Dokument-Nr. 7414
Gasparri, Pietro
an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 21. Oktober 1919
Regest
Gasparri informiert Pacelli über die Entscheidungen des Heiligen Stuhls zu der Bitte der polnischen Regierung, anlässlich der Volksentscheide in Preußen und Oberschlesien zur Frage der künftigen Zugehörigkeit an Polen oder das Deutsche Reich Apostolische Administratoren einzusetzen, um die Neutralität der Kirche in dieser Frage sicherzustellen. Der Heilige Stuhl erachtet es als nicht notwendig, in Preußen einen Apostolischen Administrator einzusetzen, da die dortigen kirchlichen Vertreter das volle Vertrauen genießen. Einen, wie erbeten, polnischen Apostolischen Administrator in Oberschlesien einzusetzen, würde Beschwerden der Reichsregierung nach sich ziehen. Es hätte ausgereicht, dem Breslauer Bischof Bertram entsprechende Anweisungen zu geben. Der Heilige Stuhl kann der Bitte der polnischen Regierung also nicht nachkommen und bietet zwei Möglichkeiten als Gegenvorschlag an, nämlich Ludwig Tunkel, der das Vertrauen des polnischen und des deutschen Klerus besitzt, zum Apostolischen Administrator für Oberschlesien einzusetzen, oder, wenn das keine Zustimmung finden sollte, Ermengildo Pellegrinetti, den Auditor in Warschau, zu ernennen.[Kein Betreff]
Accuso alla V. S. Ill.ma Ricevimento del Rapporto N. 14146 del 22 Settembre e dell'altro N. 14237 del 27 s. m., circa i prossimi plebisciti

La ringrazio delle notizie fornitemi al riguardo e ritengo utile comunicarle riservatamente quanto appresso per sua opportuna conoscenza e norma.
Questo Signor Ministro di Polonia







42v
rabile regolare la cosa omogeneamente per tutte le
regioni soggette al plebiscito e proponeva per tale Ufficio il Rev. Kasyna





Ho risposto al sullodato Ministro con una Nota che si può riassumere come appresso: Ricordate le particolarmente benevole disposizioni della Santa Sede per la Polonia, rilevavo anzitutto che ogni qualvolta ebbero luogo siffatte contestazioni politiche, la Santa Sede si tenne sempre imparziale e che nel caso attuale doveva seguire la stessa linea di condotta, riconoscendo inoltre che neppure l'Ordinario del luogo doveva servirsi della sua Autorità spirituale per far pressione sugli abitanti. In quanto alla Prussia Orientale ed Occidentale non vi era luogo alla nomina di Amministratore Apostolico

43r
mancherebbe
di porvi riparo. Del resto la ragione di omogeneità e di simmetria non sarebbe ragione
sufficiente per una misura cosi grave come la nomina, di un Amministratore
Apostolico.Quanto poi all'alta Slesia, nella mentovata mia Nota, – premesso che la Santa Sede, da informazioni avute aveva ragione di dubitare che le lagnanze giunte al Governo polacco sull'atteggiamento del Vescovo di Breslavia fossero del tutto esatte, giacché era risaputo che colla Notificazione del 24 Giugno

43v
avrebbe potuto impartire le medesime al Vescovo di
Breslavia, non meno ossequente di ogni altro alla volontà della Santa Sede.Per tali ragioni dichiaravo che la S. Sede non poteva accogliere il desiderio del Governo polacco, e proponevo le due seguenti soluzioni:
1° Nominare Amministratore Apostolico e Delegato Vescovile per l'alta Slesia il Rev. Ludovico Tunkel

2° Se tale soluzione, preferita dalla S. Sede, non piacesse, la Santa Sede sarebbe stata disposta a nominare Amministratore Apostolico l'Uditore


di V. S. Illma
Affmo per servirla
P. Card. Gasparri