Dokument-Nr. 1050
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
München, 10. Juni 1920
Regest
Pacelli teilt Gasparri die ersten Ergebnisse der Reichstagswahlen vom 6. Juni 1920 mit. Das gescheiterte Koalitionskabinett aus SPD, DDP und Zentrum trat zurück und machte damit Platz für die rechten Parteien in der neuen Regierung, die an Wahlstimmen gewonnen hatten. Obwohl in solchen Parteien eher Protestanten vertreten sind, wandten sich etliche Katholiken von der Zentrumspartei ab und schlossen sich der Deutschnationalen Volkspartei an. Insgesamt kann man eine Stärkung der extremen – sowohl rechten als auch linken – Parteien verzeichnen, die in der Innen- sowie in der Außenpolitik ihre Wurzeln hat. Im Hinblick auf die Innenpolitik zeigen die Ergebnisse der Reichstagswahlen die Ablehnung der Koalitionspolitik und die Unzufriedenheit der Wähler, während in Sachen Außenpolitik die harten Bedingungen des Versailler Vertrages und die konsequente Wiederbelebung des Nationalismus eine entscheidende Rolle spielten. Was das Zentrum betrifft, kritisiert der Mittelstand seine zu stark auf das Proletariat gerichtete Aufmerksamkeit und zeigt Abneigungen gegenüber Erzberger. Dagegen hatte die Bayerische Volkspartei einen guten Erfolg bei der Wahl. Nichtsdestotrotz erscheint eine Koalitionsbildung sehr schwierig und die Aussichten lassen entweder an eine neue Wahl oder an die Gefahr eines Bürgerkriegs denken. Die Kirche sollte nicht in Gefahr sein angesichts der Wahrung ihrer Interessen durch die Weimarer Reichsverfassung.Betreff
Le elezioni politiche del Reich germanico
Le elezioni politiche del Reich germanico




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il 23 corrente. Intanto l'attuale Ministero
Dalle notizie, che si hanno finora, si può facilmente concludere quale sarà la fisionomia del nuovo Reichstag. I risultati conosciuti dimostrano il fallimento del Governo di coalizione










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25 Maggio scorso. – Anche i socialisti indipendenti
La causa di tale fenomeno è duplice. Essa cioè deve cercarsi sia nella politica interna sia in quella estera.
Nella politica interna il risultato delle elezioni significa una chiara ed aperta opposizione di una gran parte del popolo tedesco alla così detta politica di coalizione, che era, e non poteva se non essere, una politica di mezze misure e di compromessi. Essa naturalmente non ha potuto contentare né la destra né la sinistra: non la destra, perché non ha sufficientemente tutelati gli interessi della borghesia e delle classi medie; non la sinistra, perché non ha abbastanza socializzato, come era nel suo programma e nelle aspettative di molti fra i suoi aderenti. Si attendeva da ambo le parti assai più di quello che il Governo ha potuto fare nelle attuali circostanze. Ora perciò i disillusi dell'una e dell'altra parte si sono schierati contro il Governo e gli uni hanno cercato presso l'estrema destra, gli altri presso l'estrema
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sinistra l'attuazione dei loro desideri politici: la borghesia, cioè, presso i conservatori
o i nazionali-liberali, i socialisti presso gli indipendenti.Per ciò che riguarda la politica estera, il risultato delle elezioni rappresenta fin troppo chiaramente la reazione del popolo tedesco contro la pace impostagli dal Trattato di Versailles

Anche il Centro ha subito, a quanto sembra finora, in questa elezione delle rilevanti perdite. La sua politica, accusata di esser troppo favorevole al proletariato, gli ha fatto perdere molti aderenti delle classi medie. Inoltre la ostilità, di cui è oggetto da parte di moltissimi, anche fra i cattolici, il deputato Erzberger


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il Partito Popolare Bavarese ed il
Centro, questo potrà avere anche nel nuovo Governo una notevole influenza. In seguito alla
esposta situazione politica è chiaro quanto gravi siano le difficoltà per la formazione di
un nuovo Governo vitale. Nessun partito ha una maggioranza assoluta. Né la estrema destra né
la estrema sinistra possono governare da sole. I socialisti hanno dichiarato che non
entrerebbero mai in un Gabinetto insieme ai tedeschi nazionali (antichi conservatori), che
fino a ieri li hanno accusati come responsabili della immane catastrofe del popolo
tedesco.Gli indipendenti ricusano di far parte di un Ministero di socialisti maggioritari,
che non credono potrebbero accettare il loro programma di vastissima socializzazione. Un
gabinetto di coalizione fra estreme destre ed estreme sinistre è evidentemente impossibile
per la distanza enorme che separa i loro rispettivi programmi. Si brancola perciò nel buio,
e la previsione (se pure è possibile farne) più diffusa è che si verrà presto o a nuove
elezioni, ovvero ad una viva lotta di classe, la quale potrebbe condurre anche alla guerra
civile.Gli interessi religiosi non sembra debbano per sé correre alcun immediato pericolo allo stato attuale delle cose, almeno in quanto sono assicurati dalla Costituzione

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Infatti soltanto due terzi del Parlamento potrebbero
portare un cambiamento alla Carta Costituzionale del Reich. Nello stesso programma dei
socialisti indipendenti, in cui è esposto un vastissimo piano di socializzazione e di
innovazioni, più o meno in senso soviettistico, non si fa punto parola di questioni
religiose. Tuttavia è naturale che, se la presente oscura situazione portasse (come non
pochi temono) a conflitti violenti, anche la Chiesa potrebbe facilmente risentirne
gravissimi danni.Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. gestrichen und eingefügt von
Pacelli.