Document no. 15331
Gasparri, Pietro to Pacelli, Eugenio
Vatican, 16 June 1925
Summary
Gasparri bestätigt den Erhalt eines Berichts, mit dem Pacelli eine Denkschrift des Leiters der Pressestelle der Bayerischen Staatsregierung Eisele über die deutsche St. Josefs-Gemeinde in Porto Alegre in Brasilien übersandte. Der Kardinalstaatssekretär teilt mit, dass vom Heiligen Stuhl in Auftrag gegebene Ermittlungen zu der Erkenntnis führten, dass die Bitte um die Wiederherstellung der alten Sonderrechte für die Kirchengemeinde auf wenige deutsche Katholiken zurückgehe, allerdings nicht religiös motiviert sei. Gasparri lehnt den Vorschlag ab, die Sonderrechte der Gemeinde durch einen bischöflichen Gnadenakt wiederherzustellen. Er wurde bereits von anderer Seite vorgebracht und würde die deutschen Katholiken gegenüber den brasilianischen in eine ungünstige Lage versetzen, weil es weitere Konzessionen für sie erschweren würde. Schließlich würden die erwünschten Konzessionen kaum Auswirkungen zeigen, da die Ausübung der Religion in deutscher Sprache bis jetzt in Brasilien nicht infrage gestellt werde und die bisherigen Gemeindemitglieder neu eintreffende Deutsche problemlos in ihrer Muttersprache unterstützen könnten. Des Weiteren würden solche Konzessionen den kirchenrechtlichen Bestimmungen zuwiderlaufen und der Ordnung der Gemeinden in der Stadt angesichts der hohen Anzahl von deutschen Emigranten im Wege stehen. Abschließend weist Gasparri darauf hin, dass der deutschen Gemeinden deshalb früher verschiedene Konzessionen zugestanden worden seien, weil es nicht genügend deutschsprachige Priester gab. Der Kardinalstaatssekretär stellt es Pacelli frei, Eisele diese Informationen in angemessener Weise zukommen zu lassen.[no subject]
Ho ricevuto il Rapporto della S. V. Ill.ma e Rev.ma no 32604, del 17 Aprile 1925, accluso al quale Ella mi rimetteva un esposto del Sig. Eisle [sic], riguardante la comunità cattolica tedesca di San Giuseppe di Porto Allegre in Brasile.
A questo riguardo Le significo che la Santa Sede, in seguito a sollecitazioni prevenutele da diverse parti circa la concessione dei diritti parrocchiali alla suddetta comunità, non ha mancato di fare diligenti e ripetute indagini in merito, anche presso persone di nazionalità tedesca, ed è venuta nella convinzione che le continue insistenze al riguardo della medesima comunità sono dovute all'azione di pochi cattolici tedeschi, che, mossi da motivi di indole non religiosa, eccitano i loro connazionali a chiedere privilegi parrocchiali per la propria Chiesa.
Giustamente l'esposto in parola fa notare che non si intende suscitare una questione di diritto, ed infatti ciò non sarebbe ammissibile dopo la nota decisione in materia della Sacra
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Congregazione del Concilio.Riguardo poi alle stesse concessioni per via di grazia è da notare che esse erano già state richieste altre volte con insistenze e modi, che non servirono ad altro che a mettere i cattolici tedeschi di Porto Alegre in una posizione poco favorevole presso i brasiliani, aumentando così all'autorità ecclesiastica le difficoltà per eventuali concessioni in favore della Chiesa delle medesima Comunità.
Dall'inchiesta compiuta dalla Santa Sede è risultato inoltre che le invocate concessioni non recherebbero
D'altra parte buon numero dei parroci di Porto Alegre sono di origine tedesca e parlano benissimo detta lingua, di modo che i cattolici tedeschi possono con tutta facilità ricevere dai medesimi una conveniente assistenza parrocchiale.
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Si aggiunga poi che l'invocata
concessione dei diritti parrocchiali alla Chiesa dei Tedeschi, oltre ad essere contraria
alle vigenti disposizioni canoniche<,>2 intralcierebbe assai il regime parrocchiale della
città, sia perché i fedeli tedeschi in Porto Alegre sono ora cresciuti di numero, sia anche
perché essi sono sparsi per tutte le parrochie del luogo.Né vale il dire che nel passato l'autorità ecclesiastica di Porto Alegre aveva concessi, in via graziosa, alcuni privilegi parocchiali alla Comunitá in parola, perché tali concessioni erano state consigliate dal fatto che allora non esistevano colà sacerdoti di lingua tedesca che potessero aver cura di quella colonia tedesca.
Tanto significo alla S. V. affinché, se Ella crede, ne dia comunicazione, nel modo che riterrà maggiormente opportuno,
Profitto volentieri dell'incontro per raffermarmi con sensi di sincera e distinta stima
Di V. S. Ill. ma e Rev. ma
Servitore
P. Card. Gasparri
1↑Hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom
Verfasser gestrichen.
2↑Hds. von unbekannter Hand, vermutlich
vom Verfasser eingefügt.
3↑Hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Verfasser
korrigiert.