Dokument-Nr. 16231
Bisleti, Gaetano an Pacelli, Eugenio
Rom, 07. Juli 1926

Regest
Der Präfekt der Studienkongregation Bisleti erinnert daran, dass die Ordinarien alle drei Jahre auf der Basis eines Fragebogens einen Bericht über den Zustand ihres Priesterseminars einreichen müssen. Die Ordinarien der Diözesen Breslau, Osnabrück, Ermland, Köln, Münster, Trier, Freiburg, Limburg und Rottenburg kamen dieser Pflicht im Jahr 1925 nach. Die Berichte aus Hildesheim, Meißen, Paderborn und Fulda stehen noch aus. Die Kongregation bearbeitete die eingegangenen Berichte unter Berücksichtigung von Pacellis einschlägigem Bericht aus dem Jahr 1919. Bevor Bisleti die Ergebnisse den Kardinälen vorlegt, fragt er Pacelli zu einigen Punkten um Rat und bittet um Vorschläge. Außerdem bittet der Präfekt um eine Liste der katholischen philosophisch-theologischen Fakultäten Deutschlands, die das Recht haben, akademische Grade zu verleihen, und um Informationen über deren Ordnung. Im Folgenden gibt Bisleti einen Überblick über die Monita Pacellis aus dem Jahr 1919 und listet auf, in welchen Diözesen diese in der Zwischenzeit behoben wurden und in welchen nicht. So wird in Ermland und Münster die geistliche Leitung weiterhin vom Regens wahrgenommen, während diese Aufgabe in den anderen Diözesen zumeist von einem Jesuiten übernommen wird. Viele Theologiestunden aus Osnabrück und Limburg gehen zum Studium in andere Diözesen und Universitäten, wobei es scheint, dass sie nicht in Gemeinschaft, sondern in privaten Familien leben. Die deutsche Sprache ist mit Ausnahme von Trier, wo auf Latein gelehrt wird, weiterhin in allen anderen Diözesen gebräuchlich. Bezüglich der Kritik Pacellis, dass die Philosophie vernachlässigt wurde und dass die Geschichte überwiegend mit der historischen und positiven und nicht mit der spekulativen Methode betrieben wurde, finden sich kaum Hinweise in den eingegangenen Berichten. Die Bischöfe legten nicht, wie Pacelli es vorgeschlagen hatte, die Studienprogramme, Ordnungen und Stundenpläne bei, aus denen mehr dazu zu erfahren gewesen wäre. Bisleti sieht ein Indiz dafür, dass sich seit 1919 wenige änderte, in einem Schreiben des Mainzer Bischofs Hugo, der darauf hinwies, wie schwierig es ist, geeignete Professoren für das Priesterseminar zu finden. Bisleti bittet Pacelli diesbezüglich um weitere Informationen. Der Nuntius hatte vorgeschlagen, die praktische Ausbildung am Priesterseminar von einem auf zwei Jahre zu erhöhen, um die Mängel der theoretischen Ausbildung an den Akademien und Universitäten auszugleichen. Dies wurde allerdings nur in ein oder zwei Diözesen durchgeführt. Es scheint Bisleti, dass die jungen Männer in der Schulzeit keine ausreichende geistige Vorbereitung erhalten. Abschließend dankt der Präfekt dem Nuntius für die Zusammenarbeit.
[Kein Betreff]
Eccellenza Ill.ma e Rev.ma,
Con decreto della S. C. dei Seminari e delle Università degli Studi in data 2 Febbraio 1924 si faceva obbligo ai RRev.mi Ordinari di inviare ogni triennio, la relazione sullo stato del proprio Seminario: secondo le norme di un questionario, preparato dalla stessa S. Congregazione.
I RRev.mi Arcivescovi e Vescovi della Germania dovevano dare la relazione nell'anno 1925, e l'inviarono le Diocesi di Breslavia, Osnabruk [sic], Warmia, Colonia, Munster [sic], Treviri, Friburgo, Limburgo, Magonza, Rottenburgo.
Mancano le relazioni di Hildesheim, Misnia, Paderborn, Fulda. La revisione delle relazioni fu da noi compiuta, tenendo presente il Rapporto che V. E. si compiacque inviare il 19 Marzo 1919 [sic].
Prima però di sottomettere le relazioni all'esame degli Eminentissimi Padri Cardinali, credo mio dovere di richiamare l'attenzione di V. E. sopra le risultanze della nostra re-
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visione, per avere il Suo illuminato consiglio, e conoscere le proposte che V. E. crederà opportuno suggerire, onde ottenere il maggior bene spirituale, morale e scientifico dei Seminari della Germania.
Nel medesimo tempo mi permetto pregare V. E. di volermi favorire un elenco delle facoltà filosofico-teologiche cattoliche della Germania, che hanno diritto di conferire gradi accademici, e notizie sulla loro costituzione ed ordinamenti.
Nel sullodato Suo Rapporto V. E. notava che nella maggior parte dei Seminari, la direzione spirituale era tenuta dallo stesso Rettore: questo inconveniente persiste ancora nei Seminari di Warmia e di Munster: tutti gli altri sembra che abbiano il vero direttore spirituale, che sarebbe, per lo più, un Padre della Compagnia di Gesù.
Le Diocesi di Osnabruk e di Limburgo mandano un buon numero di alunni in altre Diocesi ed Università, e pare che i giovani vivano, non in comunità, ma presso famiglie private: si dice solo che sono affidati alla vigilanza di un sacerdote.
