Dokument-Nr. 3410
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
[München], 09. Januar 1922
Regest
Der Kölner Erzbischof Kardinal Schulte bat Pacelli nach dem Tod des Trierer Bischofs Korum darum, vom Heiligen Stuhl die Erlaubnis zu erlangen, dass der neue Bischof vom Domkapitel gewählt werden darf. Dies sei das beste Mittel, um eine Einmischung der französischen Besatzungsmacht zu vermeiden. Daneben habe ihm der preußische Kultusminister Boelitz versichert, dass seine Regierung, die sehr an einer schnellen Neubesetzung interessiert sei, sich nicht einmischen und die Kandidatenliste nicht beanstanden werde. Des Weiteren wolle das Kapitel bei einer Wahl die Wünsche Roms erfüllen. Pacelli konnte diese Bitte nicht befürworten, da die Neubesetzung des Trierer Bischofsstuhls Gelegenheit bietet, Konzessionen von der preußischen Regierung für den Abschluss eines Reichskonkordats zu erlangen. Außerdem wäre allein die Präsentation der Kandidatenliste ein schlimmes Präjudiz. Auf Pacellis Anregung hin wiederholte das Trierer Domkapitel seinen Wunsch nach einer Kapitelwahl in der beiliegenden Bittschrift an den Papst. Das Schreiben ist Pacelli zufolge geprägt von der Scheu vor dem notwendigen Konflikt mit der preußischen Regierung. Bei seinem Aufenthalt in Berlin anlässlich des Neujahrsempfangs des Reichspräsidenten traf sich Pacelli mit Boelitz und dem einflussreichen Staatssekretär Becker. Ihnen erklärte er, dass der Heilige Stuhl entgegen der Meinung der preußischen Regierung der Ansicht sei, dass die Neubesetzung des Trierer Stuhl wegen der Frage nach der Anwendung der Zirkumskriptionsbulle "De salute animarum" sehr wohl mit den Verhandlungen um ein Reichskonkordat zusammenhänge. Darüber hinaus sei es fraglich, ob der Heilige Stuhl ein Konkordat ohne Schulfrage abschließen werde. Des Weiteren sei es eine staatliche Einmischung in kirchliche Besetzungen nicht länger hinnehmbar, wenn die Regierungen die Konkordatsverhandlungen auf unbestimmte Zeit hinauszögerten. Der Nuntius konnte sich schließlich in den formal korrekt aber inhaltlich hart geführten Verhandlungen durchsetzen. Boelitz erklärt im ebenfalls beiliegenden Schreiben, dass die preußische Regierung auf die Präsentation der Kandidatenliste verzichtet und zu Verhandlungen über die Regelung der Besetzung der Bischofstühle und Kanonikate sowie der Schulfrage im Konkordat bereit ist. Reichskanzler Wirth beglückwünschte Pacelli in einem wiederum beiliegenden Schreiben zu dieser Wendung. Der Nuntius überlässt Gasparri die Entscheidung über eine eventuell verzögerte Besetzung des Trierer Bischofsstuhls, weist aber auf den Zusammenhang der Regelung der Besetzung der Bischofsstühle und Kanonikate mit der Interpretation des Artikels 137,3 der Weimarer Reichsverfassung hin. Denn nach dem Staatsrechtslehrer Gerhard Anschütz sei ein mögliches Einspruchsrecht des Staates – etwa im Fall einer der Regierung minder genehmen Person – vom besagtem Artikel nicht ausgeschlossen und daher verfassungsmäßig. Angesichts der erheblichen Konzessionen Preußens erscheint Pacelli eine Zulassung der Kapitelwahl "pro hac vice" angemessen, vor allem da das Domkapitel angekündigt hatte, den Wunschkandidaten Roms zu wählen. In diesem Fall empfiehlt der Nuntius den Regens des Trierer Priesterseminars Bares, dessen Lebenslauf er beilegt, da dieser insbesondere die Vorgaben der Studienkongregation zur Reform des Theologiestudiums unterstützen würde. Kardinal Schulte unterstützt diesen Vorschlag und Pacelli bittet um Weisung.Betreff
La provvista della Sede vescovile di Treviri e le trattative concordatarie






Per quanto mi dolesse di non condiscendere immediatamente alla richiesta del sullodato Eminentissimo, verso il quale nutro particolari sentimenti di venerazione e di attaccamento,
55v
tuttavia,
considerando che il Governo prussiano



In seguito a ciò il menzionato Capitolo m'inviò una istanza diretta al S. Padre

56r
non sembra avere un peso almeno decisivo, se si pensi che,
ad esempio, l'attuale Vescovo di Magonza



