Dokument-Nr. 2232
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 13. Januar 1918
Regest
Der Tournaier Bischof berichtete Pacelli von beklagenswerten Vorkommnissen im Generalgouvernement Belgien. Am 14. November 1917 hatte das Kommando der 6. deutschen Armee eine Durchsuchung aller Kirchen, Kapellen und Konvente des Territoriums durchführen lassen und nach Wertgegenständen, Waffen und Rohstoffen gesucht, was auf die katholische Bevölkerung einen schlechten Eindruck gemacht und die Gottesdienste behindert habe. Beschlagnahmte und versiegelte Gegenstände wurden am 17. Dezember zurückgegeben, was die Unrechtmäßigkeit der Maßnahmen beweise. Pacelli insistierte bei Faulhaber als bayerischem Feldpropst auf Unterlassung und Wiedergutmachung und wandte sich auch an Kardinal Hartmann.Betreff
Sui fatti denunziati da Mons. Vescovo di Tournai
Facendo seguito al mio rispettoso Rapporto N. 3429 in data del 5 corrente, compio il dovere di comunicare a Vostra Eminenza Reverendissima alcune informazioni sui deplorevoli fatti denunziati da Monsignor Vescovo di Tournai; informazioni, che non senza difficoltà ho potuto avere da fonte assolutamente sicura e non sospetta.
Il Comando della sesta Armata, d'ordine del Quartiermastro generale, con istruzione "strettamente segreta" (streng geheim) del 6 Novembre scorso, ingiunse per il giorno 14 dello stesso mese nell'intiero territorio di detta Armata una perquisizione in tutte le chiese, cappelle e conventi. Essa doveva estendersi all'oro, argento, carte-valori, metalli, armi, munizioni, apparecchi ottici, velocipedi, gomme, lana, stoffe di ogni sorta, vino,
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cereali, farina, stampati, figure e
scritti. In un punto di detta ordinanza si diceva: "Poiché, come ha dimostrato l'esperienza,
nelle chiese vengono usati come nascondiglio di preferenza quei luoghi, ai quali secondo le
disposizioni delle Autorità religiose possono accedere soltanto gli ecclesiastici, debbono
essere interamente perquisiti anche i confessionali, l'altar maggiore, ecc., come pure è
necessario osservare con attenzione gli armadi delle sagrestie e l'interno delle immagini
sacre."Gli ecclesiastici addetti al servizio militare non vennero informati di questa perquisizione; altrimenti avrebbero potuto dare ai singoli Comandi, incaricati della medesima, a capo dei quali si trova per lo più un protestante, alcune norme atte ad evitare un troppo grave scandalo. Tale procedimento ha fatto una penosissima impressione sulla popolazione cattolica. Gli uffici divini fissati per le ore nove (secondo il tempo belga ore otto) non poterono aver più luogo; i tabernacoli furon dovuti aprire in quasi tutte le chiese ed i conventi.
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La perquisizione della chiesa principale St. Waudru a Mons durò quattro ore intiere e tutto il risultato fu la requisizione nella sagrestia di due candelieri di ottone, dei quali il Decano Mons. Principe de Croy non sapeva sul momento a quale altare appartenessero, e di alcuni barattoli di vaselina.
In un Convento di religiose a Mons, al quale è annessa una casa, in cui vecchie signore trascorrono i loro ultimi giorni, circa cento mila franchi di valori (obbligazioni) furono presi ed inviati, senza rilasciare ricevuta, dal Comando delle "Etapes" alla Ispezione.
In un grande Collegio di ragazzi, diretto dai Fratelli delle Scuole cristiane, la cassaforte contenente dai tredici ai quindici mila franchi in contanti e gli armadi del gabinetto fisico contenenti istrumenti scientifici vennero suggellati.
Il giorno 17 del seguente mese di Dicembre è stata ordinata la restituzione dei valori e la rimozione dei sigilli; il che, del resto, conferma, se pur ve ne fosse
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bisogno, la ingiustizia dei menzionati
procedimenti. In altre località di quel distretto, specialmente a Tournai, si son verificati
abusi ancor più deplorevoli.Da parte mia, posso assicurare Vostra Eminenza che, appurata con ogni certezza la verità dei fatti surriferiti, ho di nuovo vivamente insistito presso questo Mons. Arcivescovo di Monaco (il quale, ad onor del vero, conviene anch'egli nel riprovarli), affinché, nella sua qualità di Feldpropst ossia Vicario Castrense dell'esercito bavarese, colpevole dei lamentati eccessi, non solo impedisca che abbiano mai più a ripetersi per l'avvenire, ma esiga energicamente le debite riparazioni e soddisfazioni, soprattutto mediante l'allontanamento e la punizione dei funzionari responsabili.
Anche l'Eminentissimo Signor Cardinale Arcivescovo di Colonia è informato della cosa ed ha fatto passi opportuni in proposito.
Dopo di ciò, chinato al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico