Dokument-Nr. 2193
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 25. Januar 1918
Regest
Unterstaatssekretär von dem Bussche schrieb Pacelli wegen der jüngsten Auseinandersetzungen zwischen Deutschland und Frankreich. Die Reichsregierung bemühe sich seit langem, die gefangenen Deutschen aus Elsass-Lothringen gemäß den allgemeinen Austauschsvereinbarungen mit Frankreich freizubekommen, was Frankreich noch im Dezember 1917 in Bern abgelehnt habe, da Elsass-Lothringen einen anderen Rechtsstatus als das übrige Deutschland besitze. Daher habe Deutschland drohen müssen, als Vergeltung zum einen Franzosen in das besetzte russische Gebiet und zum anderen Frauen in Konzentrationslager zu verschleppen, worauf Frankreich mit der Verschleppung vornehmer Deutscher nach Afrika und Deutschland wiederum mit Transporten von weiteren 1.000 Franzosen drohe. Sollte der Heilige Stuhl bei der französischen Regierung eine Übereinkunft über die Elsass-Lothringer vermitteln können, würde er sich weitere große Verdienste erwerben.Betreff
Rappresaglie fra la Germania e la Francia
Sua Eccellenza il Signor von dem Bussche, Sotto-Segretario di Stato agli Affari Esteri di Berlino, mi ha inviato in data del 22 corrente una lettera con Allegati (di cui ho l'onore d'inviare qui acclusa copia all'Eminenza Vostra Reverendissima) circa le recenti rappresaglie, intorno alle quali mi feci già un dovere d'informare l'Eminenza Vostra col mio rispettoso cifrato N. 108.
Secondo quanto riferisce il Signor von dem Bussche (ed è del resto già noto all'Eminenza Vostra), il Governo Imperiale da lungo tempo si sforza di ottenere la liberazione dei sudditi tedeschi dell'Alsazia-Lorena trattenuti in Francia, in modo speciale di quelli ivi deportati dai territori occupati, e crede di potersi appoggiare a tal fine sulle convenzioni generali conchiuse fra la Germania e la Francia circa il rimpatrio dei rispettivi sudditi inabili al servizio militare. Il Governo francese, però, respinse fin dal principio quella domanda, fondandosi in primo luogo sul motivo che la posizione giuridica degli Alsaziani-Lorenesi non corrisponde a quella degli
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abitanti della Germania. Poi, in seguito all'internamento per rappresaglia di duecento notabili delle regioni francesi invase, esso permise ad un maggior numero di Alsaziani-Lorenesi di recarsi in Germania o nel territorio occupato dell'Alsazia; tuttavia ne furono pur sempre trattenuti in Francia molti, che, secondo la convinzione del Governo Imperiale, avrebbero diritto alla liberazione.In conseguenza di ciò, la Germania mosse nuovamente rimostranze al Governo Francese, al quale fece al tempo stesso comprendere che non avrebbe potuto più oltre tollerare simile ritenzione. Ma la Francia (sempre giusta le asserzioni di Berlino) lasciò tali rimostranze senza risposta ed anzi i negoziatori francesi, i quali nel Dicembre scorso trattarono in Berna coi rappresentati della Germania le questioni relative ai prigionieri, nettamente rifiutarono qualsiasi discussione intorno alla liberazione degli Alsaziani-Lorenesi. In questo stato di cose, la Germania si vide suo malgrado costretta ad applicare le già minacciate rappresaglie e a deportare un certo numero di uomini francesi nella Russia occupata ed un minor numero di donne in un campo di concentrazione, come è dettagliatamente spiegato nei suddetti Allegati alla lettera del Signor von dem Bussche.
La Francia ha risposto facendo comunicare al Governo Imperiale, pel tramite dell'Ambasciata di Spagna a Berlino, il proposito d'inviare in Africa, per rappresaglia, no-
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tabili tedeschi. Il Governo Imperiale, il quale, come si esprime il Signor Sotto-Segretario di Stato, ha la coscienza di sostenere un punto di vista pienamente giustificato e di non essersi indotto a provvedimenti di rigore se non a malincuore e dopo lunga attesa, afferma che non si lascerà commuovere da tale minaccia; ha perciò notificato alla suddetta Ambasciata che, qualora l'annunciato proposito dovesse avverarsi, altre mille persone civili della Francia occupata saranno senz'altro trasportate e ritenute in ostaggio.Se, in questa terribile gara di rappresaglie, la Santa Sede potesse ottenere che il Governo francese consentisse ad un conveniente accordo sulla questione degli Alsaziani-Lorenesi, la quale è stata la causa prima di tutta questa penosissima controversia, acquisterebbe un nuovo titolo di altissima benemerenza dinanzi al mondo civile, solleverebbe la sorte di numerosi infelici ed impedirebbe l'effettuarsi delle ulteriori imminenti sciagure.
In tale fiducia, umilmente chinato al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico