Dokument-Nr. 4049
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
München, 25. März 1920

Regest
Schioppa rekonstruiert die Ereignisse im Deutschen Reich vor und nach dem Kapp-Lüttwitz-Putsch. Nach dem Inkrafttreten des Betriebsrätegesetzes vom 4. Februar 1920 konnte man auf eine Beruhigung der Lage hoffen, die sich aber aufgrund der Lebensmittelnot und der Inflation wiederum verschlechterte. Während die Linksparteien die Wirtschaftskrise für die eigene Oppositionspolitik ausnutzten, setzten die Rechtsparteien ihre Kritik gegen die Regierung fortgesetzt, indem sie Anfang März einen Antrag gegen das Gesetz über die Verlängerung der Verfassunggebenden Nationalversammlung einreichten und Parlamentswahlen forderte. Die Reichsregierung fasste jedoch die Wahl erst für den kommenden Oktober ins Auge und verlor infolgedessen deren Unterstützung. Es kam in Berlin sowohl zu monarchiefreundlichen und nationalistischen Demonstrationen als auch zu Unruhen wegen des Prozesses des Zentrumspolitikers Matthias Erzberger gegen den Abgeordneten der Deutschnationalen Volkspartei Karl Helfferich. Die am 12. März angekündigten Putschpläne der Rechten seien nicht ernst genommen worden, sodass am folgenden Tag der Kapp-Lüttwitz-Putsch losgetreten wurde. Für Schioppa stellt das Wiederaufleben des Kommunismus die ernsthafteste Folge des Kapp-Lüttwitz-Putsches dar, wie die Ausrufung der Räterepubliken in Sachsen, Mitteldeutschland und Thüringen oder die heftigen Tumulte vor allem in Westfalen und im Ruhrgebiet beweisen. Eine neu gegründete Arbeiterpartei habe die Sozialisierung von Kohlen- und Kaliumsyndikaten durch eine Kommission verlangt, die auch als Beratungsorgan bei verschiedenen Institutionen und Verwaltungseinrichtungen fungieren müsse. Die Verhandlungen mit der Regierung seien jedoch gescheitert und hätten den Rücktritt des Reichswehrministers, Gustav Noske, hervorgerufen. Die Reichsregierung, die sowohl von rechts als auch von links angegriffen werde, hoffe auf die Stabilität Württembergs und Bayerns, wo die Sozialisten die neue Regierung Gustav Ritter von Kahrs allerdings für illegal ansähen. Trotz der schwerwiegenden Situation erkennt Schioppa auch einen positiven Aspekt, denn die Entente könne sich von dem Untergang des preußischen Militarismus und der tatsächlichen Gefahr des Bolschewismus endlich überzeugen.
Betreff
I precedenti della controrivoluzione in Germania e le sue conseguenze
Eminenza Reverendissima,
La situazione politica in Germania nel corso del passato Febbraio poteva dirsi completamente tranquilla. Dopo che la legge circa i Consigli di fabbrica (Betriebsräte) fu discussa nell'Assemblea Nazionale e finalmente approvata, si credeva essere sicuri che non vi sarebbero state ulteriori agitazioni del proletariato. Perfino un attacco armato contro il Reichstag fu facilmente vinto, quantunque, disgraziatamente, col sacrificio di parecchie vittime.
Di passaggio devo dire che si ritiene non assolutamente improbabile che nuove agitazioni si possano verificare verso la fine di Aprile ed i principi di Maggio, come l'anno scorso. La cattiva raccolta delle patate, specialmente per la mancanza di mano d'opera nelle campagne, che ne lascia per-
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dere molte, la riduzione della razione del pane, la mancanza di carbone, il ribasso fenomenale della valuta ed il rialzo altrettanto incredibile dei prezzi hanno prodotto un profondo turbamento nella vita economica. Vi sono però trattative fra l'America e la Germania allo scopo di migliorare l'alimentazione e procurare materie prime e credito, come ve ne sono con l'Olanda; ed in generale si spera che la situazione possa migliorare.
Tuttavia, mentre il disagio economico è sempre un buon pretesto per gli elementi di sinistra, ed è il loro campo di battaglia per esercitare un'influenza sulle masse, la destra invece si appoggia ad altro motivo per combattere il Governo socialista. Con la rivoluzione esso si è assunto un gravissimo compito, reso ancora più arduo per la svalutazione del marco e per le continue agitazioni operaie coi relativi scioperi. Ora del successo in gran parte mancato dell'opera del Governo si servono come argomento i partiti di destra e dicono e scrivono: Vedete, prima si stava meglio: vi era ordine e benessere; la colpa è del Governo repubblicano e rivoluzionario dei socialisti.
Infatti il Partito nazionale popolare tedesco (Deutsche-National-Volkspartei) ed il Partito popolare tedesco (Deutsche Volkspartei) ai primi di Marzo presentarono
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un'interpellanza all'Assemblea Nazionale, con cui dichiaravano essere contro la legge il prolungarsi della medesima Assemblea, la quale, secondo essi, non rappresentava più la volontà popolare, che aveva limitato il mandato dei suoi eletti soltanto alla conclusione della pace ed alla compilazione della Costituzione, e perciò quei partiti chiedevano che l'Assemblea fosse sciolta e col primo Maggio venissero indette le elezioni generali.
Questa interpellanza fu discussa nei giorni 8 e 9 corrente. Il Governo dichiarò che doveva ancora occuparsi della legge per gli stipendi agli impiegati, del bilancio e della legge elettorale, nonché di altre leggi per cui erano stati presentati i relativi progetti. Così la interpellanza della destra, contro, naturalmente, i voti del medesimo Partito e quelli degli indipendenti cadde, mentre il Governo assicurava che le elezioni si sarebbero fissate per l'autunno, forse verso l'Ottobre. La destra dichiarò allora che con tutti i mezzi parlamentari in suo potere avrebbe fatta ostruzione al Governo.
In Berlino in verità non mancavano dimostrazioni con tendenze monarchiche. Lo scioglimento del Corpo dei cadet-
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ti e la chiusura dello stabilimento, dove risiedeva, provocarono una grande dimostrazione con bandiere, contro il Ministero dell'armata, alla quale presero parte migliaia di ufficiali, che avevano appartenuto a quel corpo. In queste dimostrazioni avvennero varie colluttazioni di non indifferente entità, allorché le truppe del Governo vollero sciogliere le tumultuanti masse. Parimenti vi furono dimostrazioni di giovani nazionalisti tedeschi con relativi ordini del giorno di biasimo al Governo. E tale atmosfera si venne maggiormente riscaldando, durante il processo intentato dal Ministro delle Finanze Erzberger contro il conservatore Helfferich. Però fino ai primi giorni del Marzo corrente non era conosciuto un piano, direi così, organico della reazione di destra. Soltanto il 12 del detto mese fu pubblicata una dichiarazione ufficiale, in cui si parlava di un'agitazione concreta di elementi radicali di destra e si annunziava che il Governo aveva ordinato l'arresto di varie persone (di cui si faceva il nome) compromesse nel movimento, fra le quali vi era il Kapp, però fino a quell'istante irreperibile.
Veramente a tale dichiarazione non fu data tutta l'importanza che in seguito gli avvenimenti hanno dimostrato che meritava. Infatti il 13 scoppiò la controrivoluzione capitanata proprio dal Kapp e di cui ho avuto l'onore di ri-
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ferire a Vostra Eminenza Reverendissima coi miei rispettosi Rapporti NN. 16123 e 161411.
Questi precedenti dell'abortita controrivoluzione, i <la conoscenza dei>2 quali, mi sembra, varrà a meglio illustrarne la portata e lo scopo. Le conseguenze di essa non sono meno importanti ad essere rilevate per giudicare dell'attuale situazione politica della Germania. Non parlo delle conseguenze finanziarie, economiche, alimentari: una vera catastrofe, specialmente nell'ora in cui la Germania cominciava a risorgere lentamente ed acquistare un po' di credito presso l'Intesa od almeno presso alcune Nazioni che la compongono. Parlo soltanto delle conseguenze politiche di cui la più disastrosa è stata il violento risveglio del comunismo.
Al primo istante si ebbe l'impressione che i Comunisti non avessero avuta una parte attiva nella Controrivoluzione, ma soltanto avessero3 simpatizzato con essa: avrebbero potuto in verità essere contenti di vedere rovesciato l'odiato Governo Ebert-Bauer. Però, quando l'Assemblea Nazionale giudicò e condannò inesorabilmente nella sua grande maggioranza il movimento reazionario che minacciava di precipitare nuovamente la Germania in una guerra civile; (e con ciò il Governo Ebert sembrava salvato)4, gli elementi estremi profittarono subito della occasione e dichiararono questa guerra.
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In parecchie città fu proclamata la Repubblica dei Consigli, specialmente nella Sassonia, nella Germania di mezzo, e nella Turingia. Nelle zone industriali, come in Dortmund, Essen e principalmente in Westfalia e nella Ruhr vi furono delle spaventose agitazioni comunistiche, dappertutto con innumerevoli vittime, e si formò perfino un'armata rossa. Si è potuto in seguito avere la convinzione che una linea bolcevistica era stata tirata da Lipsia attraverso il Sud della Sassonia fino alla Baviera e attraverso la Turingia fino a Cassel. Si è cercato di spezzare questa linea con le truppe del Governo ed in qualche città, come a Düsseldorf, a Lipsia, ad Halle vi sono state delle sanguinose battaglie.
Attualmente l'agitazione armata del comunismo va gradatamente cessando, ma rimane l'agitazione politica. Il giorno 20 si costituì un Partito operaio, composto di Indipendenti e socialisti maggioritari. Esso chiedeva la formazione di un nuovo Ministero ed insisteva per la immediata socializzazione del carbone e dei sindacati di potassio, ed inoltre che la detta Commissione fosse consultata, quando si trattasse di occupare le alte cariche nei ministeri, nelle amministrazioni, nelle prefetture e nei comuni. Ma nella nottata seguente la maggioranza del proletariato di Berlino si dichiarò non soddisfatta di tali condizioni, tanto che i deputati indipendenti Cohn, Daueming [sic] e Hilfferding [sic], che erano stati intermediari per presentare e discutere col Governo le suddette condizioni, dichiararono di uscire dal Partito; e l'agitazione in
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questo senso non è cessata. La prima vittima è stata il temuto ed energico Noske, Ministro dell'armata, <che si è dimesso>5 mentre la voce di un più largo rimpasto ministeriale si diffonde sempre più largamente.
In conclusione il vero nemico attuale della Germania è quello interno. Il Governo Centrale spera molto nel sud e principalmente nella Baviera e nel Württemberg. Se il sud della Germania potrà domare la burrasca bolscevica sarà un immenso guadagno per tutto il Reich. Ma disgraziatamente i Comunisti bavaresi hanno aperto una violenta campagna contro il MinisteroKahr, che attaccano di illegale, perché pretendono sia stato imposto dalla Dittatura militare ed hanno perfino dichiarato al Consiglio Comunale di Monaco che non riconosceranno mai tale Governo e lo combatteranno con tutti i mezzi possibili.
Il Governo socialista tedesco si trova fra due fuochi: da una parte la destra: conservatori, nazionalisti, militaristi, liberali; dall'altra parte la sinistra: indipendenti, comunisti, anarchici, bolscevichi. La gran massa poi composta da borghesi, impiegati, contadini ed anche operai (gli scioperi non possono essere un sicuro esponente del sentimento popolare; come si sa essi sono voluti ed imposti da pochi, ed attuati, soltanto mediante la violenza, da tutti i lavoratori); questa massa lo tollera, a dir molto, e, se ha rimproverato qualche cosa a Kapp, non è stato certamente il suo gesto, ma solo di averlo compiuto troppo presto. Il Governo si difende contro gli attacchi di destra con le agitazioni e gli scioperi della classe operaia: equivoca difesa per un Governo forte; e contro gli attacchi di sinistra con le baionette militari e civili: pericolosa difesa per un Governo sicuro. Ma contro la gran massa, a cui ho accennato, esso rimane indifeso e la sua azione sarà
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sempre paralizzata dal poco credito che gode presso di essa.
Ciò nonostante, a mio umile giudizio, forse la Germania dagli avvenimenti di questi ultimi giorni qualche cosa ha guadagnato. Probabilmente ora l'Intesa avrà un argomento di fatto per persuadersi che il militarismo prussiano attualmente non è più possibile in Germania, almeno in quella forma e con quella potenza od onnipotenza di prima: ed inoltre che il Bolscevismo nella Germania medesima non è un motivo inventato e ripetuto dal Governo per ottenere facilitazioni nella esecuzione del trattato di pace, ma è un tragico fatto, che potrebbe danneggiare immensamente i paesi stessi dell'Intesa, se non si prestasse braccio forte alla Germania per combatterlo, sopratutto mettendola in condizioni di poter nutrirsi e lavorare. Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Obblmo umilmo devmo servo
Lorenzo Schioppa
Uditore
Hds. 23r, oberer Seitenrand: "Acc. ric. col dispaccio N. 4755, del 6 aprile 1920, St. Eccl. 216 X".
1"NN. 16123 e 16141" hds. unterstrichen, vermutlich vom Empfänger; daneben vermutlich von gleicher Hand hds. notiert: " mancano".
2Hds. gestrichen und eingefügt von Schioppa.
3Hds. gestrichen, vermutlich vom Versender.
4Klammern hds. eingefügt, vermutlich vom Versender.
5Hds. eingefügt von Schioppa.
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 25. März 1920, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4049, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4049. Letzter Zugriff am: 27.11.2024.
Online seit 14.01.2013, letzte Änderung am 12.01.2016.