Document no. 4941
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Munich, 09 July 1917
Summary
Pacelli hat weisungsgemäß bereits mit seinem Kreditiv dem bayerischen Außenminister Hertling am 29. Mai 1917 eine Note übergeben, in der festgehalten ist, dass die Schiffe der Hilfskommission für Belgien durch die deutschen U-Boote zu respektieren seien. Trotz mehrmaliger Nachfrage erhielt er erst am 9. Juli eine Antwort, in der dies für die nicht verbotene Zone zugesagt wird, wenn sich die Boote ausweisen und nicht flüchten. Zudem könnten diese auch eine andere Route als jene gefährliche über England einschlagen. Bei den Unglücken habe die Schuld jeweils nicht auf der deutschen Seite gelegen.Subject
Sulle navi della "Commission for relief in Belgium"
Nonostante le mie ripetute insistenze, soltanto ieri ho ricevuto da questo Ministero degli Affari degli Affari Esteri una risposta alla menzionata mia Nota; risposta che mi do premura di trascrivere qui appresso all'E. V. nella traduzione italiana:
8v
"Riguardo alla questione di presunti attacchi dei sottomarini tedeschi contro le navi della Relief Commission, fuori della zona proibita, si può assicurare che questi piroscafi, fuori della zona proibita godono della più illimitata sicurezza da parte delle forze navali tedesche. – Va da sé però che questi piroscafi ad un intimo [sic] delle forze navali tedesche devono immediatamente arrestarsi e presentare la loro lettera di convoglio. Un tentativo di fuga ha avuto per conseguenza in un caso del genere che il piroscafo dovette essere cannoneggiato, finché si conformò alle misure del diritto di preda. Le perdite di vite umane, che vennero da ciò provocate, sono da attribuirsi solamente a colpe del capitano. Nella zona proibita, per motivi pirolitici [sic], non si è potuto concedere ai piroscafi della Relief Commission, nessun privilegio. – Questi piroscafi non sono difatto obbligati a toccare l'Inghilterra, anzi sta a loro disposizione una via che evita la zona pericolosa tedesca. –
I presunti illegali torpedinamenti, portati a conoscenza dell'Imperiale Gov. Ted. sono stati del resto minutamente esaminati dallo stato maggiore della marina tedesca e le opposte obbiezioni pienamente confutate. Per quanto riguarda i casi dei piroscafi – Trevier Feistein ed Anna Fostenes, accennati da V. E., mi prometto di dare le seguenti spiegazioni:
9r
Il primo dei nominati piroscafi, insieme a due altre navi della Relief Commission, malgrado gli antecedenti ripetuti avvertimenti da parte della Germania con estrema leggerezza ha voluto percorrere la zona proibita. Si può concludere che il piroscafo, affondato il 4 Aprile, non abbia avuto conoscenza dei limiti della Zona pericolosa.
Non è del tutto impossibile che al capitano siano stati tenuti nascosti forse a bella posta gli avvertimenti suddetti.
Ad ogni modo la colpa dell'affondamento dei preziosi carichi del Trevier e di altri piroscafi della Relief-Commission ricade esclusivamente sui capitani dei piroscafi stessi, non sulla direzione della guerra marittima tedesca, i cui ripetuti avvertimenti sono rimasti inosservati.
Il Vapore "Feistein" è affondato il 31 marzo 17 a Nord-est ½ ora da Terschellingbank-Feuerschiff in seguito ad un'esplosione. In quei passaggi vi è un campo di mine seminate dalla marina inglese: il Governo inglese ha avvertito di non navigare in quel punto. Si può stabilire con certezza che il Feistein ha urtato là in una mina. – Il piroscafo non è stato attaccato da sottomarini tedeschi. –
Finalmente per quanto riguarda il vapore "Anna Fostenes", l'inchiesta ordinata ha provato che il 5 Aprile nessun piroscafo della Commissione belga di soccorso è stato incontrato nella zona pericolosa da sottomarini tedeschi. – Da ciò risulta senza dubbio che il vapore Anna Fostenes, non è stato vittima di forze marittime tedesche, ma di qualche altro accidente."
Dopo di ciò, chinato ecc.