Dokument-Nr. 11669
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 15. Mai 1925
Regest
Pacelli erinnert an den Entwurf einer Note an den sowjetischen Botschafter in Berlin Krestinskij betreffend die Regelung der kirchlichen Situation in Russland, den er Gasparri vorlegte. Da er bisher keine Antwort erhielt, geht er davon aus, dass der Heilige Stuhl es für unangebracht hält, eine entsprechende Note zu übersenden. Um dennoch die Weisungen auszuführen, den Gesprächsfaden mit Russland nicht abreißen zu lassen und dem Botschafter zu empfehlen, einen neuen Entwurf eines Dekrets über den Status des katholischen Glaubensbekenntnisses in Russland vorzulegen, sprach Pacelli in Abwesenheit Krestinskijs im Rahmen der Vereidigung des Reichspräsidenten von Hindenburg mit dem Sekretär der sowjetischen Botschaft in Berlin Jakoubovitch. Der Nuntius gab ihm vorsichtig zu verstehen, dass der Heilige Stuhl die Vorschläge der Sowjetregierung in der vorliegenden Form nicht habe akzeptieren können, was allerdings die Möglichkeit eines Einvernehmens auf anderer Basis nicht ausschließe.Betreff
Sulle trattative per il regolamento della situazione della Chiesa cattolica in
Russia
Col mio rispettoso Rapporto N. 32436 in data del 26 Marzo scorso mi permisi di sottoporre al superiore giudizio dell'Eminenza Vostra Reverendissima un progetto di Nota, che sembravami avrebbe potuto forse essere indirizzata all'Ambasciatore dell'Unione delle Repubbliche dei Soviety in Berlino, Sig. Krestinski, circa il regolamento della situazione della Chiesa cattolica in Russia.
Non avendo avuto risposta al succitato Rapporto, ne ho dedotto che la S. Sede non giudicava opportuno l'invio di tale Nota. Affine perciò di eseguire in qualche modo le istruzioni impartitemi col venerato Dispaccio N 40214 del 17 di quello stesso mese di Marzo, ho profittato dell'occasione che il Corpo diplomatico trovavasi riunito il 12 corrente nel Reichstag onde assistere alla ceremonia del giuramento del
191v
nuovo
Presidente Sig. von Hindenburg, per abboccarmi, in assenza del
menzionato Ambasciatore, coll'Incaricato d'Affari interino Sig. Jakubowitsch. Essendo anzi venuto egli stesso a salutarmi, mi fu agevole di far
cadere il discorso sulle proposte presentate già dal Governo di
Mosca, e gli manifestai delicatamente che esse, così come erano, non avrebbero
potuto essere accettate dalla S. Sede; aggiunsi tuttavia che ciò non escludeva la
possibilità di una reciproca intesa su altre basi.Nel riferire quanto sopra, come di dovere, all'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico