Dokument-Nr. 189
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 05. Mai 1925
Regest
Pacelli teilt mit, dass der Paderborner Bischof Klein vom Heiligen Stuhl eine Entscheidung bezüglich der Neuordnung der Militärseelsorge im Deutschen Reich erbittet. Der Paderborner Bischof ist nach Kenntnis Pacellis der einzige der deutschen Bischöfe, der für die Beibehaltung eines exemten Feldpropstes eintritt. Kleins Argumente gehen aus dem Protokoll der Fuldaer Bischofskonferenz aus dem Jahr 1924 sowie aus einem Schreiben des Bischofs an den Nuntius hervor, aus dem dieser zitiert. Erstens, so Klein, erteilte der Heilige Stuhl dem neuen Projekt keine endgültige Zustimmung. Schließlich ist es nach Auffassung des Bischofs nicht ausgeschlossen, dass zukünftig ein Militärbischof eingesetzt wird, weshalb ist in seinen Augen nicht angebracht ist, zum gegenwärtigen Zeitpunkt eine Änderung herbeizuführen. Zweitens darf nach Kleins Ansicht das Ansehen des Feldpropstes mit bischöflichem Charakter und eigener Jurisdiktion bei den militärischen und staatlichen Stellen nicht verringert werden, auch weil es weiterhin einen protestantischen Militärbischof gibt. Drittens wird ein katholischer Feldpropst, der nicht von einem deutschen Bischof anhängig ist, sein Amt nach Kleins Auffassung mit mehr Hingabe ausfüllen. Viertens führt Klein an, dass die Unannehmlichkeiten des alten Systems durch die neue Regelung fast komplett beseitigt werden können. Fünftens muss der deutsche Episkopat nach Kleins Einschätzung durch das Amt eines Feldpropstes mit bischöflichem Charakter und eigener Jurisdiktion nicht die schwere Verantwortung für die Militärseelsorge tragen. Pacelli hält es für notwendig, Kleins Position darzulegen, damit der Heilige Stuhl umfänglich informiert ist.Betreff
Sulla nuova organizzazione dell'assistenza religiosa dei militari in Germania
Il Revmo Mons. Vescovo di Paderborn con Foglio in data del 30 Aprile p. p. mi ha interessato a sollecitare presso la S. Sede una decisione riguardo al nuovo regolamento dell'assistenza religiosa dei militari in Germania. Egli - come ebbi già a riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima nel mio rispettoso Rapporto N. 32350 del 14 Marzo scorso - è, a quanto io sappia, l'unico dei Vescovi della Germania favorevole al mantenimento di un vero e proprio Vicariato castrense con giuridizione [sic] esente, per i seguenti motivi, da lui esposti nell'ultima Conferenza vescovile di Fulda (Agosto 1924) e riprodotti ora nel succitato Foglio:
"1°) La S. Sede ha espressamente dichiarato (Dispaccio dell'Eminenza Vostra N. 33550) che non è disposta a dare al nuovo progetto un'approvazione definitiva. Non è quindi escluso che nell'avvenire sia nuovamente costituito un Vescovo castrense. - Sarebbe dunque inopportuno
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di introdurre ora un cambiamento, che avrebbe forse
soltanto breve durata.2°) Nell'interesse del prestigio del Vicario castrense cattolico di fronte ai militari ed alle Autorità civili conviene che la sua situazione non venga in alcun modo diminuita, tanto più che anche il cappellano militare protestante rimarrà con tutti i suoi antichi diritti. Ora un Vicario castrense cattolico con carattere vescovile e con propria giurisdizione goderà senza dubbio di maggiore considerazione che se egli non fosse se non un Delegato dei Vescovi.
3°) Il Vicario castrense cattolico eserciterà il suo ufficio con maggior zelo, piacere ed amore, se egli potrà agire il più possibile liberamente, senza sentirsi alla dipendenza dell'Episcopato tedesco.
4°) Gli inconvenienti, che derivavano dall'antico sistema, possono, come rileva la stessa S. Sede (cfr. sullodato Dispaccio), venire ora col nuovo regolamento rimossi forse completamente.
5°) Mediante la costituzione di un Vicario castrense con carattere vescovile e con propria giurisdizione l'Episcopato tedesco rimane libero da gravi preoccupazioni e responsabilità".
Mi è sembrato necessario di riferire quanto
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sopra all'Eminenza Vostra, affinché la S. Sede
possa deliberare sull'importante argomento con piena cognizione di causa; dopo di che,
chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho
l'onore di confermarmiDi Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico