Betreff
Sulla situazione della Chiesa cattolica in Russia
Come egli mi aveva già annunziato con lettera
del 17 Gennaio scorso, l
'Ambasciatore dei Soviety in Berlino,
Sig. Krestinski, avendo ormai
ricevuto da Mosca il
materiale
relat
relativo al regolamento della situazione della Chiesa cattolica,
è venuto a mezzodì di
Giovedì scorso
4 corrente a visitarmi qui in Berlino. Anche questa
volta era accompagnato da
un Segretario,
il quale, pur
non possedendo il Sig. Krestinski abbastanza
la lingua tedesca, faceva da interprete.
Egli ha cominciato col dirmi che non si trattava del
riconoscimento né de jure né de facto, e neppure dell'invio di un Delegato
Apostolico a Mosca o di un Rappresentante della Unione a Roma,27v
ma di regolare, come
si è detto, la situazione della Chiesa cattolica in Russia, in guisa che questa potrà
dirsi soddisfatta e non abbia da muovere lamenti al riguardo.
A tale tal fine egli mi espose i principii, secondo i quali il Governo di Mosca
intendeva di procedere al detto
ordinamento, e le condizioni, alle quali esso era disposto
ad ammettere la gerarchia cattolica, aggiungendo essere egli stato incaricato di trattare
con me verbalmente su questi punti. D'altra parte
il Governo stesso avrebbe
emanato
uno speciale "decreto sullo stato della religione
cattolica", del cui progetto egli mi consegnò la copia, che l'E. V. R. troverà qui acclusa
(Allegato I) unitamente alla relativa traduzione italiana
(Allegato II). In quel colloquio
stesso e quindi di nuovo, dopo aver
preso conoscenza del menzionato progetto,
in occasione di un pranzo offerto la sera seguente
5 corrente al Corpo
diplomatico28r
dal Sig. Presidente del Reich,
manifestai al Sig. Ambasciatore alcune delle numerose obbiezioni e difficoltà, che, a
mio avviso personale, presentavano le proposte del Governo dei Soviety. Così, ad
notai, fra l'altro, come
il testo
del progetto di decreto non era in armonia col principio del riconoscimento della gerarchia,
del quale non si rinveniva in quello traccia alcuna, - come
una grave restrizione della libertà ecclesiastica fosse
l'esigere il consenso od approvazione del Governo dei Soviety
nella
nomina dei Vescovi e dei parroci e per la pubblicazione degli
Atti della S. Sede, - come
non si comprendeva la proibizione dell'"attività missionaria" per
mentre l'art. 13 della
Costituzione delle Repubbliche dei Soviety assicura "la libertà di propaganda religiosa ed
antireligiosa"; gli chiesi se fosse permessa l'istruzione
religiosa, almeno fuori della scuola,28v
per i fanciulli al di
sotto dei 18 anni, e, relativamente al n. 1 del § 2 del progetto di decreto,
se fosse permesso ai gruppi di fedeli di ricevere, affine di poter sopperire alle ingenti
spese di manutenzione, aiuti finanziari dall'estero; - rilevai che la redazione del
n. 2 dello stesso § 2 era assai vaga e potrebbe
dar luogo a false ed
arbitrarie interpretazioni, e come
particolari difficoltà potrebbe [creare] creare il
§ 7 sullo scioglimento dei gruppi e l'annullamento dei controlli di uso delle chiese.
Infine, sebbene egli mi [ein Wort
unlesbar] per iscritto, osservai
come, ad ogni modo, per poter riferire
esattamente
alla S. Sede in argomento così delicato, mi sarebbe
stato necessario di avere il testo esatto
dei principii enunciati dal
Sig. Ambasciatore. Il Sig. Krestinski mi promise di studiare, in base al materiale
a sua disposizione, le difficoltà ed i quesiti da me proposti, e soggiunse che mi avrebbe
rimesso con
Appunto29r
sull'oggetto in discorso
il Sabato prossimo 7 corrente. In realtà,
a causa o col pretesto che il suddetto Segretario
Sig. Stange era caduto malato, il detto Appunto che compio il dovere d'inviare q
all'E. V. egualmente qui compiegato (Allegato III) insieme alla traduzione
italiana (Allegato IV), non mi è stato consegnato che ieri alle 5 pomer.
dal
Segretario dell'Ambasciata, Sig. Iakubowitsch. Esso non contiene gli schiarimenti
da me richiesti e riproduce quanto l'Ambasciatore mi aveva oralmente esposto, coll'aggiunta
però
di ulteriori
, e più dure ed
odiose restrizioni, delle quali egli non mi aveva fatto cenno nella sua visita. L'unico
vantaggio di fronte alla
presente tristissima
condizione della Chiesa cattolica in Russia,
è che il Governo [russo] di
Mosca
ammetta
nel suo territorio la gerarchia
(Metropolita, Vescovi e parroci, esposti
tuttavia
continuamente
29v
al pericolo di destituzione da parte dei Soviety centrale
[sic] e locali); tutto il resto apparisce come una nuova
edizione, in vari punti peggiorata, delle antiche
tiranniche leggi di oppressione, imposte cui soggiaceva la Chiesa sotto il regime
degli Zar.
In attesa pertanto delle venerate istruzioni dell'E. V.,
m'inchino
27r, links oberhalb des Textkörpers hds. von unbekannter Hand,
vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C"; am linken Seitenrand hds. von
unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert:
"VI".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 12. Februar 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7881, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7881. Letzter Zugriff am: 12.05.2024.