Dokument-Nr. 17200
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 10. Oktober 1928

Regest
Pacelli teilt mit, dass der Speyerer Bischof Sebastian ihn im August 1925 dazu drängte, am Eucharistischen Kongress in Speyer teilzunehmen. Diesem Wunsch konnte der Nuntius wegen seiner Versetzung nach Berlin allerdings nicht nachkommen. Am 7. Oktober fand nun das 700jährige Gründungsjubiläum des Dominikanerinnenklosters in Speyer statt, zu dem Sebastian den Nuntius einlud. Pacelli nahm die Einladung an, auch weil der Münchener Nuntius Vassallo di Torregrossa absagte. Er kam gemeinsam mit dem Nuntiaturauditor Centoz am Morgen des 6. Oktober am Mannheimer Bahnhof an, wo ihn Sebastian und dessen Sekretär Wittmer empfingen. Sie fuhren mit dem Auto ins benachbarte Ludwigshafen, wo der Nuntius in der vollbesetzten Pfarrkirche St. Ludwig eine Messe feierte. Anschließend besuchten ein Vertreter des Ludwigshafener Bürgermeisters und der Befehlshaber der französischen Besatzungstruppen Pacelli. Sebastian begleitete ihn daraufhin nach Worms, wo sie unter anderem den historischen Dom besuchten. Auf der Fahrt nach Speyer durchquerten sie zahlreiche Städte und Dörfer, die in den päpstlichen und bayerischen Farben geschmückt waren und in denen die Gläubigen und die Pfarrer warteten, um den Segen zu empfangen. Vor dem Speyerer Dom empfing um 13.30 Uhr eine große Menschenmenge den Gast. Der Rottenburger Bischof Sproll war ebenfalls anwesend, der Bamberger Erzbischof von Hauck und der Mainzer Bischof Hugo mussten kurzfristig absagen. Im Dom erteilte Pacelli nach den rituellen Gebeten den Segen. Der Speyerer Bürgermeister Leiling und der Befehlshaber der französischen Besatzungstruppen besuchten ihn anschließend im Bischofspalast. Um 16 Uhr ging Pacelli gemeinsam mit Sebastian und Sproll zum Speyerer Dominikanerinnenkloster. Die Mutter Oberin Aquinata Steinfeltz dankte dem Nuntius für seine Teilnahme an den Feierlichkeiten und bat ihn, dem Papst der kindlichen Verbundenheit der gesamten Ordensfamilie zu versichern. Pacelli wiederum beglückwünschte sie für das blühende und verdienstvolle Institut, das 150 Schwestern zählt und in dem mehr als 500 Schülerinnen unterrichtet werden. Prinzessin Hildegard von Bayern war ebenfalls anwesend. Es schloss sich ein Besuch des Speyerer Doms an. Um 20.30 Uhr fand auf dem Domplatz vor dem Bischofspalast ein Fackelzug statt, an dem die ganze Stadt teilnahm. Der Gymnasiallehrer Eble stellte in seiner Rede die Verdienste des Heiligen Stuhl und Pacellis während des Kriegs und der unmittelbaren Nachkriegsjahre heraus. Der Nuntius dankte in einer knappen Ansprache. Am nächsten Tag, dem Rosenkranzsonntag, kamen viele Gläubige schon in den frühen Morgenstunden zum Sakramentenempfang. Um 9 Uhr feierte Pacelli ein Pontifikalamt im vollbesetzten Dom, vor dem Sebastian eine angemessene Ansprache über die Katholische Aktion hielt. Am Ende der Messe erteilte Pacelli den Apostolischen Segen mit vollkommenem Ablass. Um 16 Uhr fand eine imposante Versammlung statt, in deren Rahmen der Nuntius die beiliegende Rede hielt. Nach ihm sprachen der bayerische Innenminister Stützel und der Staatsoberarchivar Pfeiffer. Resümierend schildert Pacelli seine Freude über den lebendigen Glauben der Katholiken und ihre Verbundenheit mit dem Papst.
Betreff
Viaggio a Spira
Eminenza Reverendissima,
In occasione del Congresso Eucaristico, tenutosi in Spira nell'agosto 1925 poco prima della mia partenza da Monaco, quel Revmo Vescovo, Mons.  Ludovico Sebastian, mi aveva con molta insistenza invitato a parteciparvi; a causa però dei preparativi per il mio trasferimento in questa Capitale, mi fu impossibile di aderire alla di lui richiesta.
Ricorrendo in questo mese di Ottobre il VII. Centenario della fondazione del Monastero delle Domenicane di S. Maddalena in detta città, il sullodato Mons. Sebastian mi pregò ripetutamente di prender parte alle solenni feste commemorative di sì fausto avvenimento e di celebrare una Messa Pontificale il 7 corrente, Domenica del S. Rosario, chiusura delle feste medesime.
Credetti perciò di dover annuire al vivo desiderio di quel pio e zelante Vescovo, tanto più che S.E. Revma Mons.  Nunzio di Monaco, egli pure invitato, aveva risposto di non poter pur troppo intervenire.
La sera pertanto del 5 corr. mese, accompagnato dal
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Revmo Mons.  Consigliere di questa Nunziatura, lasciai Berlino, giungendo l'indomani mattina alle ore 7 alla stazione di Mannheim, ove Mons. Sebastian era cortesemente venuto a ricevermi insieme al suo segretario.
Ci recammo subito in automobile nella vicina città di Ludwigshafen (diocesi di Spira), che il Reno divide da Mannheim (Archidiocesi di Friburgo). Celebrai la S. Messa nella chiesa parrocchiale di S. Ludovico gremita di popolo. Vennero dopo a farmi visita il rappresentante del borgomastro della città, nonché il Colon<nn>ello1 Comandante delle truppe francesi di occupazione.
Mons. Vescovo mi accompagnò quindi a Worms, di cui visitai l'ampia storica Cattedrale, rimasta sempre grazie al Cielo ai cattolici, come eziandio le belle ed antiche chiese di Nostra Signora e di S. Paolo. Dopo aver attraversato numerose borgate e villaggi, pavesati ai colori pontifici e bavaresi, e dove i parroci coi fedeli, e specialmente coi ragazzi, eransi portati sul passaggio del Nunzio per ricevere la sua benedizione, arrivammo all'1½ pom. a Spira, al suono festivo delle campane di quella magnifica e celebre Cattedrale. Gran folla rispettosa e devota sostava sulla piazza del maestoso Duomo. Nell'atrio Mons. Vescovo, circondato dal Capitolo e dal clero, mi rivolse calde parole di benvenuto. Era pure presente Mons.  Vescovo di Rottenburg; l'Arcivescovo di Bamberga ed il Vescovo di Magonza, i quali avevano altresì promesso il loro intervento, furono pur troppo impediti, il primo per ragione di ministero e l'altro per motivi di
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salute. Si entrò quindi nella vasta Cattedrale, gremita di popolo, cui, dopo le preci rituali, impartii la benedizione.
Vennero poscia a farmi visita nel palazzo vescovile il borgomastro ed il Comandante delle truppe di occupazione della città.
Alle ore 4 pom., come era stato stabilito, mi recai insieme a Mons. Sebastian ed al Vescovo di Rottenburg nell'antico Convento delle Domenicane. Impartita la benedizione Eucaristica nella bella cappella del monastero, la Rev.  Madre Priora mi rivolse nella Sala delle riunioni della Comunità parole di benvenuto e di ringraziamento per aver accondisceso a prendere parte alle loro feste giubilari e pregandomi di umiliare al Santo Padre i sensi della profonda devozione e del filiale attaccamento dell'intera famiglia religiosa.
Mi congratulai vivamente con essa e col fiorente e benemerito Istituto, composto di 150 Suore, per la fausta ricorrenza e specialmente per il gran bene che coll'aiuto di Dio fu loro concesso di operare a favore della gioventù in modo particolare, e per quello che la Chiesa si riprometteva da loro nell'avvenire. Oltre 500 ragazze sono attualmente educate dalle religiose Domenicane.
Assisteva pure S.A.R. la Principessa Ildegarda di Baviera.
Seguì la visita al Duomo, nella cui splendida cripta sono
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conservate le tombe di vari Sovrani, fra le quali quelle degli Imperatori Corrado II, che fondò la Cattedrale nel 1030, Enrico III, Enrico IV, e delle Imperatrici Berta e Gisela.
Alle ore 8½ ebbe luogo sulla piazza del Duomo, prospiciente il palazzo vescovile, una riuscitissima fiaccolata o serenata, cui partecipò tutta la città. Eseguito un scelto programma di musica e di canto, il Sig.  Eble, insegnante nelle Scuole superiori, pronunziò un bel discorso, rievocando in modo sentito ed elevato quanto il Santo Padre ed il suo Rappresentante in Germania avevano fatto a vantaggio del popolo tedesco durante la guerra e negli anni successivi ed invitando la moltitudine ad un triplice "hoch" a Sua Santità. Risposi ringraziando per la festosa accoglienza ricevuta e facendo voti per il successo delle feste e per l'incremento sempre maggiore della vita cattolica.
L'indomani, Domenica del S. Rosario, fin dalle prime ore del mattino i fedeli si accostarono numerosi ai SS. Sacramenti. Alle ore 9 mi recai processionalmente nel Duomo per celebrarvi la Messa Pontificale, prima della quale Mons. Sebastian pronunziò un appropriato discorso, esortando i diocesani specialmente all'azione cattolica. Il vasto tempio era stipato di popolo profondamente raccolto. Terminata la S. Messa, valendomi della facoltà concessa in tale ricorrenza a Mons. Vescovo di Spira, impartii la Benedizione Papale con Indulgenza Plenaria alle consuete condizioni.
Alle ore 4 si tenne nella Stadthalle una imponente assem-
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blea, composta dal Clero e dalle élite dei cattolici, durante la quale pronunziai un discorso, il cui testo mi permetto di qui accludere.
Parlarono poscia egregiamente il Sig.  Stützel, Ministro dell'Interno di Baviera, venuto ufficialmente in rappresentanza anche del Ministro Presidente Sig.  Held, e del Ministro del Culto e della Pubblica Istruzione, Sig.  Goldenberger; il primo archivista di Stato, Sig.  Dr. Pfeiffer. Mons. Vescovo rivolse infine parole di vivo ringraziamento per quanti avevano contribuito al buon esito delle feste.
Sono stato particolarmente lieto di constatare nel corso di queste solenni e riuscitissime feste nonché durante il viaggio, quanto sia viva la fede nei cattolici e profondo il loro attaccamento alla Augusta Persona del Vicario di Gesù Cristo.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
56r, links oberhalb des Textkörpers hds. vom Empfänger notiert: "Oss. Rom. 21/X/1928".
1Hds. von Pacelli korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 10. Oktober 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 17200, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/17200. Letzter Zugriff am: 04.10.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.