Dokument-Nr. 615
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 07. März 1918
Regest
Pacelli schrieb weisungsgemäß an den Reichskanzler wegen der Wünsche des Heiligen Stuhls angesichts der Verhandlungen über einen italienisch-deutschen Gefangenenaustausch und bekam nunmehr von Unterstaatssekretär von dem Bussche zur Antwort, dass die italienische Regierung vorgeschlagen habe, dass die Fragen zwischen Organisationen des Roten Kreuzes der beiden Länder verhandelt werden sollen und dass die Reichsregierung dem zugestimmt habe, wenn am Ende die Repräsentanten der Regierungen unterzeichnen. Sie habe das Ziel, dass alle erkrankten Deutschen und auch die von den Italienern nach Albanien und Serbien verschleppten mit eingeschlossen werden.Betreff
Trattativa fra la Germania e l'Italia per lo scambio dei prigionieri
Non appena mi giunse la mattina del 2°corrente il venerato cifrato dell'Eminenza Vostra Reverendissima N. 78, scrissi immediatamente al Signor Cancelliere dell'Impero affine di comunicargli e raccomandargli le intenzioni ed i desideri della Santa Sede relativamente alle trattative per lo scambio dei prigionieri italiani e tedeschi.
Mi è <pervenuta>
"Facendo seguito alla mia lettera in data del 6°Febbraio scorso (cfr. Rapporto N. 4311), ho l'onore di comunicare a Vostra Eccellenza che il Governo Italiano ha fatto presentare al Governo Imperiale da un intermediario la proposta che la
133v
questione dello scambio dei prigionieri gravemente
feriti e malati sia discussa da rappresentanti delle rispettive Croci
Rosse. Il mio Governo, il quale, come è noto a Vostra Eccellenza, è favorevole a
tali trattative di scambio, ha creduto di non doversi sottrarre a quella proposta, ed ha
messo soltanto la condizione che i negoziati siano compiuti da rappresentanti dei Governi
stessi. Abbiamo anche sostenuto il punto di vista che la convenzione da concludersi
comprenda tutti i tedeschi gravemente feriti e malati, particolarmente i tubercolosi, che si
trovano in mano degli Italiani, e quindi non soltanto i militari riconosciuti come
prigionieri di guerra dal Governo italiano, ma altresì quelli trasportati in Italia dalla
Serbia e dall'Albania ed i militari tedeschi trattati fino ad oggi dall'Italia come
volontari austro-ungarici. Lo stabilire i principi relativi allo scambio resterebbe
riservato a trattative orali, ed inoltre in questa occasione potrebbero essere esaminate
anche altre questioni concernenti i prigionieri militari e civili.In vista del profondo interesse, che la Santa Sede ha sempre avuto per tali questioni, non ho voluto omettere di portare quanto sopra a cognizione di Vostra Eccellenza."
Da parte mia mi sono affrettato a ringraziare subito
134r
il Signor Barone von dem Bussche per
l'importante e cortese comunicazione ed ho raccomandato anche a lui caldamente le vedute
della Santa Sede in proposito, partecipate già al Signor Cancelliere.Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo devotissimo obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. eingefügt und gestrichen von Pacelli.