Dokument-Nr. 4153
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 27. September 1922
Regest
Pacelli übersendet den deutschen sowie den italienischen Text seines neuen Konkordatsentwurfs, den er am Vortag persönlich beim bayerischen Staatsministerium des Äußeren und beim Kultusministerium einreichte. Er erläutert in vier Punkten Fragen, die nach den Instruktionen der Kongregation für die Außerordentlichen Kirchlichen Angelegenheiten offen geblieben waren. So bejahte der Provinzial der Bayerischen Franziskanerminoriten Linxwiller die Frage der Kongregation, ob in Artikel II zu den Rechten der Orden und religiösen Kongregationen die Worte "gemäß den von der Kirche angenommenen Konstitutionen" nach dem Ausdruck "den kanonischen Bestimmungen gemäß" nötig seien. Hinsichtlich des Artikels X zu den Staatsleistungen fragte Pacelli den Münchner Erzbischof von Faulhaber und den Bamberger Erzbischof von Hauck, die den Text als zufriedenstellend für den bayerischen Episkopat bezeichneten. Pacelli kam dem Wunsch des bayerischen Episkopats allerdings nicht nach, in Artikel X, § 4 betreffend den Kirchensteuern einen Satz wieder einzufügen, den er als Konzession gegenüber Matt aus einem früheren Entwurf strich. Letztlich weist der Nuntius darauf hin, dass er in dem in deutscher sowie in italienischer Kopie beiliegenden Schreiben an Kultusminister Matt darauf hinwies, dass sich der Heilige Stuhl weitere Änderungen im Verlauf der Verhandlungen vorbehält.Betreff
Nuovo progetto di Concordato colla Baviera
Ieri sera Martedì 26 corrente mi recai personalmente al Ministero degli Esteri ed a quello del Culto, per consegnare così al Sig. Ministro Presidente Conte von Lerchenfeld, come al Sig. Dr. Matt, il nuovo progetto di Concordato colla Baviera. In assenza di ambedue i Ministri lasciai i relativi plichi sigillati a persone sicure (nel Ministero degli Esteri al Sig. Consigliere ministeriale Barone von Stengel), con preghiera di farli al più presto pervenire ai loro destinatari. Mi do pertanto premura di compiegare al presente ossequioso Rapporto il progetto medesimo nel testo tedesco ed italiano (Allegati I e II), nonché copia della lettera di accompagno al menzionato Sig. Dr. Matt (Allegato III) insieme alla relativa traduzione (Allegato IV), sottoponendo in pari tempo all'Emi-
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nenza
Vostra Reverendissima le seguenti brevi osservazioni in proposito:1º) Circa la nota 2 a pag. 1 delle istruzioni a stampa ho domandato al Revmo P. Provinciale dei Francescani, il quale aveva proposto l'aggiunta "nonché al loro genere di vita a norma delle Costituzioni approvate dalla Chiesa" (Rapporto N. 22762 in data del 28 Dicembre 1921), se, a suo parere, queste ultime parole fossero necessarie od utili dopo le precedenti "in conformità delle prescrizioni canoniche". Egli mi ha risposto affermativamente e mi ha pregato di lasciarle nel testo, come in realtà ho fatto.
2º) Per ciò che riguarda l'articolo X, ho interrogato, secondo le istruzioni impartitemi nella nota a pag. 7, i due RevmiArcivescovi, i quali hanno anzi trattato il grave argomento nella Conferenza episcopale di Frisinga (6 Settembre 1922). La redazione del nuovo progetto presentato al Governo, nella quale sono state già effettuate notevoli soppressioni (fra cui la menzione delle singole somme degli onorari spettanti ai Vescovi ed ai Capitoli secondo il Concordato del 1817), corrisponde ai desideri espressi dell'Episcopato medesimo. Tuttavia, durante le ulteriori trattative si potrà sempre, sotto forma di concessione, diminuire gli oneri economici dello Stato ed abbreviare ancor più l'arti-
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colo stesso in conformità delle vedute della
S. Sede. 3º) Al § 4 dello stesso articolo X, concernente le tasse ecclesiastiche, i Revmi Vescovi avrebbero vivamente desiderato l'aggiunta: "Lo Stato assumerà la esazione di dette imposte dietro equo compenso". Questo periodo figurava già nel primo schema di Concordato, ma venne poi da me soppresso in seguito alle obbiezioni mosse al riguardo dal Sig. Ministro del Culto (Cfr. Rapporto N. 23649 del 5 Aprile c.a.) Tenendo tuttavia presente la osservazione contenuta nella nota a pag. 10 delle istruzioni, non mi son creduto autorizzato ad introdurre senz'altro tale aggiunta, di cui pure riconosco l'importanza; ciò nondimeno sarà sempre possibile di farlo in seguito, qualora così piaccia alla S. Sede.
4º) Nella succitata lettera di accompagno al Sig. Ministro del Culto mi è sembrato utile, per ogni buon fine, di esprimere che "la S. Sede si riserva di proporre nel corso delle trattative quelle ulteriori modificazioni ed aggiunte, che sembrassero eventualmente necessarie".
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico