Dokument-Nr. 4224
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
München, 15. Juni 1920
Regest
Pacelli erfuhr von der Absicht Erzbergers, seine Memoiren niederschreiben zu wollen. In Anbetracht von Erzbergers Naturell fürchtet der Nuntius, er würde unwahre Nachrichten beziehungsweise Nachrichten veröffentlichen, die den Heiligen Stuhl beeinträchtigen könnten; deshalb ließ er ihn durch drei befreundete Vertrauenspersonen wissen, der Heilige Stuhl würde unbedachte Behauptungen förmlich dementieren und sein Verhalten öffentlich tadeln. Erzberger, der sein Buch binnen eines Monats abgeschlossen hatte, ließ Pacelli durch seinen Freund Hubert Bastgen die Passagen über den Heiligen Stuhl zukommen. Angesichts der Lektüre ist der Nuntius über die Unvorsichtigkeiten Erzbergers völlig überrascht, die selbst den Papst in Bezug auf den Kriegseintritts Italiens kompromittieren. Auf Pacellis dringenden Wunsch überarbeitete Erzberger die betroffenen Kapitel zu seiner Zufriedenheit; das Kapitel über seine Reise nach Berlin im Juli 1917 unterbreitete Pacelli aber Gasparri wegen der vielen noch nicht veröffentlichen Details zur Prüfung, obwohl diese durch den Parlamentarischen Untersuchungsausschuss für die Schuldfragen des Ersten Weltkriegs eines Tages sicherlich publik werden.Betreff
Sulle "Memorie" del Sig. Erzberger
Circa due mesi or sono, venni a sapere, per mezzo dei giornali e di informazioni private, che il Signor Erzberger



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infliggergli una formale smentita e a deplorare pubblicamente la sua condotta. Queste ripetute e categoriche mie insistenze ebbero per effetto che il Signor Erzberger, il quale nel frattempo aveva già composto in meno di un mese (scrivendo un capitolo al giorno) tutto il suo libro, si decidesse finalmente ad inviare a Monaco il suo amico Sac. Prof. Bastgen

352r
della sua opera nei punti in questione, si era dichiarato disposto a soddisfare i miei desideri ed aveva esclamato: "Ho scritto tutte quelle parti per la glorificazione della Santa Sede e coll'intenzione di lavorare positivamente per Essa; perché dunque non dovrei ora farlo negativamente?"Il medesimo Sac. Bastgen è tornato da me alcun tempo dopo per mostrarmi quei capitoli totalmente rimaneggiati, ed io ho dovuto riconoscere che, se essi verranno in realtà così pubblicati, non riusciranno, a quanto mi sembra, di nocumento per la S. Sede. Circa uno di essi, tuttavia, il quale ha per oggetto l'azione della S. Sede in favore della pace, ho dichiarato che, malgrado le numerose soppressioni e cambiamenti apportativi, non osavo prendere io stesso la responsabilità e mi riservavo quindi di trasmetterlo riservatamente a Roma. Così com'esso è ora ridotto, gli avvenimenti ivi narrati sono in verità, almeno quanto alla sostanza, già noti, ad eccezione però del mio secondo viaggio a Berlino nel Luglio 1917, del quale non si conoscevano finora i dettagli esposti a pag. 335 e seguenti. Occorre tuttavia aggiungere che anche su questo argomento il segreto non potrà essere probabilmente mantenuto ancora molto a lungo, giacché di esso pure dovrebbe occuparsi la nota Commissione

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metto di pregare Vostra Eminenza Reverendissima di voler fare esaminare per intiero gli acclusi fogli, ritornandomeli poi con sollecitudine insieme a quelle osservazioni, che nel Suo superiore giudizio riterrà del caso.Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico