Dokument-Nr. 1025
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
München, 29. Januar 1919

Regest
Aus einer vertraulichen Quelle erhielt Schioppa Informationen über die außenpolitische Lage Deutschlands. Diese verbessert sich langsam, aber sicher, unter anderem auch infolge der Isolation Frankreichs – das der Hauptfeind Deutschlands bleibt –, der Verbreitung des Bolschewismus und der notwendigen Demobilisierung der Länder der Entente. In Bezug auf die äußerst schlimme innenpolitische Lage Deutschlands setzt man Hoffnungen auf die Verfassunggebende Nationalversammlung. Inzwischen sucht Italien erneut nach der Freundschaft mit dem Land, während England und Amerika mit dessen Fähigkeit zur Schließung eines eventuellen Bündnisses rechnen. Deutschland wird verlangen, seinerseits Teile der verlorenen Territorien im Osten und Westen zurückzubekommen, denn ein finanziell und wirtschaftlich schwaches Deutschland würde weiterhin zu keiner Partnerschaft in der Lage sein. Der furchtbare Bolschewismus habe nichtsdestotrotz Deutschland vor einer französischen oder englischen Besatzung bewahrt; Frankreich habe sogar einen großen Teil der von Deutschland freigelassenen Kriegsgefangenen in Konzentrationslagern festgehalten, weil es sie für vom Bolschewismus infiziert hält, und versucht, durch einen erneuten Chauvinismus die eigene Demobilisierung zu verschieben. Das Land zieht auch eher sogenannte farbige Kolonialtruppen heran, angeblich wegen ihres geringen politischen Sinnes. In Großbritannien, wo die Lage ruhiger ist, scheint Lloyd George den Wünschen der Arbeiter und Soldaten entgegenzukommen. Der Versuch Wilsons, mit den Bolschewisten zu verhandeln, ist von diesen und Russland abgelehnt worden; im Osten könnte die Bereitschaft einer starken Armee unter Hindenburg für eine mögliche militärische Intervention gegen den russischen Bolschewismus England und Amerika dazu überzeugen, eine Annährung an Deutschland zu suchen.
Betreff
Note di politica estera germanica
Eminenza Reverendissima,
Da fonte, che devo ritenere bene informata, ricevo le seguenti note sulla politica estera tedesca e mi fo un dovere di riferirle a Vostra Eminenza Reverendissima.
La situazione politica estera della Germania guadagna a lenti passi, ma continuamente e con evidenza, in forza e sicurezza, in seguito all'innegabile isolamento della Francia, alla paralisi dell'attività polacca e czeca, alla discordia degli Alleati nel trattare il problema tedesco e russo, alla diffusione del Bolcevismo [sic] in alcuni paesi dell'Intesa, alla necessità urgente della demobilizzazione presso l'Intesa medesima ed infine – e non meno – in seguito ai chiari tentativi di avvicinamento inglesi ed americani i quali permettono alla Germania non solo un nuovo orientamento; ma anche una parola più forte di fronte alla Francia. La Francia è e rimane oggi il nemico capitale della Germania, si potrebbe dire l'unico vero nemico. Di essa la Germania conta aver ragione se e quando migliorerà la sua situazione interna. Questa però è attualmente
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la peggiore che si possa immaginare. L'unica speranza a tale riguardo è l'Assemblea Nazionale. Ma intanto anche in questa situazione interna, che pare senza conforto, e nella comune insicurezza vi è un raggio di luce. All'Est la Germania si mostra capace di agire e perciò agli occhi dell'Inghilterra e dell'America capace di un'alleanza. L'amicizia della Germania è desiderata di nuovo dall'Italia e da vari<e>1 parti si inviano lusinghe alla Germania stessa, la quale non ha da temere i desideri di conquiste né dei Francesi né dei Polacchi. Essi dovranno restituire così all'Est come all'Ovest gran parte delle facili vittoriose conquiste. La Germania chiederà ciò come condizione preliminare per accettare le pretese dell'Inghilterra, dell'America e dell'Italia e spera di riuscirvi. La costellazione delle Potenze permettono di aspettare che i desideri della Germania si compiano. Il punto di vista inglese, americano, italiano è questo: con una Germania finanziariamente e commercialmente rovinata non vi è niente da fare.
Il Bolcevismo – potrebbe dirsi – ha reso immune la Germania: mentre è un terrore, è stato come un mezzo di preservazione contro l'occupazione francese ed inglese, che la minacciava immediatamente primo [sic] di Natale. Oggi il bacillo bolcevico [sic] è così temuto in Francia, che una gran parte dei prigionieri, i quali ritornano dalla Germania non sono rilasciati,
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ma severamente custoditi in campi di concentrazione e spesso su territori della sinistra del Reno per evitare infezioni; ed anche all'interno della Francia aumenta il fermento. Ma, anche astraendo da ciò, rimane il fatto che, da una parte l'Inghilterra, l'America e l'Italia spingono per una sollecita conclusione della pace, mentre la Francia nell'angustia mortale dinanzi al disdegno delle masse, che gridano alla demobilizzazione, cerca un'inutile dilazione e non vorrebbe rinunziare all'illusione di cacciare il terribile fantasma della rivoluzione e del Bolcevismo per mezzo di un rinnovato Sciovinismo.
Il pericolo capitale minaccia anche l'interno del fronte. Il largo uso di truppe nere nei territori occupati è facilmente spiegabile: esse mostrano poco senso politico. Perciò accade il sollecito e frequente cambio di guarnigioni. Pare che in Inghilterra si stia meglio, quantunque anche colà appariscano tentativi per formare consigli di soldati, ma Lloyd George è pronto a piegarsi molto ai desideri degli operai e dei soldati. Non meno grande preoccupazione gli procura la situazione in Irlanda dove la vecchia crisi è entrata in uno stadio acuto.
Questa situazione generale dell'Intesa così minacciosa ha deciso Wilson ad invitare alle trattative anche i
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Bolcevichi [sic] Russi, un passo che non è in disarmonia con l'idea dell'Inghilterra di inscenare, in caso di bisogno, un'azione militare tedesco-inglese2 contro la Russia. La <Se>3 Mosca non accetta la proposta di Wilson, ed i giornali dicono che non l'abbia accettata, allora si potrebbe in primavera usare anche la forza, supposto che la Germania voglia intervenire. Naturalmente la decisione dovrebbe venire dall'Assemblea Nazionale. Qui si sa positivamente che l'Inghilterra e l'America sole, senza la Germania, non vogliano intervenire in Russia, e che d'altra parte Hindenburg nell'Est tiene pronta per la battaglia una potente forza armata contro i Bolcevichi; mentre i Polacchi si trovano alla vigilia di un cambiamento catastrofico del loro destino, se essi da una parte non si liberano dai Bolcevichi e dall'altra non vogliono accordarsi coi Tedeschi. Qui si conosce pure che in Parigi si trova un Governo Polacco ed un Governo Borghese Russo, i quali stanno in inimicizia mortale, rispettivamente, con Varsavia e Mosca. La Francia protegge i Polacchi ed i Russi di Parigi col danaro e con assicurazioni per l'avvenire. L'Inghilterra e l'America però si interessano dei Polacchi in Varsavia e dei Russi in Mosca. La preoccupazione della Francia viene assicurata dallo Sciovinismo dei Polacchi francesi e dalla speranza di salvare i venti miliardi investiti in Russia. Ma la politica Anglo-
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Americana non si preoccupa degli interessi francesi ma solamente della vittoria sul Bolcevismo. La Germania, anche se ciò non appare in pubblico, già ha teso un filo con l'Inghilterra e l'America, mentre le opposizioni tra queste due Nazioni e la Francia si accentuano sempre più.
Insomma da queste Note risulta che la politica estera tedesca si orienterebbe verso l'Inghilterra, l'America e l'Italia, isolando la Francia, ed il primo passo per questo avvicinamento sarebbe la guerra comune contro il Bolcevismo russo.
Inchinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Obblimo devmo umilmo servo
Lorenzo Schioppa
Uditore
1Hds. eingefügt vermutlich von Schioppa.
2Danach hds. gestrichen "–".
3Hds. vermutlich von Schioppa gestrichen und eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 29. Januar 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1025, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1025. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 25.02.2019.