Riguardo alla formazione scientifica, V. E. lamentava che si usasse sempre la lingua tedesca: che la filosofia era alquanto trascurata, che si facesse più che altro
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della Storia della Filosofia: che la Teologia fosse trattata con metodo prevalentemente storico e positivo, a detrimento della parte speculativa.
In quanto alla lingua tedesca, essa è ancora universalmente usata: si usa la lingua latina unicamente a Treviri.
Riguardo al metodo di insegnamento, dalla lettura delle relazioni, ben poco si può rilevare se il rimarco di V. E. sia ancora oggi da lamentare.
In non pochi Istituti, invece dei testi, si usano dispense dei professori: ed anche quando si hanno i testi, per quanto ottimi, tutto dipende dal modo di usarli, e di trattare la materia.
Su questo punto le relazioni si tengono molto sulle generali: usano espressioni come le seguenti: "l'insegnamento è secondo S. Tomaso  [sic]: "non si omette di addurre le sentenze e gli argomenti di S. Tomaso". Il Vescovo di Warmia dice espressamente: "la Filosofia non si insegna secondo il metodo di S. Tomaso, ma non si trascurano i suoi principii".
Qualcosa di più si sarebbe potuto sapere se i Vescovi avessero inviato, come suggeriva V. E., i programmi di studi, i regolamenti, gli orari, ma nessuno li ha mandati.
Un indice che poco o nulla si sia mutato dal 1919, può essere la testimonianza di S. E. Mons.  Vescovo di Magonza, il quale nella sua relazione scrive:
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"In Seminario Moguntino nunc nullus est ex professoribus, qui vel minimum a doctrina S. Ecclesiae Romanae recedere velit. Nihilominus duo puncta difficillima hic invenio.
Primo enim, iam mos est assumendi professores ex iis, qui in aliqua Universitate Germaniae studia sua absolverunt: imo hucusque a gubernio civili postulabatur ut professores etiam Seminari "habilitationem" in aliqua Universitate assecuti essent. Sicque accidit, quod vix vir, omni ex parte aptus, occurrat. Quamvis e. g. nunc per annum Patrem ex Ordine Praedicatorum habuissem, qui theologiam dogmaticam docuit, et undique exquirirem sacerdotem aptum, non inveni. Idcirco nunc aliquem bonum et doctum sacerdotem assumere debebo, qui numquam linguam latinam uti, vel argumenta S. Thomae, cum proprietate terminorum, proponere poterit.
Nolo certo ulli homini detrahere, sed detractionis certo certius non insimulabor a vere peritis, si dico in Universitatibus nostris omnino praevalere methodum historicum, idcirco, consideratis omnibus circumstantiis, negandum non est, aliquam saepissime subesse aversionem, vel saltem indifferentiam quoad theologiam scholasticam.
Non sunt etiam pauci ii, qui scholasticam, ut rem in abusum deductam, considerant.
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Iterum facile aliqui, iique plures, nimis clementer, vel indifferenter de aliquibus doctrinis iudicant, quae haud parum a veritate Fidei discrepant.
Nimis etiam aliqui libertatem scientiae amant, et omnem doctrinae periculosae denuntiationem, criminis accusant. Secundo – et in hoc magnam difficultatem sustinui – more Universitatum, professores postulant jus proponendi candidatos magisterii, cum quadam obligatione pro Ordinario, nominandi propositum, vel ex propositis, unum.
Haud ita raro evenit, ut amicitia privata, vel coetu universitario coniuncti, qui parum apti sunt, proponantur.
Abhinc quinque annos, duo professores theologiae dogmaticae mortui sunt, uterque ex Collegio Germanico de Urbe. Cum secundum, qui non solum scientia eximius erat, sed etiam pietate et praedicationibus suis apostolicis summe laudabatur a fere omnibus, nominarem, plures e professoribus, indignati sunt, quia repuleram candidatum, quem nec scientia ad hoc commendabat, neque auditores volebant".
Sarei perciò obligatissimo [sic] a V. E. se, sopra un punto di tanta importanza, potesse darmi informazioni complete.
Per supplire alla insufficienza di formazione spirituale e scientifica avuta nelle Accademmie [sic] e nelle Università
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V. E. proponeva, come uno dei rimedii, che si portassero da uno a due gli anni di Seminario pratico: ma ciò per la deficienza del clero in conseguenza della guerra, non fu fatto che in una o due Diocesi.
Sembra poi che nel lungo periodo di studi ginnasiali, che debbono necessariamente portare gli alunni ad una età di circa venti anni, i giovani raccolti nei Convitti o Seminari Minori, non abbiano una preparazione spirituale sufficiente. In quasi tutti i Convitti manca il Direttore spirituale: in alcuni la S. Confessione e la S. Comunione è obligatoria [sic] una volta al mese.
Confidando nella valida cooperazione di V. E. per raggiungere lo scopo altissimo della miglior formazione dei giovani leviti, speranza della Chiesa, in codesta Nazione, esprimo a V. E. la mia più viva riconoscenza, mentre mi è gradito confermarmi
di V. E. Ill.ma e Rev.ma
Dev.mo per servirLa
Gaetano Card. Bisleti
Prefetto
Empfohlene Zitierweise
Bisleti, Gaetano an Pacelli, Eugenio vom 07. Juli 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 16231, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/16231. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 01.02.2022.