Da parte sua, il Ministero del Culto prussiano si era dato subito un gran moto per guadagnare alla sua causa l'Emo Schulte ed il capitolo, come del resto traspare anche dalla più volte menzionata istanza.
Giunto a Berlino la mattina del 31 Dicembre scorso per prendere parte al ricevimento di Capodanno presso il Sig. Presidente del Reich


56v
clusione
della questione scolastica nel Concordato urtare contro difficoltà insormontabili, e poter
quindi essere piuttosto di danno che di vantaggio per la Chiesa. Soggiunse che l'Emo
Arcivescovo di Colonia aveva mostrato di comprendere perfettamente e di dividere il suo
punto di vista. Sebbene mi riuscisse estremamente penoso di non poter esprimere il mio pieno
accordo col venerato Eminentissimo, non stimai tuttavia possibile di acconsentire alle idee
del Dr. Becker, e rilevai 1º) che la questione della provvista della diocesi
di Treviri era per natura sua unita con quella del Concordato, giacché doveva innanzi tutto
stabilirsi se essa abbia, oppur no, ad aver luogo anche questa volta secondo le disposizioni
della antica Bolla concordata De salute animarum
57r
provvisorio colle relative ingerenze governative nella
provvista delle Sedi vescovili e dei Canonicati




Sebbene il lungo colloquio si svolgesse sempre in forma corretta, tuttavia la mia ferma attitudine, che venne quantunque a torto, interpretata quasi come un ultimatum, produsse profonda impressione nel Ministero del Culto, il quale, ha in sostanza finito col cedere. Ed infatti in data del 6 corrente il summenzionato Ministro Dr. Boelitz mi ha diretto una lettera ufficiale, di cui compio il dovere di rimettere qui unita copia all'E. V. (Allegato II) e che, tradotta in italiano, è del seguente tenore:
57v
"Riferendomi ai colloqui che hanno avuto qui luogo, ho l'onore di comunicare rispettosamente a Vostra Eccellenza avermi il Ministero di Stato prussiano autorizzato a dichiararLe che esso rinuncia alla presentazione della lista dei candidati nella provvista della Sede vescovile di Treviri, divenuta vacante colla morte di Mons. Korum, nella supposizione peraltro che essa abbia luogo subito.
In questa occasione il Ministero anzidetto mi ha autorizzato altresì a comunicarLe che il Governo prussiano, dietro richiesta, porrà mano senza indugio alla questione dell'adattamento delle nomine dei Vescovi e dei Canonici alle disposizioni della Costituzione del Reich

Al tempo stesso il Ministero medesimo mi ha autorizzato a dichiarare che il Governo prussiano, dietro richiesta del Reich, entrerà con questo in trattative circa il regolamento del lato religioso della questione scolastica nel Concordato.
Gradisca ecc."
Alla sua volta il Sig. Cancelliere Dr. Wirth

"Vostra Eccellenza avrà ricevuto una lettera del Sig. Ministro del Culto prussiano. Godo assai di questa nuova piega presa dall'affare e mi permetto di felicitarne Vostra Eccellenza. Riferendomi alla nostra ultima conversazione, oso sperare che sia ormai
58r
possibile una sollecita provvista della diocesi di
Treviri.Gradisca ecc."
All'alto senno dell'E. V. spetta ora di giudicare, se dopo di ciò alla S. Sede convenga di procedere senza indugio alla provvista medesima. A me incombe soltanto di richiamare l'attenzione della medesima E. V. sul secondo capoverso della lettera del Sig. Ministro del Culto, ove si parla dell'"adattamento delle nomine dei Vescovi, dei Canonici alle disposizioni della Costituzione del Reich". Questo invero all'articolo 137 capov. 3





Qualora infine il S. Padre permettesse, come si è detto pro hac vice l'elezione capitolare, – poiché (secondo che ho pure accennato in principio) l'Emo Arcivescovo di Colonia ha assicurato che il Capitolo di Treviri si atterrebbe a qualsiasi eventuale desiderio della S. Sede, sembrerebbe necessario che Questa insinuasse al Capitolo stesso la persona da scegliersi. È invero sommamente importante che a nuovo Pastore di quella diocesi sia elevato un ecclesiastico, il quale (oltre ad essere dotato delle altre qualità richieste per l'alto ufficio) conservi al Seminario
58v
diocesano l'impronta datagli dal compianto Mons.
Korum e la sviluppi anzi ancor più colla piena osservanza delle norme prescritte nella
recente Istruzione


Nel sottomettere quanto sopra al superiore giudizio dell'E. V., ardisco supplicarLa di farmi pervenire sollecitamente le Sue venerate istruzioni in proposito, mentre, chinato