TEI-P5
Document no. 20470
(Copia)
Mio carissimo Monsignore,
Ho ricevuto - per posta (e quindi non potevo non accoglierla) - la lettera di Mons. Okolo-Kulak
, che mi permetto di accludere per Lei in via del tutto
privata
. Qualora io non avessi dovuto "trasmetterla", Ella può
farne ciò che vuole, cestinarla, distruggerla, ecc. È una cosa che non riguarda in alcun
modo questa Nunziatura
, e quindi nella quale io non entro affatto. -
La Congr. pro Ecclesia Orientali
manderà qui (o meglio a
Berlino) un sacerdote bulgaro
di rito
bizantino-slavo
e mi ha scritto per cercargli
l'abitazione. Io ho scritto subito al P. Rauterkus
a tale scopo ed eseguirò l'ordine senza fiatare, ma Le
assicuro che non so proprio che cosa farà quel disgraziato sacerdote. Egli non avrà che da
celebrare l'ufficio o Messa la Domenica ed i giorno di festa, e quindi tutto il resto del
tempo - so non è, ad esempio uno studioso, il quale si occupi per conto proprio - sarà un
disoccupato, esposto così anche ai pericoli morali di una città come Berlino, e che quindi
potrebbe fare, se non fosse sacerdote esemplare, più male che bene. I russi
cattolici in Berlino
sono quattro gatti; l'unica speranza e l'unica cosa
veramente utile è di occuparsi, come si cerca di fare, dei bambini, che possono essere
elevati ed educati cattolicamente; conversioni negli adulti non sono che rare eccezioni; la
maggioranza non viene che per avere soccorsi in denaro od altro, ma poi tutto finisce lì,
tanto più che maggioranza almeno degli emigranti russi sembra
che
Bei diesem Dokument handelt es sich um eine Abschrift des Originals.
Online since 26-06-2017, last modification 26-02-2020.
Document no. 20470
Pacelli, Eugenio
to [Pizzardo, Giuseppe]
Munich, nach dem 29 May 19251
Summary
Pacelli übermittelt in gänzlich privater Weise und mit dem ausdrücklichen Hinweis, dass Pizzardo es ignorieren könne, ein Schreiben des Generalvikars des Erzbistums Mogiljow Około-Kułak, das die Gutachterauswahl für die Russlandkommission der Kongregation für die Orientalische Kirche thematisiert und in keiner Weise die Berliner Nuntiatur betrifft. Dann kommt Pacelli auf die Entscheidung der genannten Kongregation zu sprechen, den bulgarischen Priester byzantinischen Ritus' Tehekiteheff als Seelsorger für die russischen Emigranten nach Berlin zu senden. Der Nuntius, der Tehekiteheff bei der Wohnungssuche unterstützt, stellt den Sinn dieser Entsendung in Frage. Seiner Ansicht nach hat Tehekiteheff nicht ausreichend zu tun und ist stark den moralischen Gefahren der Großstadt Berlin ausgesetzt. Pacelli hofft, dass Tehekiteheff in der Kinder- und Jugendseelsorge etwas bewirken wird, denn Erwachsenenkonversionen verspricht er sich wenige. Zudem vermutet er, dass die Emigranten zu dem bulgarischen Priester weniger Vertrauen als zu einem russischen Landsmann fassen könnten. Zum Schluss wiederholt Pacelli den rein persönlichen Charakter seines Schreibens und bittet um dessen Vernichtung.[no subject]
Ho ricevuto - per posta (e quindi non potevo non accoglierla) - la lettera di Mons. Okolo-Kulak








186v
sia gente che vale moralmente ben poco. Il sacerdote
anzidetto del resto non è nemmeno russo, ma bulgaro, e quindi non credo che i russi avranno
in lui quella fiducia che avrebbero avuto in un connazionale. Ma tutto questo scrivo a Lei
solo perché con Lei - e con Lei soltanto - parlo a cuore aperto. Del resto, non ne tenga
alcun conto e distrugga - La prego - questa mia. 1↑Datum rekonstruiert nach dem Datum der Anlage. In der Vorlage ist das Schreiben
auf den 5. Mai 1925 datiert.