. Sede alle trattative per la pace di Versailles, e quando?
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È sufficiente una risposta per iscritto. In caso di bisogno sono pronto a recarmi a Monaco per abboccarmi con V. E.
In merito ai fatti surriferiti osservo che dagli Atti pubblicati non è stato possibile di conoscere a quale punto si trovassero il 29 Aprile 1919 le trattative per la pace, giacché non esistono protocolli intorno alle discussioni ed alle decisioni delle Commissioni riguardo alle singole questioni. La Commissione plenaria in una sola seduta si occupò ancora della Lega delle Nazioni. Gli Atti pubblicati non danno a divedere che del telegramma del Barone von Ritter siasi fatta menzione in Versailles; il che però non esclude che il medesimo abbia colà prodotto effetto. La consegna delle condizioni di pace ai Delegati della Germania avvenne il 7 Maggio 1919.
Le sedute della Commissione del Reichstag sono riservate.
Con l'assicurazione della più distinta stima sono
dell'E. V. devmo
(f.) Dott. Spahn
Ministro di Stato
Empfohlene Zitierweise
Spahn, Peter an Pacelli, Eugenio vom 07. Februar 1923, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3662, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3662. Letzter Zugriff am: 26.04.2024.
Online seit 24.10.2013.