Dokument-Nr. 18742
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele
Berlin, 06. April 1927

Regest
Pacelli erteilt weisungsgemäß Auskunft über den Würzburger Altorientalisten und Exegeten des Alten Testaments Nötscher. Der gebürtig aus dem Bistum Würzburg stammende Nötscher wurde 1912 zum Priester geweiht und studierte zunächst in Fribourg und Würzburg sowie von 1919 bis 1922 in Berlin, wo er auch als Kaplan bei den Grauen Schwestern tätig war. Pacelli gibt an, ihn während dieser Zeit als frommen und bescheidenen Priester kennengelernt zu haben. Nach Pacellis Weggang aus München verlor er Nötscher, der seit 1923 als Privatdozent an der Universität Würzburg wirkte, jedoch aus den Augen. Im Januar 1927, so der Nuntius, suchte Nötscher ihn in der Nuntiatur auf und teilte mit, dass das österreichische Erziehungsministerium ihm wiederholt den Lehrstuhl für die Exegese des Alten Testaments an der Universität Graz angeboten habe. Der Würzburger Bischof Ehrenfried habe, so Nötscher, im letzten Moment jedoch Einwände dagegen erhoben, wonach das Gerücht aufgekommen sei, dass der Heilige Stuhl die deutschen Bischöfe angewiesen habe, den Privatdozenten für Altes Testament an der Universität Würzburg die Ernennung zu Professoren zu verwehren. In einem Gespräch habe Ehrenfried ihm bezugnehmend auf die Verurteilung der Schriften seines Doktorvaters, des Würzburger Alttestamentlers Hehn, gesagt, die Söhne müssten ebenso wie die Väter bestraft werden. Nötscher beklagte gegenüber Pacelli, dass seine wissenschaftliche Karriere, für die er vieles geopfert habe, damit zerstört sei, obwohl er sich nie etwas zuschulden kommen lassen habe und seine Schriften alle mit dem kirchlichen Imprimatur versehen seien. Der Bitte Nötschers, sich beim Grazer Bischof Schuster dafür zu verwenden, den Einspruch gegen ihn aufzuheben, konnte Pacelli nicht entsprechen, da Graz und Würzburg nicht zu seinem Nuntiatursprengel gehören. Gegenüber Nötscher gab der Nuntius an, seine Meinung nur äußern zu können, wenn der Heilige Stuhl ihn dazu befragen sollte. Diesbezüglich teilt Pacelli mit, von seinem Vertrauten Rauterkus erfahren zu haben, dass Nötscher beim Berliner Klerus zwar gut angesehen ist, aber als wenig mitteilsam gilt. Sein Werk "Altorientalischer und alttestamentlicher Auferstehungsglauben" ist nach Meinung des Nuntius trocken und wenig innovativ, enthält jedoch keine substantiellen Fehler. Sollte das Heilige Offizium es für unangebracht halten, Nötscher wegen seiner Lehre oder der von ihm verwendeten Methode auf einen Lehrstuhl zu berufen, ist es nach Ansicht Pacellis ratsam, seinen Ordinarius damit zu beauftragen, ihn davon in Kenntnis zu setzen. Sollte nämlich weiterhin in intellektuellen und universitären Kreisen das Gerücht kursieren, Nötscher sei wegen seiner Verbindung zu Hehn nicht berufen worden, wäre dies Pacelli zufolge zum Schaden der Reputation des Heiligen Stuhls.
Betreff
Sul sacerdote Dr. Federico Nötscher, libero docente di S. Scrittura in Würzburg
Eminenza Reverendissima,
In esecuzione dei venerati ordini impartitimi dall'Eminenza Vostra Reverendissima col venerato Dispaccio N. 278/927 in data del 23 Marzo p. p. ho l'onore di riferire quanto appresso:
Il Rev. Dr. Federico Nötscher, nato in Himmelstadt (diocesi di Würzburg) il 19 Luglio 1890, ordinato sacerdote il 24 Novembre 1912, frequentò l'Università di Berlino negli anni 1919-1922, essendo al tempo stesso Cappellano presso le Suore Grigie (Graue Schwestern - Niederwallstraße 8/9). Venni allora a conoscerlo e ne ebbi l'impressione di ecclesiastico pio e modesto. So che il Nötscher aveva già studiato nella Università di Friburgo (Svizzera) negli anni 1908-1909 e negli anni 1909-1912 in quello di Würzburg, ove nel 1923 divenne libero docente per la
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Esegesi dell'Antico Testamento e le lingue biblico-orientali. Avendo nell'Agosto del 1925 lasciato definitivamente la Nunziatura di Baviera, non ebbi più occasione di seguire la condotta del sacerdote in discorso.
Nel passato Gennaio il Nötscher venne a Berlino e chiese di essere da me ricevuto. Egli mi narrò che aveva avuto per ben due volte dal Ministero dell'Istruzione in Austria l'invito di sostituire il Revmo Mons. Hudal come professore nella Università di Graz, colla speranza di una prossima nomina definitiva; che però quel Vescovo, il quale gli aveva prima dichiarato, in presenza del Decano della Facoltà, di non aver nulla da eccepire contro di lui, aveva all'ultimo momento sollevato eccezione; che si era sparsa la voce avere la S. Sede dato istruzione ai Vescovi della Germania di impedire che i liberi docenti per l'antico Testamento nella Università di Würzburg siano nominati Professori; che il Revmo Vescovo di Würzburg, in un colloquio avuto con lui il 22 Luglio dello scorso anno, riferendosi alla condanna delle opere del Sac. Dr. Hehn, professore di
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esegesi dell'Antico Testamento e di lingue biblico-orientali nella medesima Università di Würzburg, gli aveva detto che "i figli debbono essere puniti coi padri". Il Nötscher, il quale sembrava assai agitato, aggiunse che egli vedeva così distrutto tutto il suo avvenire accademico, al quale si era preparato, sostenendo i più grandi sacrifici personali; che sarebbe rimasto, - a suo avviso, senza alcun fondamento - colla macchia di un sospetto, la quale gli avrebbe creato, massime di fronte alla sua famiglia, una situazione intollerabile; che durante i quattordici anni della sua vita sacerdotale non aveva ricevuto mai la minima riprensione; che anzi la Curia vescovile di Würzburg gli aveva rilasciato sempre benevoli attestati, e lo stesso Revmo Vescovo nel suaccennato colloquio gli aveva dichiarato di non aver nulla udito di svantaggioso a suo riguardo; che tutte le sue pubblicazioni, compresa la più recente, avevano ottenuto l'Imprimatur dell'Autorità ecclesiastica ed incontrato favorevole accoglienza nelle Riviste teologiche.
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Infine egli mi pregò di intervenire, affinché il Revmo Mons. Vescovo di Graz ritirasse la eccezione sollevata contro di lui.
Nel rispondergli, pur procurando di calmarlo, gli feci comprendere la impossibilità di un qualsiasi intervento o passo da parte mia, già per il solo fatto che, sia la diocesi di Würzburg (Baviera), come quella di <Secovia o>1 (Austria), si trovano al di fuori del territorio di questa Nunziatura. Soggiunsi che, soltanto se interrogato dalla S. Sede, avrei potuto esprimere un parere in proposito.
Ciò premesso, mi sia lecito di sottomettere rispettosamente all'Eminenza Vostra le seguenti osservazioni:
Per ciò che riguarda la persona del Nötscher, il R. P. Rauterkus S. J., ottimo conoscitore di Berlino, mi ha significato che il detto ecclesiastico ha fra il clero di questa capitale riputazione di sacerdote pio e coscienzioso, sebbene di carattere poco espansivo.
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Per ciò che concerne, poi, il libro "Altorientalischer und alttestamentlicher Auferstehungsglauben" (Würzburg, C. J. Becker Universitätsdruckerei, 1926), cui si accenna nel sullodato Dispaccio di Vostra Eminenza, esso porta effettivamente l'Imprimatur dell'Autorità ecclesiastica. L'umile scrivente ebbe occasione di averlo fra le mani e di scorrerlo, sebbene soltanto in parte. L'opera in questione, assai erudita, mi sembrò una trattazione arida, la quale vuole essere semplicemente un contributo alla storia comparata delle religioni, materia nella quale anche altri esegeti credono di poter prescindere dal carattere sopronnaturale della S. Scrittura; pur mantenendolo come norma negativa;2 non parmi tuttavia di aver rilevato, nella parte da me letta, positivi errori dogmatici, come si riscontrano negli scritti del menzionato Sac. Prof. Hehn. Parimenti il Nötscher cita prevalentemente, secondo l'uso pur troppo in voga, scrittori protestanti; il che, nondimeno, nel caso presente può, se non erro, in qualche modo spiegarsi col fatto che
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l'argomento della fede nella risurrezione dal punto di vista storico è stato sinora, per quanto io sappia, trattato piuttosto dai protestanti che dai cattolici.
Checché sia di ciò, qualora cotesta Suprema S. Congregazione giudicasse inopportuna la nomina del Sac. Nötscher ad una cattedra di S. Scrittura per motivo della sua dottrina o del suo metodo, sarebbe forse, a mio subordinamento parere, conveniente che tale ragione gli venisse manifestata nomine proprio del suo Ordinario. Se infatti si diffondesse, massime nei circoli universitari ed intellettuali della Germania, ancor maggiormente la voce che egli sia stato respinto non per il suaccennato motivo, ma per ordine della S. Sede unicamente perché discepolo del Prof. Hehn di Würzburg, temo che ciò riuscirebbe, data la mentalità di qui, odioso per la S. Sede medesima e potrebbe contribuire ad aumentare verso di Essa quei sentimenti di diffidenza e di sfiducia, ai quali ebbi ad accennare in fine del mio ossequioso rapporto N. 36374 del 15 Novembre 1926 intorno
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all'Alta Chiesa Ecumenica ed al periodico Una Sancta.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Hds. von Pacelli eingefügt.
2Hds. vermutlich von Pacelli gestrichen.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele vom 06. April 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18742, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18742. Letzter Zugriff am: 27.11.2024.
Online seit 25.02.2019, letzte Änderung am 01.02.2022.