Dokument-Nr. 11130
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
Berlin, 18. November 1924
Regest
Pacelli teilt mit, dass er der Firma Stehling und Co. durch den Maler Windhoff die Entscheidung des Heiligen Stuhls betreffend die Gegenleistung für die Genehmigung, Farbkopien des Portraits Pius' XI., das in der Berliner Nuntiatur hängt, erstellen zu dürfen, mitteilen ließ. Windhoff reiste in den darauffolgenden Tagen nach Amerika ab. Da er weder von ihm noch von der besagten Firma eine Rückmeldung erhielt, ging der Nuntius davon aus, dass das Vorhaben erledigt sei. Zu seiner Überraschung erhielt er nun von dem Unternehmen Engelen das beiliegende Rundschreiben der Hamburger Firma Dr. Koch und Jochheim. Darin wird mitgeteilt, dass Windhoff das Papstportrait aus der Berliner Nuntiatur vom Bruckmann-Verlag reproduzieren ließ. Ein Bild wird für den Preis von 16 Mark angeboten, wovon ein Teil dem Heiligen Stuhl zukommen soll. Das Rundschreiben wirbt mit positiven Stellungnahmen in der Presse, außerdem liegen ihm Schreiben des Kölner Erzbischofs Kardinal Schulte und des Nuntius bei. Der Verleger Bruckmann erklärte Pacelli, dass er den Auftrag, das Bild zu reproduzieren, von der Firma Stehling und Co. und nicht von der Firma Dr. Koch und Jochheim, die er nicht kennt, erhalten habe. Das Unternehmen Engelen vermutet, dass es sich bei Dr. Koch und Jochheim um eine jüdische Firma handelt. Als Vorlage lieferte Windhoff eine eigene Kopie des Portraits. Schon bevor das Original in die Berliner Nuntiatur gebracht wurde, soll der Geschäftsmann Franz Semer, der sich um die Einrichtung der Nuntiatur kümmerte, der "Germania" eine Reproduktion erlaubt haben. Dabei handelt es sich um eine Abbildung für Postkarten und – im Gegensatz zu den oben genannten –, um einen katholischen Verlag.Betreff
Sulla riproduzione del ritratto del S. Padre esistente nella Nunziatura di
Berlino
Non appena mi pervenne il venerato Dispaccio dell'Eminenza Vostra Reverendissima N. 33819 del 16 Agosto scorso, mi diedi premura di partecipare al Sig. Windhoff





Il Sig. Windhoff, pur non dissimulando che la menzionata Ditta difficilmente si sarebbe potuta indurre ad accettare la proposta, mi promise tuttavia che avrebbe eseguito l'incarico. Egli però partì pochi giorni dopo per l'America, senza farmi avere nessuna risposta; e poiché nemmeno dalla Ditta Stehling mi pervenne alcuna ulteriore comunicazione, pensai che essa avesse rinunziato al suo progetto.
163v
Con mia sorpresa ricevetti invece alcuni giorni or sono
dalla Impresa Engelen in Büchling





In seguito a ciò chiamai il Sig. Bruckmann

164r
Ditta Koch e Jochheim, a lui
ignota(1). E poiché gli domandai inoltre come tale
riproduzione avesse potuto eseguirsi, mentre che il ritratto originale del S. Padre non
era mai uscito dalla residenza della Nunziatura, mi rispose che egli aveva compiuto il
lavoro in base ad un quadro consegnatogli dal Windhoff. Evidentemente si tratta di una copia
dello stesso ritratto, che l'artista medesimo aveva conservato presso di sé.Spero di poter avere dal menzionato Bruckmann maggiori informazioni al riguardo. Ad ogni modo non ho voluto omettere di riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra, Cui spetta di giudicare se convenga di procedere contro le menzionate Ditte.
A complemento di queste notizie, sembrami opportuno di aggiungere che, come ho appreso testé, anche la Casa editrice della Germania eseguì già, – a quanto sembra, prima che il quadro fosse portato nella residenza della Nunziatura, – una riproduzione del medesimo; il permesso fu dato dal Sig. Semer

164v
lica, a differenza della Ditte
summenzionate) ha contribuito per le spese della residenza anzidetta.Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
(1)↑L'Impresa Engelen sospetta che la Ditta Koch e
Jochheim sia ebrea.