Document no. 5611
Gasparri, Pietro to Pacelli, Eugenio
Vatican, 20 April 1921
Summary
Gasparri erklärt bezüglich des Prozesses gegen Johannes Josef Moser wegen Anmaßung päpstlicher Titel und der Informationen, die der Münchner Landgerichtsrat Marschall über das Lorettokreuz und den Ritterorden vom Heiligen Grab beim Münchner Ordinariat erfragte, dass der Bischof von Loretto das "Lauretanische Kreuz" ohne Beteiligung des Heiligen Stuhls verleihe. Die Rechte des nicht mehr existierenden Ordens der Ritter von Loretto seien nicht auf die Träger des Ehrenkreuzes übertragen worden, weshalb sie nicht zur Päpstlichen Familie gehörten. Der Bischof von Loretto könne ihnen besondere Ehrentitel für den privaten und religiösen Bereich verleihen, die allerdings nicht mit den pästlichen Ehrentiteln verwechselt werden dürften. Hinsichtlich der Glaubwürdigkeit des Artikels Mario Svampas, "I Cavalieri Lauretani" wolle sich der Heilige Stuhl angesichts der darin enthaltenen Fehler nicht äußern.Gasparri wird an den Bischof von Recanati und Loreto Andreoli schreiben, um Informationen über den Missbrauch der "Crux Lauretana" durch Moser zu erfragen. In Bezug auf den Ritterorden vom Heiligen Grab bestätigt Gasparri, dass dieser ein päpstlicher Ritterorden sei und er erklärt, dass er auf noch auf eine Antwort aus Jerusalem warte. Es sei jedoch falsch, dass den Rittern vom Heiligen Grab der Titel eines Pfalzgrafen zustehe. Die Orden "des heiligen Johann von Lateran" und der "Avvocati di San Pietro" hält Gasparri für Täuschungen. Letzlich könne das Kapitel der Erzbasilika des Heiligen Johann im Lateran im eigenen Namen das so genannte "Laterankreuz" verleihen, das aber ausschließlich privaten und religiösen Charakter besäße.
[no subject]
Insieme ai relativi documenti, che qui restituisco, mi è giunto il Rapporto della S. V. Ill.ma e Rev.ma del 12 Aprile corrente Nº. 20250 riguardante alcune informazioni che il giudice istruttore del tribunale di Monaco nel processo intentato per truffa contro Giovanni Giuseppe Moser1, ha chiesto alla Curia Arcivescovile di Monaco intorno ai diritti inerenti alla cosiddetta "Croce di Loreto" e all'"Ordine del Santo Sepolcro".
Checché sia delle origini della Croce Lauretana, è certo che essa non è conferita né dalla Santa Sede né in nome della Santa Sede. È il Vescovo di Loreto che la concede ai benefattori del Santuario, e la concede in nome proprio, senza neppure interpellarne o riferirne alla Santa Sede. Del resto, tale "Croce" non è affatto un ordine cavalleresco,
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ma
è un semplice attestato di gratitudine del Superiore di un santuario verso benefattori del
medesimo.Dei privilegi che si dice spettassero agli antichi Cavalieri Lauretani, nessuno è passato negli insigniti della "Croce Lauretana", poiché il Collegio dei Cavalieri Lauretani non esiste più da tempo. Quindi gli uomini e le donne, che hanno ricevuto la Croce Lauretana o altri diplomi di benemerenze lauretane, non sono per questo né Famigliari di Sua Santità, né Nobili, né Conti, né Protonotari Apostolici o Cavalieri della Milizia Aurata.
Il Vescovo di Loreto potrà permettere loro che, per devozione religiosa, si chiamino "Cavalieri o Guardie d'Onore della Santa Casa", "Camerieri d'Onore della Santa Casa", "Zelatori o Zelatrici della Santa Casa", ma è sempre sottinteso "di L oreto", ed è evidente che simili titoli hanno un carattere privato ed esclusivamente religioso e non si possano neppur lontanamente confondere con le onorificenze equestri o coi titoli di Cameriere Segreto o d'Onore di Sua Santità.
La Santa Sede non può interloquire sulla autorità di Mons. Dott.
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M. Svampa, che non conosce, e, certo, non è Monsignore e tanto
meno è il compianto Cardinale Domenico Svampa morto il
10 Agosto 1907. Neppure la Santa Sede ama interloquire sulla serietà e sulla
attendibilità del cosiddetto "Collegio Araldico", che ha pubblicato
l'articolo del Dottor M. Svampa "I Cavalieri Lauretani".Fra le inesattezze, che ho rilevato nell'articolo suddetto, noto quelle che sono scritte a pagina 8 dove, senza fondamento alcuno, si vorrebbe far credere che esista una "Corte pontificia Lauretana", che i Vescovi di Loreto creino i "Cavalieri Lauretani" in virtù di speciale delegazione pontificia, e che i Cavalieri medesimi siano famigliari di Sua Santità.
Per stabilire poi fino a qual punto il Moser abbia abusato di una istituzione ecclesiastica spacciando i suoi diplomi provvisori della "Crux Lauretana", oggi stesso scrivo al Vescovo di Loreto chiedendo sue informazioni. Con le informazioni di Monsignor Vescovo restituirò alla S. V. la copia del diploma medesimo.
Parimenti per quanto riguarda l'ordine del Santo Sepolcro, che è
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veramente un Ordine Equestre Pontificio, di cui il Sommo Pontefice è il Gran Maestro e il Patriarca Latino
di Gerusalemme è il Luogotenente, attendo ancora risposta da
Gerusalemme.Posso peraltro dichiarare fin da questo momento essere falsissimo che ai Cavalieri del Santo Sepolcro competa il titolo di Conte Palatino. Il Breve, con cui si conferisce l'Ordine del Santo Sepolcro, e i documenti pontifici di Pio IX e di Pio X che hanno restaurato e riformato questo Ordine, non enumerano tra i privilegi inerenti all'Ordine il titolo di Conte Palatino. L'"Ordine di S. Giovanni del Laterano" e l'"Ordine degli Avvocati di San Pietro" sono affatto sconosciuti alla Santa Sede, e non devono essere altro che delle mistificazioni.
Mi è stato detto che il Capitolo della Patriarcale Arcibasilica Lateranense in nome proprio e di proprio arbitrio distribuisca delle cosiddette "Croci Lateranensi", le quali per altro non hanno niente a che fare con gli Ordini Equestri, avendo esse un carattere esclusivamente religioso e privato. – Nel restituirle i documenti volentieri mi raffermo con sensi di sincera e distinta stima
Di V. S. Ill.ma e Rev.ma
Servitore
P. Card. Gasparri
1↑"Moser" hds. von unbekannter Hand mit blauer Farbe unterstrichen, vermutlich
vom Empfänger.