Dokument-Nr. 11494
Pacelli, Eugenio an Sincero, Luigi
Berlin, 16. April 1928

Regest
Pacelli übersendet dem Vorsitzenden der Päpstlichen Kommission Pro Russia Sincero einen Artikel aus der Täglichen Rundschau über die Neuordnung der evangelisch-lutherischen Kirche in der Sowjetunion. Er gibt den Artikel in italienischer Übersetzung wieder. Danach lenkt die Verleihung der Ehrendoktorwürde der theologischen Fakultät in Leipzig an die evangelisch-lutherischen Bischöfe in der Sowjetunion Malmgren und Meyer den Blick auf den Verfall der dortigen kirchlichen Strukturen infolge der Revolution und des anschließenden Bürgerkriegs. 1920 gelang es Bischof Freifeldt, eine Notlösung aufzubauen, die sich den sowjetrussischen Rahmenbedingungen anpasste, indem etwa ein Rätesystem eingeführt wurde. In der ersten Generalsynode 1924 wurde eine Neugestaltung der evangelisch-lutherischen Kirche vollzogen. An der Spitze steht nun ein Oberkirchenrat mit Sitz in Moskau unter der Leitung von Bischof Meyer. Der Oberkirchenrat gibt die Zeitschrift "Unsere Kirche" heraus. Daraus geht hervor, dass die Staatsbehörden die Gemeinden misstrauisch überwachen. Religionsunterricht darf nur von den Eltern erteilt werden, Konfirmationsunterricht nicht mehr als an drei Kinder gemeinsam. Es herrscht ein großer Pfarrer- und Küstermangel. Da viele Kirchspiele vakant sind, versuchen die verbliebenen Pfarrer, Reisen in die verstreuten Gemeinden zu unternehmen. Durch die vielen Notstandprediger und Laienhelfer entstehen mancherlei Missstände. Die Berufung von deutschen Pfarrern ist aussichtslos, weshalb 1925 in Leningrad ein Predigerseminar eröffnet wurde. Vor der Revolution vertrat der Küster den Pfarrer, was heute nicht mehr möglich ist, weil die Küster ihren Lebensunterhalt nicht mehr als Lehrer verdienen dürfen. Trotz allem ist der kirchliche Geist in den Gemeinden und der Zuspruch zu den Gottesdiensten groß.
Betreff
Sul "riordinamento della Chiesa evangelico-luterana nella Russia dei Sovietj"
Eminenza Reverendissima,
La "Tägliche Rundschau", foglio quotidiano protestante di Berlino, nel suo numero di ieri, Domenica 15 corrente, (appendice N. 16), ha pubblicato sul "riordinamento della Chiesa evangelico-luterana nella Russia dei Sovietj" il quo unito articolo, che potrà forse interessare cotesta Pontificia Commissione e di cui mi permetto di dare qui appresso la traduzione italiana.
"La Facoltà teologica dell'Università di Lipsia ha nominato dottori h.c. di teologia i vescovi della Chiesa evangelico-luterana nella Russia dei Sovietj: A. Malmgren (Leningrado) e Th. Meyer (Mosca). Questa notizia richiama l'attenzione sulla già tanto potente Chiesa evangelico-luterana di Russia, cui appartenevano la maggior parte dei 2,3 milioni di tedeschi nell'antica Russia, come eziandio gli altri evangelici, ad es. gli Estoni ed i Lettoni nel Baltico. Nei primi tempi della rivoluzione e della guerra civile, allorché imperversò la persecuzione contro ogni cosa ecclesiastica, cadde pure quell'edificio una volta così superbo. La unione degli evangelici venne
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a cessare; le parrocchie, massime quelle rurali dei coloni in varie parti dell'Impero, rimasero abbandonate a sé stesse. Si aggiunsero l'emigrazione, la fame e le epidemie (il numero dei tedeschi in Russia diminuì a circa un milione), come altresì le opposizioni nazionali fra tedeschi, estoni e lettoni. Nel 1920, sotto la direzione del vescovo della Chiesa evangelica in Russia, Corrado Freifeldt, si riuscì a dare un assetto provvisorio, ad appianare i dissidi nazionali ed a riunire in una organizzazione tutte le comunità, a cui fu possibile di arrivare. In conformità poi delle mutate circostanze politiche fu introdotto un 'sistema di consiglieri' (Rätesystem) che vige tuttora nelle sue linee fondamentali. Le comunità formano di fronte allo Stato associazioni, le quali eleggono i parroci come funzionari ecclesiastici.
Un saldo riordinamento della Chiesa evangelico-luterana fu compiuto nel Giugno 1924 nel primo Sinodo evangelico-luterano, che la Russia ha veduto dacché esiste questa Chiesa. A capo della medesima sta ora un Consiglio superiore ecclesiastico con sede in Mosca. Esso iniziò la sua azione nel Settembre 1925 come autorità ecclesiastica indipendente e spiegò sotto la presidenza del vescovo Th. Meyer una grande attività. Che questo sia possibile ad onta di tutte le difficoltà, colle quali la Chiesa in Russia deve tuttora lottare, significa un note-
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volissimo progresso. Di ciò fa fede anche il periodico mensile per le comunità evangelico-luterane in Russia, edito a cura del Consiglio superiore ecclesiastico dal Settembre dello scorso anno sotto il titolo "Unsere Kirche".
Veniamo a sapere da detto bollettino che le parrocchie sono collegate in distretti prepositurali (Propstbezirke). Questi tengono sinodi, in cui vicino ai parroci siedono anche laici come rappresentanti delle comunità. Ivi si delibera intorno ai più urgenti bisogni della Chiesa. Il Consiglio superiore si studia di difendere l'interesse generale di essa, per quanto lo consente l'assoluta mancanza di diritti e di poteri. È da notare che le autorità dello Stato sorvegliano con diffidenza le comunità in base al vigente diritto di associazione. Così devesi rendere stretto conto dell'impiego dei mezzi finanziari, ad es. delle collette nelle chiese. È assolutamente proibito ai parroci ed ai maestri di impartire l'istruzione religiosa ai fanciulli; ciò è permesso soltanto ai genitori. I coloni sono riusciti ad ottenere di fare la confermazione. Tuttavia secondo la legge attuale non è lecito di dare l'insegnamento della confermazione a più di tre fanciulli insieme. Simili disposizioni rendono straordinariamente difficile la regolare vita ecclesiastica.
Una delle più gravi questioni è la penuria dei parroci e dei sagrestani. Secondo i dati del menzionato bollettino
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ecclesiastico vi erano al principio dell'anno passato nel territorio dell'Unione dei Sovietj circa 90 parrocchie provviste di titolare, e 63 invece prive di pastore, delle quali 7 nella Siberia, che ne è quasi del tutto sprovvista. Si cerca di supplire a questa mancanza mediamte [sic] i viaggi intrapresi dai parroci per visitare le comunità sparse qua e là; così si sono recati in Siberia, tra gli altri, il vescovo Palfa, morto nell'autunno del 1926 per le conseguenze di un tale viaggio, ed il vescovo Meyer. I parroci debbono in generale prestare servizio in territori immensi. Non sono comprese nelle suddette parrocchie le numerose comunità finlandesi, estoni e lettoni in varie parti della Russia. Ad esse provvedono esclusivamente parroci provvisori, che non hanno studiato. Da questi pastori non istruiti e dagli aiutanti laici provengono naturalmente vari inconvenienti. Tutti i fenomeni di decomposizione trovano, al pari delle sette, per quanto è possibile, appoggio presso le autorità. Non essendovi alcuna speranza di far venire parroci dalla Germania, come ha recentemente confermato il bollettino ecclesiastico di Mosca, fu aperto nel 1925 in Leningrado un Seminario, il quale si dice che darà in quest'anno alla Chiesa 16 parroci. Già il vescovo Freifeldt aveva nel 1922 fondato un Seminario, da cui sono usciti 11 pastori. Sotto vari aspetti la questione dei sagrestani si presenta ancor più difficile. Il sagrestano, il quale, anche nell'antica
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Russia, nelle colonie più disperse sostituiva il parroco, traeva il suo sostentamento dal fatto che era maestro nella scuola del villaggio. Ciò è ora interdetto. I contadini dovettero per conseguenza farsi sagrestani e promuoverne anche la vocazione; per la qual cosa furono altresì esposti a persecuzioni. Per queste ragioni vi è forte penuria di sagrestani.
Se la Chiesa evangelico-luterana lotta duramente per la sua esistenza oggi dì pure che è passato il tempo delle persecuzioni sanguinose e sono diminuiti gli scherni contro ogni cosa ecclesiastica organizzati dallo Stato, è tuttavia innegabile che si sono avuti dei progressi. La situazione materiale dei parroci ed il mantenimento della Chiesa è bensì difficilissima e completamente dipendente dal libero spirito di sacrifizio delle comunità. Ciò nondimeno, secondo tutte le relazioni provenienti dalla Russia, lo spirito religioso della maggior parte delle colonie è ancora così forte, che il concorso ad ogni servizio divino è del tutto sorprendente".
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
14r, unterhalb der Datumszeile hds. von Margotti notiert: "Giunta 20 Apr. 1928".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sincero, Luigi vom 16. April 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11494, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11494. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.