Document no. 3470
Gasparri, Pietro to Pacelli, Eugenio
Vatican, 19 July 1918
Summary
Gasparri informiert Pacelli, dass sich in Polen eine antikatholische Bewegung bildet, die sich besonders aus der jüdischen und evangelischen Bevölkerung rekrutiert, denen die Deutschen eine feste öffentliche Position im neuen Staat zusichern werden. Erst danach werden die Deutschen die Religionsfrage in die Hände der polnischen Regierung geben. Der Zentrumsabgeordnete Johannes Bell berichtet, dass sich der Ausschluss von Katholiken aus öffentlichen Ämtern in den besetzten Ländern häuft. Auch der ukrainische Hetman Skoropadskyj schildert ähnliches; außerdem wurde in der Ukraine die Fronleichnams-Prozession verboten und stattdessen der orthodoxe Erzbischof Eulogius begünstigt und unterstützt. Auch die Freiheit des katholischen Glaubensbekenntnisses werde nicht gewährt, obwohl die polnischen Bischöfe den Antrag an den Staatsrat bereits gestellt hatten. Dieser ist in der Tat ohnmächtig, da nur die Besatzungsmächte etwas ausrichten können. Sie werden aber nicht einschreiten, solange die Protestanten und Juden nicht versorgt und die kirchlichen Güter verteilt worden sind. Gasparri weist Pacelli im Namen des Papstes an, sich für die Lage der Katholischen Kirche im Osten und besonders für die Freiheit des katholischen Glaubensbekenntnisses einzusetzen und schlägt dazu vor, dass der Nuntius sich direkt an den katholischen Reichskanzler Hertling oder an andere Zentrumsabgeordnete wenden soll.[no subject]
Secondo notizie giunte alla Santa Sede da fonte attendibile vanno accentuandosi in Polonia correnti avverse al cattolicismo; specialmente da parte degli ebrei e dei protestanti, ai quali i tedeschi verrebbero creando una solida condizione pubblica nel nuovo Stato, né, prima d'averla loro assicurata, consegneranno – come sembra – al Governo Polacco la partita "Culto" che è in loro mani. La corrente anticattolica si sarebbe fatta sentire in modo tale che il Deputato Bell del Centro, avrebbe senz'ambagi denunziato al Reichstag, nella seduta dell'8 Giugno scorso, la sistematica esclusione dei cattolici dagli impieghi e dagli Uffici nei paesi occupati, particolarmente nel Governo Generale di Varsavia.
Anche nell'Ucraina i tedeschi favorirebbero gli Ortodossi contro i Cattolici, come risulterebbe pure dall'accluso Proclama dell'Hetman Ucraino alle popolazioni di Chelm e di Podlachia,
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esaminato e censurato dall'Autorità occupante, la quale avrebbe proibito la processione del Corpus Domini fuori delle Chiese ed invece permetterebbe al famigerato Eulogio di spadroneggiarvi.Neppure la richiesta più urgente e necessaria per la libertà della Chiesa cattolica, cioè l'abolizione delle leggi russe ad essa contrarie, poté finora trovare la sua realizzazione. I Vescovi polacchi già presentarono tale domanda al Consiglio di Stato, ma esso trovasi assolutamente inerme ed impotente, mentre invece le Autorità occupanti le quali sole potrebbero effettuarla, non sembrano disposte a farlo, prima di aver provveduto ai protestanti ed ebrei, e prima di aver "amministrato" i beni ecclesiastici.
Tali notizie hanno causato dispiacere e preoccupazione al Santo Padre, il Quale, per mio tramite, interessa V. S. Illma affinché voglia adoperarsi per ottenere almeno l'abolizione delle leggi emanate dal Governo Russo contro la libertà della Chiesa Cattolica. Ella potrebbe all'uopo fare appello ai sentimenti profondamente cattolici di S. E. il Signor Cancelliere dell'Impero, o chiedere prudentemente l'intervento di qualche influente
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deputato del Centro e di altri Personaggi tedeschi.Sua Santità ben comprende tutta la difficoltà e tutta la delicatezza della cosa, ma siccome conosce pure il di Lei nobile zelo e la di Lei sperimentata prudenza, è certo che Ella riuscirà ad ottenere qualche miglioramento nella situazione della Chiesa cattolica nei territori occupati in Oriente dagli eserciti tedeschi.
Nel renderla di ciò intesa, profitto dell'incontro per raffermarmi con sensi della più distinta e sincera stima
Della V. S. Illma e Revma
Servitore
P. Card. Gasparri