Dokument-Nr. 191
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 16. Juni 1925
Regest
Pacelli teilt mit, dass ihn das Telegramm, in dem Gasparri ihn darüber informierte, dass der Breslauer Fürstbischof Kardinal Bertram auf Drängen der Reichsregierung um eine Antwort des Heiligen Stuhls zur Neuordnung der katholischen Militärseelsorge im Deutschen Reich bat, vor zwei Tagen erreichte, als er gerade nach Berlin aufbrechen wollte. Der Nuntius setzte sich umgehend mit dem Münchener Erzbischof Kardinal von Faulhaber in Verbindung, der mitteilte, dass sich bis dahin drei bayerische Bischöfe zum Entwurf zur Neuordnung der Militärseelsorge geäußert hatten. Diese drei sprachen sich ausdrücklich gegen den Plan aus, die Militärseelsorge in ein "Reichsamt" und ein "Kirchenamt" zu trennen, wobei das Reichsamt einem Feldprobst und das Kirchenamt in Bayern einem Vikar übertragen werden sollten. Faulhaber schloss sich dieser Position an und ging davon aus, dass dies auch die anderen bayerischen Bischöfe tun werden. Der Kardinal führte zwei Argumente an. Erstens gibt es wegen der Beschränkungen des deutschen Heers durch die Bestimmungen des Versailler Vertrags in Bayern lediglich einen Militärkaplan, von dem keine anderen Pfarrer abhängen. Die Pfarrer, die sich aushilfsweise um die Militärseelsorge kümmern, hängen von den Bischöfen ab. Zweitens würde das Amt eines Militärvikars eine Neuerung in Bayern darstellen, die die Bischöfe ablehnen. Pacelli teilt mit, dass ihm am Abend des Vortags Reichswehrminister Geßler im Rahmen eines Abendessens des Reichskanzlers Luther zu Ehren des Reichspräsidenten von Hindenburg um eine schnelle Entscheidung des Heiligen Stuhls bat.Betreff
Sulla nuova organizzazione dell'assistenza religiosa dei militari in Germania
Il venerato telegramma cifrato dell'Eminenza Vostra Reverendissima N. 128 mi giunse la sera di ieri l'altro, allorché ero sul punto di partire per Berlino. Mi misi immediatamente in comunicazione coll'Eminentissimo Sig. Cardinale Faulhaber, il quale mi significò che sinora tre Revmi Vescovi della Baviera hanno risposto relativamente alla nuova proposta circa la organizzazione dell'assistenza religiosa dei militari in Germania. I tre anzidetti Prelati si sono unanimemente dichiarati del tutto contrari alla proposta medesima e l'Eminentissimo, il quale divide la loro opinione, non dubita che tale sia pure il parere degli altri. Le principali ragioni – quali mi furono potute manifestare nella ristrettezza del tempo dal sullodato Sig. Cardinale - sarebbero le seguenti: 1°) Secondo la nuova costituzione dell'esercito germanico, ridotto a ben piccole proporzioni, la Baviera non ha che un solo cappellano
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militare; il progettato Vicario per la Baviera non avrebbe quindi alcun sacerdote alla sua
dipendenza, giacché i parroci, i quali pure si occupano in via accessoria dell'assistenza
religiosa dei militari, sono soggetti ai Vescovi.2°) Detto Vicario,- il quale dipenderebbe, a quanto sembra, dall'Ordinario castrense di Berlino,- costituirebbe per la Baviera una innovazione di fronte al passato, a cui i Vescovi bavaresi sono decisamente contrari. Essi quindi insistono perché si rinunzi al progetto di un Ordinario castrense esente e stimano che nemmeno la nuova proposta rimedierebbe ai temuti inconvenienti.
Ieri sera, poi, in un pranzo dato dal Sig. Cancelliere in onore del Presidente del Reich , al quale io pure intervenni, il Ministro della Reichswehr, Sig. Gessler, mi interessò caldamente a far presente alla S. Sede la necessità di una pronta decisione nella questione del nuovo ordinamento dell'assistenza religiosa dei militari.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico