Dokument-Nr. 171
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
München, 05. Februar 1924
Regest
Pacelli übersendet die Kopie einer Denkschrift des Breslauer Fürstbischofs Kardinal Bertram an Reichskanzler Marx gegen die ebenfalls beigefügte Dritte Steuernotverordnung vom 14. Februar 1924. Bertrams Protest, den dieser als Vorsitzender der Fuldaer Bischofskonferenz im Auftrag des Episkopats verfasste, richtet sich gegen die einer Enteignung gleichkommenden finanziellen Verluste, die mit der Verordnung für die Kirche einhergehen können. Entsprechend ersucht der Kardinal den Reichskanzler, das Inkrafttreten der Verordnung noch zu verhindern. Auf Bertrams Bitte hin adressierte Pacelli eine offizielle Note gegen die Verordnung an Reichsaußenminister Stresemann, die der Nuntius im deutschen Original und in italienischer Übersetzung beifügt. Nachfolgend rechtfertigt er sein eigenmächtiges Vorgehen ohne Gasparris Weisung einzuholen mit der Notwendigkeit einer umgehenden Reaktion, deren Ausbleiben ihn gegenüber dem deutschen Episkopat in Erklärungsnot gebracht hätte. Pacelli legt ferner dar, dass er seine Note in gemäßigtem Ton verfasste und vor allem mit Blick auf die Verordnung und ihre Konsequenzen vorsichtig formulierte.Betreff
Contro eventuali dannose conseguenze della terza Steuernotverordnung nei
riguardi delle obbligazioni giuridiche dello Stato verso la Chiesa
Mi è giunta ieri una lettera in data del 1° corrente, colla quale l'Emo Sig. Cardinale Bertram



In esso l'Emo rileva come detta ordinanza prevede una artificiosa e notevole limitazione nel ricupero del valore dei prestiti anteriori alla caduta del marco, ed aggiunge essere, a giudizio di periti, seriamente da temersi che la medesima riesca sommamente dannosa anche per le obbligazioni giuridiche dello Stato verso la Chiesa, derivanti dalla secolarizzazione

72v
da altri titoli. Il sullodato Cardinale, come Presidente
della Conferenza episcopale di Fulda
Il più volte menzionato Signor Cardinale mi pregava al tempo stesso di far presso il Governo del Reich

In vista di ciò, e nella impossibilità di implorare,
73r
a causa della
ristrettezza del tempo, le superiori istruzioni dell'Eminenza Vostra Reverendissima, ho
indirizzato subito al Sig. Ministro degli Esteri
73v
zioni inesatte, una forma
condizionale od espressioni come "eventuali" o simili, e mi sono esplicitamente riferito
all'opinione espressami al riguardo da una "Autorità competente".Questo è ciò che, nella penosa angustia del tempo, è parso al mio modesto giudizio opportuno per tutelare, in quanto fosse possibile, gl'interessi della Chiesa di fronte a conseguenze, che, come ho sopra accennato, l'Emo Bertram non si è peritato nel suo Esposto al Sig. Cancelliere di qualificare per "funeste". Chiedendo pertanto venia all'Eminenza Vostra, qualora avessi errato, e pregandoLa di comunicarmi per l'eventuale ulteriore svolgimento della vertenza i venerati Suoi ordini, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico