Dokument-Nr. 2128
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 31. Dezember 1917
Regest
Graf von Zech-Burkersroda von der Preußischen Gesandtschaft bat den Nuntius im Auftrag der Reichsregierung, dem Heiligen Stuhl Mitteilung zu machen, dass nach Aussage der deutschen Verwaltung die polonisierenden Agitationen des Administrators von Vilnius, Michalkiewicz, unter der dortigen litauischen Bevölkerung große Aufregung verursachen. Dieser bekämpfe die Unabhängigkeitsbestrebungen und habe zum Beispiel fünf litauische Priester abgesetzt und vier Polen zu Kanonikern ernannt. Werde er nicht entfernt, würden die Unruhen die deutsche Militärverwaltung zwingen, ihn zu verhaften. Pacelli erinnert an seine Berichte über die dortige Situation, die Bitte der deutschen Seite, Michalkiewicz durch einen litauischen Prälaten zu ersetzen, die Antwort des Heiligen Stuhls und seine Mahnungen an den Administrator zur Mäßigung. Nunmehr hat Pacelli auf geheimen Weg eine Denkschrift und andere Dokumente von diesem erhalten, die Pacelli mit der Bitte um Rückgabe beifügt. Sie enthalten wichtige Informationen über die dortige Situation, auch Informationen, um die Gasparri den Nuntius am 14. Dezember 1917 gebeten hatte, und auch Überlegungen für eine etwaige Neubesetzung der Diözese. Pacelli bittet, ihm die Entscheidung des Heiligen Stuhls per Telegramm mitzuteilen, damit er die Reichsregierung informieren kann.Betreff
Su Monsignor Michalkiewicz, Amministratore Apostolico di Vilnius
E' venuto in questo momento da me il Signor Conte von Zech della Legazione di Prussia, il quale a nome del Governo Imperiale mi ha pregato di portare con ogni sollecitudine a conoscenza della Santa Sede quanto segue:
Secondo una comunicazione giunta a Berlino dall'Amministrazione dei territori dell'Est, la persistente attività polonizzatrice di Monsignor Michalkiewicz ha sollevato fra la popolazione lituana una grande eccitazione. Un tale inasprimento dell'odio nazionale in Lituania produce senza dubbio gravi turbamenti nell'attuale situazione di quelle regioni. Le condizioni affatto insostenibili della diocesi di Vilna, nella quale Monsignor Michalkiewicz in opposizione a molti suoi diocesani si adopera con ogni sforzo per soffocare tutte le aspirazioni lituane, esigono urgentemente che egli venga rimosso dall'amministrazione della diocesi medesima. Ciò è del più grande interesse non soltanto per i Lituani, ma anche per la Santa Sede, giacché l'agitazione, la quale prende sempre più vaste
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proporzioni, potrà eventualmente costringere, per il
mantenimento dell'ordine, l'Autorità militare ad adottare verso di
lui misure di rigore. I provvedimenti, presi di recente senza motivo da Monsignor
Michalkiewicz contro quattro ecclesiastici lituani, hanno vivamente irritato la popolazione
e colmato la misura. Anche la nomina di cinque polacchi a canonici, fatta all'insaputa
dell'Amministrazione tedesca, è stata molto biasimata. In conclusione, il Signor Conte von
Zech mi ha fatto chiaramente intendere che, se la Santa Sede non si risolverà colla
massima sollecitudine a rimuovere Monsignor Michalkiewicz dal suo ufficio, il
Governo potrà, suo malgrado, trovarsi nella necessità di procedere anche al di lui
arresto.Altre volte ho già avuto occasione di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima i lamenti del Governo tedesco contro il più volte menzionato Monsignor Michalkiewicz e la sua domanda che esso fosse sostituito con un Prelato di nazionalità lituana; ed a tale riguardo mi permetto richiamare i miei rispettosi Rapporti N. 373 del 24 Giugno, N. 1051 del 20 Agosto e N. 1229 del 31 Agosto p. p. Non mancai poi di dare colla maggior possibile delicatezza a S. A. il Signor Principe von Isenburg comunicazione della decisione della Santa Sede
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contenuta nel venerato Dispaccio
dell'Eminenza Vostra N. 41941 del 15 Settembre, ed a Monsignor Michalkiewicz
consigli di moderazione e di prudenza in conformità delle istruzioni trasmessemi col cifrato del 4 Ottobre e coll'ossequiato Dispaccio
N. 47028 del 26 di quello stesso mese.Ora poi, dopo spedito il mio rispettoso Rapporto N. 3281 in data del 27 corrente, ho ricevuto, grazie ad una favorevole occasione e per via del tutto segreta, da Monsignor Michalkiewicz i Pro-Memoria e gli altri documenti, che qui acclusi ho l'onore d'inviare a Vostra Eminenza con preghiera di restituzione. In essi, oltre a molte notizie intorno ai metodi dell'amministrazione militare tedesca in Lituania, alla condanna dei sacerdoti Lituani cui ha accennato il Signor Conte von Zech, ecc., l'Eminenza Vostra troverà anche ulteriori informazioni circa i punti indicati nel venerato Dispaccio N. 49685 del 14 Dicembre, nonché varie considerazioni sull'eventuale provvista della Diocesi di Vilna.
Pregando, pertanto, l'Eminenza Vostra a volersi degnare di significarmi in proposito possibilmente per
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telegrafo la risoluzione della Santa Sede, che io mi farò un dovere di comunicare senza
indugio al Governo Imperiale, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi
di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmidi Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico