Dokument-Nr. 5525
Pacelli, Eugenio an Rossi OCD, Raffaele Carlo
Berlin, 19. November 1927

Regest
Pacelli erbittet Erläuterungen zu einer früheren Weisung der Kongregation. Darin wurde er aufgefordert, den deutschen Bischöfen mitzuteilen, dass sie die für Reskripte, Breven und Apostolische Bullen anfallenden Gebühren nicht länger wie in Zeiten der Inflation jährlich ansammeln und am Jahresende der Nuntiatur übergeben, sondern sie dem Nuntius baldmöglichst überreichen sollen. Ferner sollen die anfallenden Gebühren nach ihrem Realwert, also unter Berücksichtigung des Kurses entrichtet werden. Der Nuntius gibt an, dass die deutschen Bischöfe ihm in den Jahren 1920 bis 1923 am Jahresende stets die entsprechenden Gebühren übersandten, die er wiederum bei der Bayerischen Staatsbank hinterlegte. Seit 1924 übersandte Pacelli die Gebühren für die Bullen zur Ernennung von Bischöfen nicht gebündelt am Jahresende, sondern jeweils einzeln an die Konsistorialkongregation, die für die apostolischen Schreiben zur Ernennung von Pfarrern in gleicher Weise an die Datarie und die für apostolische Breven an die dafür zuständige Kanzlei. Der Nuntius glaubt daher, dass die Bischöfe keine zu entrichtenden Gebühren mehr bei sich haben. Er bittet um Weisung.
[Kein Betreff]
Eccellentissimo e Veneratissimo Monsignore
Mi permetto di rivolgermi in via confidenziale alla squisita bontà dell'Eccellenza Vostra Reverendissima per chiederLe con ogni umiltà e rispetto alcuni schiarimenti circa la esecuzione degli ordini contenuti nel venerato Dispaccio di cotesta S. Congregazione N. 94/20 del 9 corrente.
Allorché mi pervenne la ossequiata Circolare della sullodata S. Congregazione in data del 23 Gennaio 1920 (risiedevo in quell'epoca in Monaco di Baviera), mi diedi premura di comunicarne le disposizioni ai Revmi Ordinari della Germania. Varie Curie vescovili a fine d'anno versarono alla Nunziatura in moneta corrente, ossia in marchi-carta, le somme corrispondenti alle tasse dovute per Rescritti, Brevi e Bolle Apostoliche, somme che depositai alla Banca di Stato bavarese ( Bayerische Staatsbank ), conservando nell'Archivio della Nunziatura i relativi fogli od elenchi inviatimi dalle Curie medesime. Ciò avvenne negli anni
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1920, 1921, 1922 e 1923. In quest'ultimo anno, a causa della inflazione (in seguito alla quale un marco-oro corrispondeva ad un bilione = mille miliardi di moneta corrente, ossia di marchi-carta), le somme così raccolte andarono interamente perdute, come mi feci un dovere di riferire a cotesta S. Congregazione, rimettendo in pari tempo il certificato della Banca. Mi duole di non poter citare il numero del mio rispettoso Rapporto, essendo esso rimasto nell'Archivio della Nunziatura di Monaco. Allorché alla fine di quello stesso anno 1923 venne introdotto il cosiddetto marco-rendita, equivalente al marco-oro, la situazione rimase capovolta; il marco cominciò infatti ad aver in media un valore quintuplo della lira italiana, e quindi la così benigna concessione di pagare le tasse in moneta corrente cessò di avere per gli Ordinari della Germania qualsiasi vantaggio e non poté perciò avere più la sua pratica applicazione. Sul principio qualche Curia inviò ancora alcune tasse, ammontanti, se ben ricordo, a circa 800 marchi-rendita; essi vennero da me depositati, come sopra, alla Bayerische Staatsbank ed il relativo foglio od elenco nell'Archivio della Nunziatura di Monaco (ove ancora risiedevo), e tutto colà rimase,
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passando nelle mani del nuovo Nunzio Apostolico di Baviera, allorché nell'agosto 1925 mi trasferii definitivamente a Berlino (ove ero accreditato dal Giugno 1920). Salvo quindi questa somma, che, a quanto ho inteso, è stata già dall'Eccmo Mons. Vassallo di Torregrossa trasmessa alla S. Sede, le cose negli anni 1924-1927 sono andate nella maniera seguente: Per le Bolle Apostoliche concernenti le nomine vescovili, le tasse sono state dal sottoscritto inviate volta per volta a cotesta S. Congregazione: così, ad esempio, per la nomina del Vescovo Ausiliare di Paderborn, Mons.  Hillebrand (cfr. mio Rapporto N. 35553 del 7 Luglio 1926, riscontrato col venerato biglietto di Vostra Eccellenza del 23 dello stesso mese, la quale mi rimetteva la relativa quietanza di cotesta S. Congregazione N. 319/26 del 19 Luglio), per la nomina del Revmo Vescovo di Rottenburg, Mons.  Sproll (cfr. Rapporto N. 38119 del 17 Settembre corr. anno, riscontrato col Dispaccio N. 281/27 dell'8 Ottobre). Lo stesso si è fatto per le Lettere Apostoliche spedite dalla Dataria, le cui tasse sono state egualmente in ogni singolo caso mandate a questo Ufficio; così, ad esempio per la nomina del Rev. Sac.  Schwunk, parroco di Attendorn (diocesi di Paderborn), furono inviati alla Dataria medesima nell'Agosto 1926 M. 100, e per la nomina del Rev. Sac.  Plett, parroco di Stendal, nella suddetta diocesi, furono trasmessi nel Gennaio del corr. anno M. 200. Quanto ai Brevi Apostolici, essi, secondo una
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comunicazione del Revmo Mons.  Cancelliere in data 19 Settembre del corrente anno, non vengono consegnati (salvo il caso di dispensa) se non dopo versata la relativa tassa, la quale anzi per la Germania viene calcolata in marchi-oro, di guisa che, ad esempio, per una commenda di S. Gregorio con placca essa ammonta alla somma di Lire 21.840. Anche queste tasse sono state quindi incassate volta per volta dalla Cancelleria dei Brevi. Per quanto io sappia, lo stesso vale anche per i Rescritti delle S. Congregazioni, i quali vengono ritirati dagli Agenti delle Curie vescovili in Roma; cosa, del resto, che Vostra Eccellenza potrebbe facilmente accertare presso le Segreterie delle Congregazioni medesime. Qualche Ordinario, in via eccezionale, si è rivolto a questa Nunziatura per la trasmissione di alcune tasse alla S. Sede; così il Revmo Mons.  Arcivescovo di Friburgo con Foglio N. 7466 in data del 16 Luglio 1926 inviò M. 721,80 per tasse dovute alla S. Congregazione dei Sacramenti. La Nunziatura ha subito eseguito l'incarico, ricevendo poi dalla menzionata S. Congregazione regolare accusa di ricevimento (Foglio N. 19499/26 del 13 Agosto dello stesso anno).
Riassumendo il suesposto, credo che nessuno degli Ordinari della Germania ritenga come ancora in vigore la disposizione del 20 Gennaio 1920, la quale, così favorevole al tempo dell'inflazione, sarebbe ora invece a tutto loro danno. Per ciò
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che concerne, poi, le tasse dovute per gli anni scorsi, esse sono andate intieramente perdute per tutto il periodo sino alla fine dell'anno 1923, e per l'epoca susseguente sembra che difficilmente vi possano essere delle somme, le quali non siano state già versate alla S. Sede. In considerazione di tali circostanze, sarei ben grato all'Eccellenza Vostra, se volesse degnarsi di indicarmi in quali termini debba essere eventualmente da me fatta ai Revmi Ordinari dipendenti da questa Nunziatura la comunicazione ordinatami.
ChiedendoLe venia per il disturbo, che Le arreco, e porgendoLe i miei più vivi ringraziamenti anticipati, ho l'onore di confermarmi con sensi di profondo ossequio e di sincera venerazione
Dell'Eccellenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
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Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Rossi OCD, Raffaele Carlo vom 19. November 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 5525, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/5525. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
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