Dokument-Nr. 12387
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe
Berlin, 10. August 1929

Regest
Pacelli leitet dem Substituten im Staatssekretariat Pizzardo auf Bitten des Herzogs Georg von Mecklenburg-Carlow ein Schreiben des Herzogs an Pacelli sowie eines an Pizzardo weiter. Darin geht es um den Artikel "Sowjetismus und Katholizismus. Für Wiederaufnahme der Beziehungen zwischen Moskau und dem Vatikan", der in der Germania erschien und der ebenfalls beiliegt. Dabei handelt es sich um einen Artikel des Priesters Viktor Bede, der ursprünglich im Oberschlesischen Kurier erschien. Bede ist ein ungarischer Priester, der nach Informationen Pacellis während des Kriegs in französischer Gefangenschaft war. Er soll in der Schweiz erste Kontakte mit dem Bolschewismus gehabt und auch Lenin getroffen haben. 1924 publizierte er mehrere Artikel im Osservatore Romano. Mittlerweile soll er die Vertrauensperson der deutschen katholischen Minderheiten im Ausland beim Völkerbund sein, deren Beschwerden er gegenüber den zuständigen Personen, aber auch gegenüber Journalisten vorbringt. Der Artikel rief nach Einschätzung Pacellis in einigen Kreisen Besorgnis hervor, insbesondere vor dem Hintergrund der aktuellen Spannungen zwischen der Sowjetunion und der Kirche.
Betreff
Articolo del Revmo Mons. Dr. Vittorio Bede "Sovietismo e Cattolicismo"
Eminenza Reverendissima,
Il Sig.  Duca Giorgio di Mecklenburg Carlow mi ha interessato a far pervenire all'Eminenza Vostra Reverendissima l'accluso plico, col quale egli invia a Vostra Eccellenza copia di una lettera diretta all'umile sottoscritto circa una corrispondenza da Kattowitz, pubblicata sulla Germania N. 360 del 6 corrente col titolo "Sovietismo e Cattolicismo – La ripresa dei rapporti fra Mosca ed il Vaticano". Vostra Eccellenza troverà qui accluso il ritaglio del succitato foglio.
La corrispondenza riproduce uno scritto del Revmo Mons.  Dr. Vittorio Bede, apparso sul giornale "Der oberschlesische Kurier" di Königshütte (Alta Slesia polacca). A quanto ho appreso, il sunnominato ecclesiastico, di nazionalità ungherese, fu durante la guerra prigioniero in Francia. Egli avrebbe prima avuto nella Svizzera contatti con russi bol-
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scevichi
e collo stesso Lenin, e nel 1924 avrebbe pubblicato vari articoli sull'"Osservatore Romano". Ora sarebbe la persona di fiducia delle minoranze cattoliche tedesche all'estero presso la Società delle Nazioni, facendosi interprete dei loro lamenti presso i personaggi competenti, e specialmente presso i giornalisti durante le sedute della Lega. Il suo scritto ha prodotto qualche preoccupazione in alcuni circoli, massime nell'attuale periodo di tensione fra la Russia e la China <esa>1 .
Con sensi di profondo ossequio ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eccellenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
35r, oberhalb der Betreffzeile hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, notiert: "2/IX/29".
Pacelli schickte eine textidentische Ausfertigung an Luigi Sincero(Dokument Nr. 19500).
1Hds. gestrichen und eingefügt, vermutlich vom Empfänger.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe vom 10. August 1929, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 12387, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/12387. Letzter Zugriff am: 28.04.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.