Document no. 1059
Pacelli, Eugenio
to Gasparri, Pietro
Munich, 05 October 1920
Summary
Der Verleger Groß aus Berlin ließ dem Papst über den Generaldefinitor der Unbeschuhten Karmeliter, Pater Clemens Maria, die "Deutschen Monatshefte für christliche Politik und Kultur" und über Pacelli dem Kardinalstaatssekretär Denkschriften mit dem Grundsatzprogramm der Zeitschrift zukommen. Groß bittet um ein Urteil und den Segen des Papstes. Verfasser der Denkschriften ist Professor Karl Dunkmann, ein ehemaliger Kirchenfeind, der sich nun als Vertreter des konfessionellen Friedens und der Einheit der Christen stilisiert, nach Pacellis Urteil jedoch eher aus antisemitischen Gründen. Der Nuntius sieht hier einen gefährlichen Interkonfessionalismus am Werk: Auch wenn Dunkmann mit der ersten Denkschrift "Der interkonfessionelle Friedensbund" ein an sich löbliches Ziel verfolgen mag, suche er dieses mit falschen Mitteln zu erreichen, denn in der zweiten Denkschrift "Zur Geschichte und Tendenz der 'Deutschen Monatshefte für christliche Politik und Kultur'" scheinen die Unterschiede der christlichen Konfessionen verwischt zu werden. Das Programm insgesamt ist für Pacelli mehr als zweideutig und die "ökumenische" Forderung für Pacelli ein "favor haeresis". Der Nuntius hält die Bitte um den Segen des Papstes lediglich für eine durchsichtige Marketingstrategie, die abzulehnen ist.Subject
Sulla Rivista "Deutsche Monatshefte für christliche Politik und
Kultur"
L'editore Gross





2v
colar modo la benedizione del
S. Padre.Lasciando naturalmente al superiore senno dell'Eminenza Vostra Reverendissima di decidere se e come convenga alla S. Sede di accogliere la surriferita domanda, mi permetto di sottoporre all'Eminenza Vostra quanto segue:
Il Prof. Dr. Carlo Dunkmann



3r
di guadagnare ai suoi piani dei buoni cattolici
(dal Memoriale sulla storia e la tendenza della Rivista risulterebbe aver egli trovato un
maggior numero di aderenti fra i teologi cattolici che fra i protestanti, i quali si sono
invece tenuti in disparte), ciò potrebbe facilmente produrre confusione fra i cattolici
medesimi, una parte dei quali non è del tutto aliena
dall'interconfessionalismo.Per ciò che riguarda il primo dei menzionati Memoriali (Der interkonfessionelle Friedensbund), il quale è stato altresì pubblicato nell'ultimo fascicolo (Luglio-Settembre 1920) di detta Rivista, basterà notare (senza intraprendere un esame dettagliato del medesimo) che certamente è opera lodevole il promuovere la pace fra gli uomini; ciò nondimeno, i principii ed i mezzi, coi quali il Prof. Dunkmann intende raggiungere quel nobile scopo, per quanto è possibile dedurli dalla sua non troppo chiara esposizione, non sembrano immuni da pericoli. Il "fine positivo" di detta "Lega" dovrebbe essere, infatti, "lo stabilimento delle linee fondamentali di una concezione (Weltanschauung) cristiana, la quale ponga nel centro il pensiero di Dio e lo spirito dell'etica cristiana, curi la verità e l'amore ed affini il sentimento della re-
3v
sponsabilità sociale nel senso
della solidarietà nazionale ed umana". Con ciò, secondo che egli afferma nel secondo dei
Memoriali in questione (Zur Geschichte und Tendenz der "Deutschen
Monatshefte für christliche Politik und Kultur"), non si intende di
"far scomparire le differenze fra le confessioni e propagare una specie di
interconfessionalismo"; tuttavia pare che in tal guisa le differenze medesime (in altri
termini, per i cattolici i dogmi della loro fede) verrebbero a trovarsi in seconda linea e
quasi come parte accessoria. – Senza dubbio la Chiesa favorisce la concordia civile fra i
membri delle diverse religioni, e permette anche o tollera che essi colle necessarie cautele
si uniscano nel campo pratico, ad esempio per scopi politici od economici, per la tutela di
comuni interessi, per la conservazione dell'ordine pubblico e sociale, ecc.; ma, allorché si
entra nel campo teoretico, come sembra essere qui il caso, simili unioni possono facilmente
arrecare confusione e danneggiare la causa cattolica.Non meno equivoci sembrano altresì i punti, i quali dovrebbero costituire lo statuto della Lega e che sono riprodotti in fine del secondo Memoriale. Così, a mo' di esempio, nel primo di essi si pone come presupposto il "manteni-
4r
mento dell'attuale stato delle confessioni", che
parrebbe importare la rinunzia alla propaganda cattolica di fronte al protestantesimo. Nel
secondo si richiede che "cattolici e protestanti si appoggino a vicenda per il
raggiungimento delle loro pubbliche aspirazioni religiose ed ecclesiastiche", il che,
espresso in questa forma così generale, sembrerebbe includere il favor haeresis.
Parimenti nel terzo punto non pare ammissibile la completa separazione fra politica e
religione, ecc.Il Prof. Dunkmann espone nell'anzidetto secondo Memoriale che la Rivista non ha sinora un sufficiente numero di abbonati per coprirne le ingenti spese, e perciò si è pensato di fare di essa l'organo della Lega interconfessionale sunnominata. Dopo di ciò, è forse un giudizio temerario il supporre che la desiderata approvazione e benedizione del S. Padre debba servire come réclame alla Rivista medesima?
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. von unbekannter Hand eingefügt.