Document no. 81
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Munich, 05 March 1923
Summary
Pacelli berichtet über den zensurwürdigen Aufsatz "Die Erlösten" von Joseph Wittig in der Zeitschrift "Hochland", der mittlerweile eine Verteidigungsschrift zu seinem Aufsatz vorlegte, in der er einige strittige Punkte erklärt und seine guten Absichten darlegt. Dennoch beinhaltet die Verteidigungsschrift laut Pacelli noch immer dunkle Stellen und Missverständnisse und zeigt das Fehlen einer soliden und sicheren theologischen Lehre bei Wittig auf. Da Pacelli allerdings keine weiteren Instruktionen aus Rom bekam, griff er nicht in diese Auseinandersetzung ein. Der Churer Bischof Schmid von Grüneck legte dem Breslauer Fürstbischof Kardinal Bertram auf der Basis des in der "Schweizerische Rundschau" erschienenen Artikels "Luther redivivus?" von Anton Gisler nahe, Wittig die kirchliche Lehrerlaubnis zu entziehen. Bertram lehnte dies ab, da er von einem solchen Schritt Schwierigkeiten für die laufenden Konkordatsverhandlungen befürchtet, und bat den Nuntius, diese Entscheidung zu prüfen. Damit liegt die Verantwortung über den Verbleib Wittigs im Amt letzten Endes bei Pacelli. In diesem Kontext bringt der Nuntius seine Missbilligung über das mangelnde Engagement Bertrams in den Konkordatsverhandlungen mit der preußischen Regierung über die Theologischen Fakultäten zum Ausdruck. Pacelli antwortete Bertram zustimmend, wies aber gleichzeitig auf seine tiefe Besorgnis darüber hin, dass die zukünftigen Priester in Breslau von Professoren unterrichtet werden, die objektiv nicht der gesunden Lehre folgen. Er forderte Bertram dazu auf, von Wittig eine Erklärung ähnlich der des Kirchenhistorikers Albert Erhard zu erwirken, in der er sich der katholischen Lehre unterwirft. Wittig kam der entsprechenden Aufforderung Bertrams nach, weshalb dieser keine Veranlassung sieht, Wittig von seinem Lehrstuhl zu entfernen.Subject
Sul Sac. Giuseppe Wittig, professore nella Facoltà teologica della Università di
Breslavia
Nel rispettoso Rapporto N. 24192 in data del 26 Maggio 1922 compii il dovere di richiamare la superiore attenzione dell'Eminenza Vostra Reverendissima su alcuni scritti, a mio subordinato avviso censurabili, del sac. Giuseppe Wittig, professore nella Facoltà teologica della Università di Breslavia, e l'Eminenza Vostra con venerato Dispaccio N. 6370 del 13 Agosto dello stesso anno si degnava alla sua volta di significarmi che aveva portato tale mia comunicazione a conoscenza della Suprema Sacra Congregazione del S. Offizio. Intanto il menzionato sacerdote, in seguito alle critiche da varie parti mosse contro il suo articolo "Die Erlösten", aveva pubblicato nel fascicolo di Agosto 1922 della medesima Rivista Hochland una difesa (Meine Geschichte von den Erlösten. Eine Selbstverteidigung und Selbstkritik), la quale, se chiariva alcuni punti e manifestava le buone intenzioni soggettive dell'Autore conteneva nondimeno ancora oscurità ed equivoci e mostrava in lui la mancanza di una solida e sicura dottrina teologica.
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Non avendo tuttavia
avuto dalla S. Sede ulteriori istruzioni, stimai non conveniente di intervenire
nell'argomento.Con Foglio, però, in data del 18 Gennaio scorso l'Emo Sig. Cardinale Bertram, Vescovo di Breslavia, m'inviò copia di una lettera da lui diretta quello stesso giorno al Revmo Mons. Schmid de Grüneck, Vescovo di Coira, lettera che ho l'onore d'inviare qui acclusa all'Eminenza Vostra nel testo tedesco e nella traduzione italiana (Allegati I e II). Da essa risulta che questo Prelato, nel trasmettere al sullodato Eminentissimo un articolo del Dr. A. Gisler "Luther redivivus?" apparso sul periodico svizzero "Schweizer<ische> Rundschau"1, avevagli suggerito di togliere al professore Wittig la venia legendi. Il Signor Cardinale Bertram, dopo aver enumerato i provvedimenti già presi a riguardo del detto sacerdote, accennava alle difficoltà che la di lui remozione dall'insegnamento avrebbe creato alle attuali trattative concordatarie e concludeva: "La prego di permettermi d'inviare copia di questa risposta al Revmo Nunzio Apostolico in Monaco, il quale meglio di tutti può giudicare, se quanto ho fatto finora sia per il momento sufficiente ed atto a facilitare una più tranquilla soluzione di questo spinoso affare".
In tal guisa la responsabilità per il mantenimento nella cattedra universitaria del sac. Wittig veniva fatta ricadere in ultima analisi sulla mia umile persona, sebbene, d'altra parte, l'Emo Bertram non sembri attribuire alla questione del
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le Facoltà teologiche una importanza essenziale nei pendenti negoziati col Governo prussiano, come l'Eminenza Vostra avrà potuto rilevare dal mio
ossequioso Rapporto N. 26628 del 24 Febbraio p. p. –
Risposi quindi al menzionato Signor Cardinale in data del 28 s. m. che non avevo
bensì mancato di sottoporre alla S. Sede in generale la preghiera di evitare
provvisoriamente (vale a dire prima della definitiva conclusione delle trattative
concordatarie) eventuali pubbliche condanne di opere di professori delle Università (cfr.
citato Rapporto N. 24192), ma soggiungevo: "Vivamente grato
all'Eminenza Vostra per tutti i provvedimenti, da Lei già adottati nel Suo zelo pastorale a
riguardo del professore in parola, non posso tuttavia non provare seria preoccupazione, se
la formazione dei futuri sacerdoti rimane affidata ad insegnanti, i quali, almeno
oggettivamente, non seguono la sana dottrina. Mi permetto quindi di proporre all'Eminenza
Vostra d'invitare il sacerdote Wittig ad esprimere in una non equivoca dichiarazione il suo
rincrescimento per gli anzidetti scritti e la sua piena sottomissione alla dottrina della
S. Chiesa cattolica, come fece già ad esempio il Revmo Prof. Ehrhard (Cfr. Rapporto N. 13952 del 4 Settembre
1919 e Cifrato dell'Eminenza Vostra N. 197 del
21 s. m.). Qualora egli (quod absit) non volesse a ciò indursi, sarebbe a mio
parere opportuno di trovare prudentemente il modo di destinarlo a qualche altra occupazione
per lui 8v
più adatta".Dopo di ciò l'Emo Vescovo di Breslavia con ulteriore lettera del 23 Febbraio mi ha rimesso copia della dichiarazione (per quanto io sappia, non resa di pubblica ragione) rilasciata dal Rev. prof. Wittig, aggiungendo che non ritiene conveniente nel momento attuale di esigere da lui la rinunzia alla cattedra. L'Eminenza Vostra troverà ambedue questi documenti del pari qui uniti, egualmente nel testo tedesco e nella traduzione italiana (Allegati III, IV, V e VI).
Nel riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della s. Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑"ische" hds. eingefügt von Pacelli.