Document no. 6012
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Munich, 18 August 1920
Summary
Die preußische Gesandtschaft in München teilte Pacelli mit, dass der Parlamentarische Untersuchungsausschuss zur Klärung der Kriegsschuldfrage bei der Sitzung des Reichstages vom 3. August 1920 wieder eingesetzt wurde. Da der Vertreter des Auswärtigen Amts Theodor Weber über die Meinung des Heiligen Stuhls referieren muss, schlägt Pacelli einige Argumente vor, die jeweils öffentlich beziehungsweise nicht öffentlich bekannt gegeben werden können. Bezüglich seines Besuches in Berlin und Kreuznach (26. bis 29. Juni 1917) gab der am 29. Februar 1920 in der "Deutschen Allgemeinen Zeitung" erschienene Artikel schon alles korrekt und ausreichend wieder. Bei dem Besuch in Berlin vom 24. bis 25. Juli 1917 wurde beschlossen, die informellen Verhandlungen nicht bekannt werden zu lassen, und so solle es nach Pacellis Ansicht bleiben. Auch im Hinblick auf die belgische Frage sei schon alles öffentlich gesagt worden und man brauche nichts hinzuzufügen. Im Fall einer Annahme seines Vorschlags sollte der Heilige Stuhl der Reichsregierung die erwähnten Betrachtungen durch den deutschen Botschafter Diego von Bergen mitteilen.Subject
La Commissione parlamentare d'inchiesta in Berlino e l'azione pontificia per la pace
nel 1917
Questa Legazione di Prussia in Monaco mi ha testé partecipato quanto segue:
"Je suis chargé et j'ai l'honneur de communiquer à Votre Excellence que la Commission d'enquête parlementaire, chargée d'examiner les causes de la guerre (Parlamentarischer Untersuchungsausschuss), a été instituée de nouveau par la diède allemande dans la session du 3 août. Le Gouvernement allemand est convaincu que la nouvelle Commission ne s'occupera de la tentative de médiation de 1917 que d'accord avec Votre Excellence. En tout cas, le représentant du Ministère des Affaires Etrangères auprès de la dite Commission est chargé de rappeler à la mémoire des membres de la Commission le point de vue de la Cour de Rome, relatif à cette
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question".A mio subordinato parere, converrebbe, affine di prevenire nuove polemiche, di significare al Governo Germanico quanto segue:
1o) Per ciò che concerne il mio primo viaggio a Berlino ed a Kreuznach (26-29 Giugno 1917) durante il Cancellierato del Signor v. Bethmann-Hollweg, questi nell'articolo apparso sulla Deutsche Allgemeine Zeitung del 29 Febbraio 1920 Nr. 110 ha già esposto in modo sostanzialmente esatto le conversazioni svoltesi in quella occasione, e quindi la Santa Sede ritiene inutile ed inopportuna ogni ulteriore pubblicazione al riguardo.
2o) Nel mio secondo viaggio a Berlino (24-26 Luglio 1917) durante il Cancellierato del Signor Michaelis si trattò di semplici scambi di vedute puramente confidenziali e non impegnativi, di guisa che fu espressamente convenuto che, qualora la stampa publicasse qualche notizia in proposito, si potrebbe smentire l'esistenza di qualsiasi negoziato di pace (cfr. mio Rapporto Nr. 757 del 27 Luglio 1917). Qualunque pubblicazione su tale argomento dovrebbe perciò esser considerata non soltanto come inopportuna, ma altresì come contraria alle norme internazionali ed agli usi diplomatici.
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3o) Per ciò che riguarda infine il noto passo della S. Sede relativo al Belgio, tanto la mia lettera all'ex Cancelliere Signor Michaelis (30 Agosto 1917), quanto la risposta di questo (24 Settembre 1917) e gli altri documenti circa tale materia sono stati resi già nello scorso anno di pubblica ragione. Non sembra per conseguenza che vi sia più nulla di importante da aggiungere sull'argomento.
Qualora Vostra Eminenza approvasse le suindicate considerazioni, sarebbe, sempre a mio umile avviso, assai conveniente che la S. Sede le notificasse senza indugio al Governo di Berlino per mezzo di cotesto Sig. Ambasciatore di Germania. Da parte mia, non mancherei anche io di adoperarmi nello stesso senso.
In attesa pertanto delle venerate istruzioni dell'Eminenza Vostra, mi chino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico