TEI-P5
                        
                            Dokument-Nr. 3038
                         
                        
                        
                             
                        
                             
                        Eminenza Reverendissima, 
Più volte ho avuto occasione nei miei rispettosi Rapporti di accennare al dualismo fra il Comando militare e la direzione politica
 e la direzione politica in Germania. Sembrami quindi non del tutto inutile
        di trattare ora brevemente e sinteticamente tale argomento, la cui conoscenza è
 in Germania. Sembrami quindi non del tutto inutile
        di trattare ora brevemente e sinteticamente tale argomento, la cui conoscenza è
            affatto1 necessaria per
        giudicare rettamente l'attuale situazione politica dell'Impero. 
Mentre in tempo di pace si può appena parlare di dualismo fra il Comando militare e quello politico, la guerra porta facilmente seco, soprattutto in Germania, che il punto di gravità del potere generale tenda verso la parte mili- si trovò a vedersi trascurato dai generali. Ciò deriva
        non soltanto dalla mentalità militare in gener
 si trovò a vedersi trascurato dai generali. Ciò deriva
        non soltanto dalla mentalità militare in generale<e>2, troppo disposta a perder di
        vista gli scopi politici della guerra, ma si spiega specialmente col passato storico della
        Prussia e della Germania, che si son potute affermare solo grazie ad una vigorosa
        organizzazione militare. La formazione, infatti, dello Stato prussiano e l'unione nazionale
        della Germania sono state possibili soltanto per mezzo della dura lotta; ciò che ha dato
        all'autorità militare una preponderanza tradizionale. Coll'armata prussiana Bismarck ha
        raggiunto il suo grande fine ideale, l'unione della Germania; fine che egli non avrebbe
        potuto mai altrimenti conseguire. Da più passi delle sue memorie "Pensieri e ricordi" si
        apprende che i circoli militari non lo vedevano di buon occhio e che egli ebbe spesso
        occasione di inquietarsi per il loro contegno e le loro espressioni.
            D<N>ella3guerra tedesco-austriaca del 1866 egli prese sempre parte ai consigli
        militari e i rapporti fra lui, qual ministro responsabile, ed i circoli militari erano
        ottimi; finché non sorse fra i generali un certo malumore per avere egli predetto il giusto
        in varie questioni e perché
 egli prese sempre parte ai consigli
        militari e i rapporti fra lui, qual ministro responsabile, ed i circoli militari erano
        ottimi; finché non sorse fra i generali un certo malumore per avere egli predetto il giusto
        in varie questioni e perché  dalla sua parte. Il malumore raggiunse il massimo grado, quando egli ottenne
        che l'esercito tedesco non marciasse su Vienna ma su Presburgo, e questo per non ferire
        troppo gli Austriaci e i Viennesi nel loro sentimento d'onore. Bismarck pensava già fin
        d'allora di stringere un'alleanza coll'Austria e non voleva mettere in pericolo questo suo
        progetto con affrettate ed impolitiche misure militari. Il malvolere dei circoli militari,
        nato in quel tempo, ebbe i suoi echi durante la guerra del 1870
 dalla sua parte. Il malumore raggiunse il massimo grado, quando egli ottenne
        che l'esercito tedesco non marciasse su Vienna ma su Presburgo, e questo per non ferire
        troppo gli Austriaci e i Viennesi nel loro sentimento d'onore. Bismarck pensava già fin
        d'allora di stringere un'alleanza coll'Austria e non voleva mettere in pericolo questo suo
        progetto con affrettate ed impolitiche misure militari. Il malvolere dei circoli militari,
        nato in quel tempo, ebbe i suoi echi durante la guerra del 1870 , nel
        qual tempo il Re dovette intervenire più volte qual paciere fra lui e i circoli militari
        medesimi. E non fu tanto il contegno del Capo dello Stato Maggiore, conte
            Moltke
, nel
        qual tempo il Re dovette intervenire più volte qual paciere fra lui e i circoli militari
        medesimi. E non fu tanto il contegno del Capo dello Stato Maggiore, conte
            Moltke , quanto quello degli ufficiali a lui sottoposti, che dispiacque spesso a
        Bismarck e lo indusse ad esprimersi in termini di disapprovazione. Egli non fu chiamato a
        prender parte ai consigli militari e più volte dovette attingere informazioni di seconda
        mano. Bismarck, però, non era uomo da lasciarsi sopraffare. Egli combatté sempre per il
        principio da lui severamente applicato, che cioè soltanto a lui, qual ministro politico
        responsabile, spettava far la politica e giudicare la situazione. Nel
            ca-
, quanto quello degli ufficiali a lui sottoposti, che dispiacque spesso a
        Bismarck e lo indusse ad esprimersi in termini di disapprovazione. Egli non fu chiamato a
        prender parte ai consigli militari e più volte dovette attingere informazioni di seconda
        mano. Bismarck, però, non era uomo da lasciarsi sopraffare. Egli combatté sempre per il
        principio da lui severamente applicato, che cioè soltanto a lui, qual ministro politico
        responsabile, spettava far la politica e giudicare la situazione. Nel
            ca-
"Se si enuncia così la teoria, che lo Stato Maggiore ha impiegato riguardo a me e che si vorrebbe insegnare colla scienza della guerra: "Il Ministro degli Affari Esteri riavrà la parola, quando il Comando dell'esercito troverà che è venuto il tempo di riaprire il tempio di Giano "; osservo che già nel doppio
        viso di Giano sta l'avvertimento che il Governo di uno Stato belligerante deve guardare
        anche in direzioni opposte a quelle dello scacchiere di guerra. Compito del
"; osservo che già nel doppio
        viso di Giano sta l'avvertimento che il Governo di uno Stato belligerante deve guardare
        anche in direzioni opposte a quelle dello scacchiere di guerra. Compito del Compito
            del4 Comando
        dell'esercito è l'annientamento delle forze avversarie; scopo della guerra è di combattere
        per il raggiungimento della pace e delle condizioni corrispondenti alla politica perseguita
        dallo Stato. Ma constatare e limitare i fini da raggiungersi mediante la guerra; attinger
        consigli da parte del monarca relativamente ad essi, è e rimane, durante la guerra come
        prima di essa, un compito politico, la cui soluzione non può rimanere senza influenza sul
        modo di condurre la guerra". 
Egli diresse, conservandosi indipendente, i negoziati di pace, e si sforzò ininterrottamente, tenendo bene a distan-
L'attuale immane conflagrazione mondiale accrebbe, come ben si comprende, enormemente in Germania la considerazione e il significato dell'esercito. L'aumento andò di pari passo coi sempre più grandi compiti imposti allo Stato Maggiore dall'intervento
        alla guerra di nuovi Stati a fianco dell'Intesa; molto più che ai Comandanti riuscì non solo
        di tenere, più o meno, lontano il nemico, superiore di numero, dal suolo della patria, ma
        anche di infliggergli gravi colpi; ciò che giustificava la fiducia dell'opinione popolare e
        la rendeva sconfinata. Parallelamente, però, a questo entusiasmo
            del-
 dall'intervento
        alla guerra di nuovi Stati a fianco dell'Intesa; molto più che ai Comandanti riuscì non solo
        di tenere, più o meno, lontano il nemico, superiore di numero, dal suolo della patria, ma
        anche di infliggergli gravi colpi; ciò che giustificava la fiducia dell'opinione popolare e
        la rendeva sconfinata. Parallelamente, però, a questo entusiasmo
            del- si diedero a dir male delle
        Autorità politiche, della diplomazia e del Ministero degli Esteri. Il giudizio, in parte
        unilaterale, delle gesta militari condusse al giudizio avventato delle azioni politiche,
        (giudizio al quale contribuì non poco lo spirito nazionalista), mentre il malanimo rivolto
        contro la direzione politica contribuì ad ostacolare, nella libera esplicazione delle sue
        vedute, il Governo, cui si mosse specialmente il rimprovero
 si diedero a dir male delle
        Autorità politiche, della diplomazia e del Ministero degli Esteri. Il giudizio, in parte
        unilaterale, delle gesta militari condusse al giudizio avventato delle azioni politiche,
        (giudizio al quale contribuì non poco lo spirito nazionalista), mentre il malanimo rivolto
        contro la direzione politica contribuì ad ostacolare, nella libera esplicazione delle sue
        vedute, il Governo, cui si mosse specialmente il rimprovero il rimprovero5 di non saper
        sfruttare politicamente la situazione militare. Ciò condusse ad una aberrazione
        dell'opinione pubblica, la quale si mostrò disposta a concedere al Comando militare anche
        l'iniziativa politica ed a rilevare i contrasti fra la direzione politica e quella militare,
        e ciò affine di creare la premessa necessaria per far passare nelle mani del Supremo Comando
        dell'esercito anche la direttiva politica. 
Bethmann Hollweg , malgrado le sue incertezze e le sue frasi infelici,
        tenne con prudenza e con moderazione le redini del Governo. Gli riuscì di guadagnare il
, malgrado le sue incertezze e le sue frasi infelici,
        tenne con prudenza e con moderazione le redini del Governo. Gli riuscì di guadagnare il
             al pensiero unitario
 al pensiero unitario col
        resto del popolo e di mostrare al paese il carattere difensivo della grande lotta. La sua
        politica estera era regolata dal pensiero che, prima o tardi, si dovesse venire ad una
        intesa coll'Inghilterra e che il principale fine della politica tedesca consistesse nel
        limitare la guerra alle Potenze che erano già intervenute nel conflitto. Per questo si
        oppose alla guerra subacquea illimitata
 col
        resto del popolo e di mostrare al paese il carattere difensivo della grande lotta. La sua
        politica estera era regolata dal pensiero che, prima o tardi, si dovesse venire ad una
        intesa coll'Inghilterra e che il principale fine della politica tedesca consistesse nel
        limitare la guerra alle Potenze che erano già intervenute nel conflitto. Per questo si
        oppose alla guerra subacquea illimitata , temendo che l'America si
        sarebbe schierata anch'essa, come infatti fece
, temendo che l'America si
        sarebbe schierata anch'essa, come infatti fece , contro la Germania.
        Da parte militare, invece, si facevano pressioni per la detta guerra subacquea illimitata,
        poiché la si riteneva necessaria per la lotta contro l'Inghilterra. Lo stesso domandava la
        corrente nazionalista nell'opinione pubblica, quella corrente che faceva a Bethmann il
        rimprovero di debolezza e che lo combatté insieme ai circoli reazionari, i quali gli erano
        contrari per le concessioni alla sinistra nella questione elettorale
            prussiana
, contro la Germania.
        Da parte militare, invece, si facevano pressioni per la detta guerra subacquea illimitata,
        poiché la si riteneva necessaria per la lotta contro l'Inghilterra. Lo stesso domandava la
        corrente nazionalista nell'opinione pubblica, quella corrente che faceva a Bethmann il
        rimprovero di debolezza e che lo combatté insieme ai circoli reazionari, i quali gli erano
        contrari per le concessioni alla sinistra nella questione elettorale
            prussiana . I pangermanisti, poi, considerarono come un affronto l'offerta di pace delle Potenze centrali nel Dicembre 1916
. I pangermanisti, poi, considerarono come un affronto l'offerta di pace delle Potenze centrali nel Dicembre 1916 , avvenuta sotto il di
        lui cancellierato, sebbene l'iniziativa fosse partita dallo
, avvenuta sotto il di
        lui cancellierato, sebbene l'iniziativa fosse partita dallo  . Nel Febbraio 1917 cominciò la guerra sottomarina
        senza restrizioni, domandata dalle autorità militari. Bethmann Hollweg cedette, in parte per
        debolezza, in parte forse anche perché si era convinto frattanto che, pur senza la guerra
        subacquea, l'America sarebbe ugualmente intervenuta nel conflitto a fianco dell'Inghilterra.
        Inoltre egli dové coprire altresì colla sua responsabilità la deportazione
            degli operai belgi
. Nel Febbraio 1917 cominciò la guerra sottomarina
        senza restrizioni, domandata dalle autorità militari. Bethmann Hollweg cedette, in parte per
        debolezza, in parte forse anche perché si era convinto frattanto che, pur senza la guerra
        subacquea, l'America sarebbe ugualmente intervenuta nel conflitto a fianco dell'Inghilterra.
        Inoltre egli dové coprire altresì colla sua responsabilità la deportazione
            degli operai belgi e la proclamazione del regno di
            Polonia
 e la proclamazione del regno di
            Polonia ; due fatti che si debbono invece all'iniziativa del Comando
        dell'esercito. Ma è indubitato che sulle questioni concernenti la pace egli aveva idee
        moderate (come ebbi l'onore di riferire all'Eminenza Vostra dopo il mio viaggio a Berlino nel Giugno dello scorso anno), e che la risposta
; due fatti che si debbono invece all'iniziativa del Comando
        dell'esercito. Ma è indubitato che sulle questioni concernenti la pace egli aveva idee
        moderate (come ebbi l'onore di riferire all'Eminenza Vostra dopo il mio viaggio a Berlino nel Giugno dello scorso anno), e che la risposta alla celebre Nota pontificia
 alla celebre Nota pontificia (secondo che egli
        stesso mi ha confidato più volte) sarebbe stata assai diversa, se fosse rimasto al potere.
        Senonché appunto per ciò il Comando dell'esercito volle le sue dimissioni, le quali in
        realtà furono causate non tanto dal noto ed imprevisto attacco del deputato Erzberger
 (secondo che egli
        stesso mi ha confidato più volte) sarebbe stata assai diversa, se fosse rimasto al potere.
        Senonché appunto per ciò il Comando dell'esercito volle le sue dimissioni, le quali in
        realtà furono causate non tanto dal noto ed imprevisto attacco del deputato Erzberger , quanto dalla volontà del generale Hindenburg
, quanto dalla volontà del generale Hindenburg ,
        che impose all'Imperatore il ritiro del Cancelliere.
,
        che impose all'Imperatore il ritiro del Cancelliere. 
                             per una pace d'accomodamento sulla base "niente annessioni e niente
        indennità di guerra." Il Governo
 per una pace d'accomodamento sulla base "niente annessioni e niente
        indennità di guerra." Il Governo sotto il nuovo Cancelliere Michaelis
 sotto il nuovo Cancelliere Michaelis accettò, più o meno sinceramente, questa risoluzione quale
        base della sua politica estera, con grande dolore di tutti i circoli nazionalisti, e,
        formalmente, d'accordo col Comando dell'esercito, ma, di fatto, contrariamente al suo vero
        concetto. Cominciò allora il dibattito aspro sul carattere e il genere dei fini di guerra
        tedeschi fra la maggioranza del Reichstag
 accettò, più o meno sinceramente, questa risoluzione quale
        base della sua politica estera, con grande dolore di tutti i circoli nazionalisti, e,
        formalmente, d'accordo col Comando dell'esercito, ma, di fatto, contrariamente al suo vero
        concetto. Cominciò allora il dibattito aspro sul carattere e il genere dei fini di guerra
        tedeschi fra la maggioranza del Reichstag e il partito
        pangermanista, che si sentiva protetto alle spalle dal Supremo Comando dell'esercito. La
        maggioranza del Reichstag si era pronunziata contro le annessioni, mentre i pangermanisti, e
        specialmente il cosidetto "Partito della Patria"
 e il partito
        pangermanista, che si sentiva protetto alle spalle dal Supremo Comando dell'esercito. La
        maggioranza del Reichstag si era pronunziata contro le annessioni, mentre i pangermanisti, e
        specialmente il cosidetto "Partito della Patria" , fautore di una
        pace imposta colla spada e fondato a scopo di propaganda in questo senso, domandavano a gran
        voce la garanzia di confini militari, ed anche, corrispondentemente interpretando questo
        principio, il possesso delle coste fiamminghe
, fautore di una
        pace imposta colla spada e fondato a scopo di propaganda in questo senso, domandavano a gran
        voce la garanzia di confini militari, ed anche, corrispondentemente interpretando questo
        principio, il possesso delle coste fiamminghe .
. 
Intieramente contrario al militarismo ed al ; ma, nonostante la sua saggezza e la sua esperienza, egli non ha avuto
        ancora la forza, forse anche a causa della sua età avanzata, di vincere la preponderante
        loro influenza. È tuttavia da sperare che gli ultimi insuccessi sul fronte orientale
        renderanno i Capi militari meno orgogliosi ed inflessibili, e daranno modo al Cancelliere di
        far prevalere, per il bene stesso della Germania, le idee di moderazione e di giustizia.
; ma, nonostante la sua saggezza e la sua esperienza, egli non ha avuto
        ancora la forza, forse anche a causa della sua età avanzata, di vincere la preponderante
        loro influenza. È tuttavia da sperare che gli ultimi insuccessi sul fronte orientale
        renderanno i Capi militari meno orgogliosi ed inflessibili, e daranno modo al Cancelliere di
        far prevalere, per il bene stesso della Germania, le idee di moderazione e di giustizia.
        
Per ciò che riguarda il Signor von Kühlmann , nominato Ministro
        degli Esteri nell'Agosto del 1917, egli si sforzò continuamente, e non senza successo, di
        mantenere la sua indipendenza; ogni volta che dovette cedere, seppe anche, e presto,
        rifarsi. I pangermanisti lo combatterono aspramente per il suo preteso orientamento verso
        l'Inghilterra, e non si diedero pace, finché non l'ebbero sbalzato dal potere. A
        Brest-Litowsk Kühlmann ebbe l'arduo compito di trattare, nei negoziati per la pace
, nominato Ministro
        degli Esteri nell'Agosto del 1917, egli si sforzò continuamente, e non senza successo, di
        mantenere la sua indipendenza; ogni volta che dovette cedere, seppe anche, e presto,
        rifarsi. I pangermanisti lo combatterono aspramente per il suo preteso orientamento verso
        l'Inghilterra, e non si diedero pace, finché non l'ebbero sbalzato dal potere. A
        Brest-Litowsk Kühlmann ebbe l'arduo compito di trattare, nei negoziati per la pace
             . Il nocciolo della questione era, come è noto, il diritto
        d'autodecisione dei popoli di confine appartenuti all'Impero russo, e si ricorderà come il
        generale Hoffmann
. Il nocciolo della questione era, come è noto, il diritto
        d'autodecisione dei popoli di confine appartenuti all'Impero russo, e si ricorderà come il
        generale Hoffmann ,
, il6 rappresentante del
        Supremo Comando dell'esercito, abbia influito sui negoziati diplomatici, affrettandoli con
        fiere parole che ricordavano i diritti del vincitore. Quando, più tardi, i negoziati furono
        interrotti, si ebbe, per consiglio del Supremo Comando dell'esercito, la nuova avanzata, la
        quale condusse, è vero, all'accettazione da parte della Russia delle condizioni imposte
        dalla Germania, ma non rimase senza seri effetti politici nei futuri rapporti tedesco-russi.
        Dopo la pace di Brest-Litowsk la maggioranza del Reichstag pose il
        punto di gravità del lavoro politico sulla edificazione dei nuovi Stati di confine autonomi.
        La politica del Supremo Comando mirava, invece, a lasciare là le cose in sospeso; politica
        che non fu avversata sufficientemente dal Governo. Frattanto il malumore contro il
        Segretario di Stato von Kühlmann era talmente cresciuto,
            specialmen-
 la maggioranza del Reichstag pose il
        punto di gravità del lavoro politico sulla edificazione dei nuovi Stati di confine autonomi.
        La politica del Supremo Comando mirava, invece, a lasciare là le cose in sospeso; politica
        che non fu avversata sufficientemente dal Governo. Frattanto il malumore contro il
        Segretario di Stato von Kühlmann era talmente cresciuto,
            specialmen- , i quali <non> sembravano sufficienti ai
        circoli nazionalisti, che bastò una frase, vera del resto, pronunciata in un discorso al Reichstag
, i quali <non> sembravano sufficienti ai
        circoli nazionalisti, che bastò una frase, vera del resto, pronunciata in un discorso al Reichstag , per scatenare contro di lui una feroce campagna
        giornalistica che ebbe la forza di rovesciarlo. Al ritiro di Kühlmann ebbe parte notevole il
        Supremo Comando, e se anche il Segretario di Stato non possedeva l'incondizionata fiducia
        politica della maggioranza del Reichstag, il giudizio della stessa maggioranza e di ampi
        circoli popolari sulle sue dimissioni sorse dalla coscienza che Kühlmann era la
, per scatenare contro di lui una feroce campagna
        giornalistica che ebbe la forza di rovesciarlo. Al ritiro di Kühlmann ebbe parte notevole il
        Supremo Comando, e se anche il Segretario di Stato non possedeva l'incondizionata fiducia
        politica della maggioranza del Reichstag, il giudizio della stessa maggioranza e di ampi
        circoli popolari sulle sue dimissioni sorse dalla coscienza che Kühlmann era la
            malvista7 vittima del Comando
        militare e dei pangermanisti. 
È difficile, per ora, parlare con sicurezza dei rapporti fra il Comando dell'esercito ed il nuovo Segretario di Stato von Hintze , trovandosi esso da troppo poco tempo nel suo ufficio.
, trovandosi esso da troppo poco tempo nel suo ufficio. 
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico 
                        
                             
                        
                             
                        Online seit 02.03.2011, letzte Änderung am 29.09.2014. 
                    
    Dokument-Nr. 3038
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
 an Gasparri, Pietro
München, 08. September 1918
                        Regest
Pacelli gibt einen Überblick über das vieldiskutierte Thema des Dualismus zwischen militärischer und politischer Führung in Deutschland in der Gegenwart. Während in Friedenszeiten von einem Gleichgewicht gesprochen werden konnte, neigt sich im Krieg das Gewicht zugunsten der Militärs, was vor allem in der Geschichte Preußens, das nur durch eine starke militärische Organisation seinen Staat hatte ausbilden können, und in der Geschichte Deutschlands, das seine nationale Einheit militärisch hatte erringen müssen, begründet liegt. Aus Bismarcks "Gedanken und Erinnerungen" wird deutlich, dass selbst er als eine starke Persönlichkeit fortwährend mit der Unzufriedenheit der führenden Militärs zu ringen hatte, die mit seiner politischen Mäßigung in den Kriegszielen und der Bündnispolitik nicht einverstanden waren. Im gegenwärtigen weltweiten Krieg nun hat sich die Bedeutung der Armee in Deutschland noch erhöht und dem Oberkommando sind noch größere Aufgaben zugefallen. Zudem sei es diesem gelungen, nicht nur eine weit größere Anzahl von Feinden vom Vaterland fernzuhalten, sondern ihnen auch schwere Schläge zu versetzen, weshalb die öffentliche Meinung ihm großes Vertrauen entgegen bringe. Zugleich kritisieren die Konservativen und die Alldeutschen aber die politische Führung, die Diplomatie und das Auswärtige Amt. Der Reichsregierung wirft man vor, die militärischen Erfolge politisch nicht nutzen zu können und so irrt die öffentliche Meinung selbst dahin ab, den Militärs auch die politische Initiative zu überlassen, was den Antagonismus zwischen militärischer und politischer Führung erkläre. Trotz seiner Unsicherheit und manch missglückter Rede habe Bethmann Hollweg die Zügel der Reichsregierung mit Umsicht in der Hand gehabt; ihm gelang es, die Sozialdemokraten an die Volksmehrheit zu binden und der öffentlichen Meinung den Verteidigungscharakter des Krieges zu erklären. Er zielte auf ein Bündnis mit England und war gegen den U-Boot-Krieg, um die Zahl der Gegner möglichst klein und Amerika von einem Kriegseintritt abzuhalten. Die Nationalisten betrachteten dies als Schwäche, während die Reaktionäre ihm die Zugeständnisse an die Linke bei der preußischen Wahlrechtsreform und die Alldeutschen ihm die Friedensinitiative der Zentralmächte vom Dezember 1916 verübelten. Schließlich gab Bethmann-Hollweg aus Schwäche und in der Überzeugung, der Kriegseintritt der USA sei ohnehin unvermeidbar, dem Drängen nach einem unbegrenzten Unterseekrieg nach. Für die Oberste Heeresleitung musste er für die Deportation von belgischen Arbeitern und die Proklamation des Königreichs Polen die Verantwortung übernehmen. Keinem Zweifel könne es unterliegen, dass die Päpstliche Friedensinitiative vom Sommer 1917 einen anderen Ausgang genommen hätte, wenn er seinen Rücktritt nicht eingereicht hätte, wie er selbst Pacelli mehrmals versichert hat. Seinen Rücktritt habe weniger die unvorhergesehene Attacke Erzbergers als der Wille und Einfluss Hindenburgs verursacht. Die Friedensresolution des Reichstags vom 19. Juli machte sich die Regierung Michaelis zu Eigen, was die öffentliche Diskussion über die Kriegsziele auslöste. Gegen den Militarismus und die Ziele der Alldeutschen sei auch Kanzler Hertling, der aber trotz seiner Weisheit und seiner Erfahrung, vielleicht aber wegen seines Alters, nicht die Kraft hatte, sich deren Einfluss widersetzen zu können, sodass Pacelli hofft, dass die jüngsten Rückschläge an der Ostfront den Stolz und den Starrsinn der Militärs nun mäßigen und dem Kanzler mehr Gewicht geben. Kühlmann schließlich bewahrte seit seiner Ernennung zum Staatssekretär im Auswärtigen Amt seine Unabhängigkeit, während die Alldeutschen ihn wegen seiner angeblich englandfreundlichen Orientierung bis zu seinem Sturz bekämpften. In Brest-Litowsk musste er mit dem radikalen Dialektiker Trotzki verhandeln. Dort stand gegen ihn der Einfluss der Militärs, die, geführt von General Hoffmann, das Recht des Siegers und Annexionen geltend machen wollten und schließlich nach einem weiteren Vorrücken Russland zur Annahme zwangen. Während in der Folge die politische Führung unabhängige Staaten an der Grenze zu Russland etablieren wollten, wollten die Militärs dies in der Schwebe halten. Die Ergebnisse des Friedensvertrags mit Rumänien führten zu neuen Angriffen gegen Kühlmann, der schließlich dem Einfluss der Obersten Heeresleitung zum Opfer fiel. Über die Beziehungen zwischen der Obersten Heeresleitung und dem neuen Staatssekretär im Auswärtigen Amt von Hintze kann Pacelli noch nichts Sicheres sagen.Betreff
Sul dualismo fra il Comando militare e la direzione politica dell'Impero in
        Germania
                        Più volte ho avuto occasione nei miei rispettosi Rapporti di accennare al dualismo fra il Comando militare
 e la direzione politica
 e la direzione politica in Germania. Sembrami quindi non del tutto inutile
        di trattare ora brevemente e sinteticamente tale argomento, la cui conoscenza è
 in Germania. Sembrami quindi non del tutto inutile
        di trattare ora brevemente e sinteticamente tale argomento, la cui conoscenza è
            Mentre in tempo di pace si può appena parlare di dualismo fra il Comando militare e quello politico, la guerra porta facilmente seco, soprattutto in Germania, che il punto di gravità del potere generale tenda verso la parte mili-
7v
tare. Perfino un ferreo uomo di Stato
        come Bismarck si trovò a vedersi trascurato dai generali. Ciò deriva
        non soltanto dalla mentalità militare in gener
 si trovò a vedersi trascurato dai generali. Ciò deriva
        non soltanto dalla mentalità militare in gener egli prese sempre parte ai consigli
        militari e i rapporti fra lui, qual ministro responsabile, ed i circoli militari erano
        ottimi; finché non sorse fra i generali un certo malumore per avere egli predetto il giusto
        in varie questioni e perché
 egli prese sempre parte ai consigli
        militari e i rapporti fra lui, qual ministro responsabile, ed i circoli militari erano
        ottimi; finché non sorse fra i generali un certo malumore per avere egli predetto il giusto
        in varie questioni e perché 8r
 aveva il Re dalla sua parte. Il malumore raggiunse il massimo grado, quando egli ottenne
        che l'esercito tedesco non marciasse su Vienna ma su Presburgo, e questo per non ferire
        troppo gli Austriaci e i Viennesi nel loro sentimento d'onore. Bismarck pensava già fin
        d'allora di stringere un'alleanza coll'Austria e non voleva mettere in pericolo questo suo
        progetto con affrettate ed impolitiche misure militari. Il malvolere dei circoli militari,
        nato in quel tempo, ebbe i suoi echi durante la guerra del 1870
 dalla sua parte. Il malumore raggiunse il massimo grado, quando egli ottenne
        che l'esercito tedesco non marciasse su Vienna ma su Presburgo, e questo per non ferire
        troppo gli Austriaci e i Viennesi nel loro sentimento d'onore. Bismarck pensava già fin
        d'allora di stringere un'alleanza coll'Austria e non voleva mettere in pericolo questo suo
        progetto con affrettate ed impolitiche misure militari. Il malvolere dei circoli militari,
        nato in quel tempo, ebbe i suoi echi durante la guerra del 1870 , nel
        qual tempo il Re dovette intervenire più volte qual paciere fra lui e i circoli militari
        medesimi. E non fu tanto il contegno del Capo dello Stato Maggiore, conte
            Moltke
, nel
        qual tempo il Re dovette intervenire più volte qual paciere fra lui e i circoli militari
        medesimi. E non fu tanto il contegno del Capo dello Stato Maggiore, conte
            Moltke , quanto quello degli ufficiali a lui sottoposti, che dispiacque spesso a
        Bismarck e lo indusse ad esprimersi in termini di disapprovazione. Egli non fu chiamato a
        prender parte ai consigli militari e più volte dovette attingere informazioni di seconda
        mano. Bismarck, però, non era uomo da lasciarsi sopraffare. Egli combatté sempre per il
        principio da lui severamente applicato, che cioè soltanto a lui, qual ministro politico
        responsabile, spettava far la politica e giudicare la situazione. Nel
            ca-
, quanto quello degli ufficiali a lui sottoposti, che dispiacque spesso a
        Bismarck e lo indusse ad esprimersi in termini di disapprovazione. Egli non fu chiamato a
        prender parte ai consigli militari e più volte dovette attingere informazioni di seconda
        mano. Bismarck, però, non era uomo da lasciarsi sopraffare. Egli combatté sempre per il
        principio da lui severamente applicato, che cioè soltanto a lui, qual ministro politico
        responsabile, spettava far la politica e giudicare la situazione. Nel
            ca-8v
pitolo "Versailles" dei suoi "Pensieri e ricordi" dice
        sull'argomento quanto appresso: "Se si enuncia così la teoria, che lo Stato Maggiore ha impiegato riguardo a me e che si vorrebbe insegnare colla scienza della guerra: "Il Ministro degli Affari Esteri riavrà la parola, quando il Comando dell'esercito troverà che è venuto il tempo di riaprire il tempio di Giano
 "; osservo che già nel doppio
        viso di Giano sta l'avvertimento che il Governo di uno Stato belligerante deve guardare
        anche in direzioni opposte a quelle dello scacchiere di guerra. Compito del
"; osservo che già nel doppio
        viso di Giano sta l'avvertimento che il Governo di uno Stato belligerante deve guardare
        anche in direzioni opposte a quelle dello scacchiere di guerra. Compito del Egli diresse, conservandosi indipendente, i negoziati di pace, e si sforzò ininterrottamente, tenendo bene a distan-
9r
za
        chi avrebbe voluto impedirlo nella sua opera, di concluderla rapidamente. Egli prese senza
        dubbio in considerazione i postulati e le osservazioni della parte militare; ma sempre si
        attenne al pensiero politico di riprendere dell'Alsazia e della Lorena solo le parti di
        lingua tedesca, e, limitandosi a Metz e Strasburgo, di avanzare soltanto quelle domande atte
        a creare le premesse per l'unione delle stirpi tedesche del Sud colla Germania del Nord. È
        noto che Moltke voleva avere anche Belfort, ma riuscì a Bismarck di dissuaderlo dall'idea e
        di persuadere il Re, guadagnandolo al suo punto di vista. Bismarck fece alla Francia questa
        concessione, pur sapendo che in tal modo rimaneva aperta una gran porta nei confini
        tedesco-francesi. L'irruzione di truppe francesi in una parte dell'Alsazia meridionale al
        principio di questa guerra mostra infatti che la rinuncia di Bismarck a Belfort era
        strategicamente criticabile. Ma Bismarck seguiva l'idea di determinare la pace al più presto
        possibile e non badava quindi ad una concessione di più o di meno, pur di non correr
        pericolo che ne venisse ritardata la conclusione; egli pensava ancora di calmare in tal
        guisa la Francia e di iniziare un 9v
 avvicinamento fra le due
        nazioni. Se, dunque, egli, la forte personalità politica e il fattore dell'unità nazionale
        della Germania, ebbe a lottare con grandi difficoltà a causa della casta militare e contro i
        tentativi di sopraffazione di essa, pur in un tempo in cui la situazione politica e militare
        era eccellente e, internazionalmente, quasi scevra di pericoli; non può recar meraviglia il
        presente stato di cose, oggi che non solo manca una forte personalità politica, ma che
        all'esercito sono affidati compiti incomparabilmente più grandi. L'attuale immane conflagrazione mondiale accrebbe, come ben si comprende, enormemente in Germania la considerazione e il significato dell'esercito. L'aumento andò di pari passo coi sempre più grandi compiti imposti allo Stato Maggiore
 dall'intervento
        alla guerra di nuovi Stati a fianco dell'Intesa; molto più che ai Comandanti riuscì non solo
        di tenere, più o meno, lontano il nemico, superiore di numero, dal suolo della patria, ma
        anche di infliggergli gravi colpi; ciò che giustificava la fiducia dell'opinione popolare e
        la rendeva sconfinata. Parallelamente, però, a questo entusiasmo
            del-
 dall'intervento
        alla guerra di nuovi Stati a fianco dell'Intesa; molto più che ai Comandanti riuscì non solo
        di tenere, più o meno, lontano il nemico, superiore di numero, dal suolo della patria, ma
        anche di infliggergli gravi colpi; ciò che giustificava la fiducia dell'opinione popolare e
        la rendeva sconfinata. Parallelamente, però, a questo entusiasmo
            del-10r
l'opinione pubblica per la condotta della guerra, i
        circoli conservatori e pangermanisti si diedero a dir male delle
        Autorità politiche, della diplomazia e del Ministero degli Esteri. Il giudizio, in parte
        unilaterale, delle gesta militari condusse al giudizio avventato delle azioni politiche,
        (giudizio al quale contribuì non poco lo spirito nazionalista), mentre il malanimo rivolto
        contro la direzione politica contribuì ad ostacolare, nella libera esplicazione delle sue
        vedute, il Governo, cui si mosse specialmente il rimprovero
 si diedero a dir male delle
        Autorità politiche, della diplomazia e del Ministero degli Esteri. Il giudizio, in parte
        unilaterale, delle gesta militari condusse al giudizio avventato delle azioni politiche,
        (giudizio al quale contribuì non poco lo spirito nazionalista), mentre il malanimo rivolto
        contro la direzione politica contribuì ad ostacolare, nella libera esplicazione delle sue
        vedute, il Governo, cui si mosse specialmente il rimprovero Bethmann Hollweg
 , malgrado le sue incertezze e le sue frasi infelici,
        tenne con prudenza e con moderazione le redini del Governo. Gli riuscì di guadagnare il
, malgrado le sue incertezze e le sue frasi infelici,
        tenne con prudenza e con moderazione le redini del Governo. Gli riuscì di guadagnare il
            10v
partito socialista al pensiero unitario
 al pensiero unitario col
        resto del popolo e di mostrare al paese il carattere difensivo della grande lotta. La sua
        politica estera era regolata dal pensiero che, prima o tardi, si dovesse venire ad una
        intesa coll'Inghilterra e che il principale fine della politica tedesca consistesse nel
        limitare la guerra alle Potenze che erano già intervenute nel conflitto. Per questo si
        oppose alla guerra subacquea illimitata
 col
        resto del popolo e di mostrare al paese il carattere difensivo della grande lotta. La sua
        politica estera era regolata dal pensiero che, prima o tardi, si dovesse venire ad una
        intesa coll'Inghilterra e che il principale fine della politica tedesca consistesse nel
        limitare la guerra alle Potenze che erano già intervenute nel conflitto. Per questo si
        oppose alla guerra subacquea illimitata , temendo che l'America si
        sarebbe schierata anch'essa, come infatti fece
, temendo che l'America si
        sarebbe schierata anch'essa, come infatti fece , contro la Germania.
        Da parte militare, invece, si facevano pressioni per la detta guerra subacquea illimitata,
        poiché la si riteneva necessaria per la lotta contro l'Inghilterra. Lo stesso domandava la
        corrente nazionalista nell'opinione pubblica, quella corrente che faceva a Bethmann il
        rimprovero di debolezza e che lo combatté insieme ai circoli reazionari, i quali gli erano
        contrari per le concessioni alla sinistra nella questione elettorale
            prussiana
, contro la Germania.
        Da parte militare, invece, si facevano pressioni per la detta guerra subacquea illimitata,
        poiché la si riteneva necessaria per la lotta contro l'Inghilterra. Lo stesso domandava la
        corrente nazionalista nell'opinione pubblica, quella corrente che faceva a Bethmann il
        rimprovero di debolezza e che lo combatté insieme ai circoli reazionari, i quali gli erano
        contrari per le concessioni alla sinistra nella questione elettorale
            prussiana . I pangermanisti, poi, considerarono come un affronto l'offerta di pace delle Potenze centrali nel Dicembre 1916
. I pangermanisti, poi, considerarono come un affronto l'offerta di pace delle Potenze centrali nel Dicembre 1916 , avvenuta sotto il di
        lui cancellierato, sebbene l'iniziativa fosse partita dallo
, avvenuta sotto il di
        lui cancellierato, sebbene l'iniziativa fosse partita dallo 11r
        stesso Imperatore . Nel Febbraio 1917 cominciò la guerra sottomarina
        senza restrizioni, domandata dalle autorità militari. Bethmann Hollweg cedette, in parte per
        debolezza, in parte forse anche perché si era convinto frattanto che, pur senza la guerra
        subacquea, l'America sarebbe ugualmente intervenuta nel conflitto a fianco dell'Inghilterra.
        Inoltre egli dové coprire altresì colla sua responsabilità la deportazione
            degli operai belgi
. Nel Febbraio 1917 cominciò la guerra sottomarina
        senza restrizioni, domandata dalle autorità militari. Bethmann Hollweg cedette, in parte per
        debolezza, in parte forse anche perché si era convinto frattanto che, pur senza la guerra
        subacquea, l'America sarebbe ugualmente intervenuta nel conflitto a fianco dell'Inghilterra.
        Inoltre egli dové coprire altresì colla sua responsabilità la deportazione
            degli operai belgi e la proclamazione del regno di
            Polonia
 e la proclamazione del regno di
            Polonia ; due fatti che si debbono invece all'iniziativa del Comando
        dell'esercito. Ma è indubitato che sulle questioni concernenti la pace egli aveva idee
        moderate (come ebbi l'onore di riferire all'Eminenza Vostra dopo il mio viaggio a Berlino nel Giugno dello scorso anno), e che la risposta
; due fatti che si debbono invece all'iniziativa del Comando
        dell'esercito. Ma è indubitato che sulle questioni concernenti la pace egli aveva idee
        moderate (come ebbi l'onore di riferire all'Eminenza Vostra dopo il mio viaggio a Berlino nel Giugno dello scorso anno), e che la risposta alla celebre Nota pontificia
 alla celebre Nota pontificia (secondo che egli
        stesso mi ha confidato più volte) sarebbe stata assai diversa, se fosse rimasto al potere.
        Senonché appunto per ciò il Comando dell'esercito volle le sue dimissioni, le quali in
        realtà furono causate non tanto dal noto ed imprevisto attacco del deputato Erzberger
 (secondo che egli
        stesso mi ha confidato più volte) sarebbe stata assai diversa, se fosse rimasto al potere.
        Senonché appunto per ciò il Comando dell'esercito volle le sue dimissioni, le quali in
        realtà furono causate non tanto dal noto ed imprevisto attacco del deputato Erzberger , quanto dalla volontà del generale Hindenburg
, quanto dalla volontà del generale Hindenburg ,
        che impose all'Imperatore il ritiro del Cancelliere.
,
        che impose all'Imperatore il ritiro del Cancelliere. 11v
 Nel Luglio 1917 si ebbe la Risoluzione del
            Reichstag per una pace d'accomodamento sulla base "niente annessioni e niente
        indennità di guerra." Il Governo
 per una pace d'accomodamento sulla base "niente annessioni e niente
        indennità di guerra." Il Governo sotto il nuovo Cancelliere Michaelis
 sotto il nuovo Cancelliere Michaelis accettò, più o meno sinceramente, questa risoluzione quale
        base della sua politica estera, con grande dolore di tutti i circoli nazionalisti, e,
        formalmente, d'accordo col Comando dell'esercito, ma, di fatto, contrariamente al suo vero
        concetto. Cominciò allora il dibattito aspro sul carattere e il genere dei fini di guerra
        tedeschi fra la maggioranza del Reichstag
 accettò, più o meno sinceramente, questa risoluzione quale
        base della sua politica estera, con grande dolore di tutti i circoli nazionalisti, e,
        formalmente, d'accordo col Comando dell'esercito, ma, di fatto, contrariamente al suo vero
        concetto. Cominciò allora il dibattito aspro sul carattere e il genere dei fini di guerra
        tedeschi fra la maggioranza del Reichstag e il partito
        pangermanista, che si sentiva protetto alle spalle dal Supremo Comando dell'esercito. La
        maggioranza del Reichstag si era pronunziata contro le annessioni, mentre i pangermanisti, e
        specialmente il cosidetto "Partito della Patria"
 e il partito
        pangermanista, che si sentiva protetto alle spalle dal Supremo Comando dell'esercito. La
        maggioranza del Reichstag si era pronunziata contro le annessioni, mentre i pangermanisti, e
        specialmente il cosidetto "Partito della Patria" , fautore di una
        pace imposta colla spada e fondato a scopo di propaganda in questo senso, domandavano a gran
        voce la garanzia di confini militari, ed anche, corrispondentemente interpretando questo
        principio, il possesso delle coste fiamminghe
, fautore di una
        pace imposta colla spada e fondato a scopo di propaganda in questo senso, domandavano a gran
        voce la garanzia di confini militari, ed anche, corrispondentemente interpretando questo
        principio, il possesso delle coste fiamminghe .
. Intieramente contrario al militarismo ed al
12r
 pangermanismo, non meno che
        ai loro metodi (guerra sottomarina illimitata, incursioni di zeppelins, deportazioni,
        ecc.), è altresì (come a me consta direttamente) il Signor Conte von
            Hertling ; ma, nonostante la sua saggezza e la sua esperienza, egli non ha avuto
        ancora la forza, forse anche a causa della sua età avanzata, di vincere la preponderante
        loro influenza. È tuttavia da sperare che gli ultimi insuccessi sul fronte orientale
        renderanno i Capi militari meno orgogliosi ed inflessibili, e daranno modo al Cancelliere di
        far prevalere, per il bene stesso della Germania, le idee di moderazione e di giustizia.
; ma, nonostante la sua saggezza e la sua esperienza, egli non ha avuto
        ancora la forza, forse anche a causa della sua età avanzata, di vincere la preponderante
        loro influenza. È tuttavia da sperare che gli ultimi insuccessi sul fronte orientale
        renderanno i Capi militari meno orgogliosi ed inflessibili, e daranno modo al Cancelliere di
        far prevalere, per il bene stesso della Germania, le idee di moderazione e di giustizia.
        Per ciò che riguarda il Signor von Kühlmann
 , nominato Ministro
        degli Esteri nell'Agosto del 1917, egli si sforzò continuamente, e non senza successo, di
        mantenere la sua indipendenza; ogni volta che dovette cedere, seppe anche, e presto,
        rifarsi. I pangermanisti lo combatterono aspramente per il suo preteso orientamento verso
        l'Inghilterra, e non si diedero pace, finché non l'ebbero sbalzato dal potere. A
        Brest-Litowsk Kühlmann ebbe l'arduo compito di trattare, nei negoziati per la pace
, nominato Ministro
        degli Esteri nell'Agosto del 1917, egli si sforzò continuamente, e non senza successo, di
        mantenere la sua indipendenza; ogni volta che dovette cedere, seppe anche, e presto,
        rifarsi. I pangermanisti lo combatterono aspramente per il suo preteso orientamento verso
        l'Inghilterra, e non si diedero pace, finché non l'ebbero sbalzato dal potere. A
        Brest-Litowsk Kühlmann ebbe l'arduo compito di trattare, nei negoziati per la pace
            12v
 tedesco-russa, col dialettico radicale Trotzki . Il nocciolo della questione era, come è noto, il diritto
        d'autodecisione dei popoli di confine appartenuti all'Impero russo, e si ricorderà come il
        generale Hoffmann
. Il nocciolo della questione era, come è noto, il diritto
        d'autodecisione dei popoli di confine appartenuti all'Impero russo, e si ricorderà come il
        generale Hoffmann ,
,  la maggioranza del Reichstag pose il
        punto di gravità del lavoro politico sulla edificazione dei nuovi Stati di confine autonomi.
        La politica del Supremo Comando mirava, invece, a lasciare là le cose in sospeso; politica
        che non fu avversata sufficientemente dal Governo. Frattanto il malumore contro il
        Segretario di Stato von Kühlmann era talmente cresciuto,
            specialmen-
 la maggioranza del Reichstag pose il
        punto di gravità del lavoro politico sulla edificazione dei nuovi Stati di confine autonomi.
        La politica del Supremo Comando mirava, invece, a lasciare là le cose in sospeso; politica
        che non fu avversata sufficientemente dal Governo. Frattanto il malumore contro il
        Segretario di Stato von Kühlmann era talmente cresciuto,
            specialmen-13r
te a causa dei resultati del trattato di pace tedesco-rumeno , i quali <non> sembravano sufficienti ai
        circoli nazionalisti, che bastò una frase, vera del resto, pronunciata in un discorso al Reichstag
, i quali <non> sembravano sufficienti ai
        circoli nazionalisti, che bastò una frase, vera del resto, pronunciata in un discorso al Reichstag , per scatenare contro di lui una feroce campagna
        giornalistica che ebbe la forza di rovesciarlo. Al ritiro di Kühlmann ebbe parte notevole il
        Supremo Comando, e se anche il Segretario di Stato non possedeva l'incondizionata fiducia
        politica della maggioranza del Reichstag, il giudizio della stessa maggioranza e di ampi
        circoli popolari sulle sue dimissioni sorse dalla coscienza che Kühlmann era la
, per scatenare contro di lui una feroce campagna
        giornalistica che ebbe la forza di rovesciarlo. Al ritiro di Kühlmann ebbe parte notevole il
        Supremo Comando, e se anche il Segretario di Stato non possedeva l'incondizionata fiducia
        politica della maggioranza del Reichstag, il giudizio della stessa maggioranza e di ampi
        circoli popolari sulle sue dimissioni sorse dalla coscienza che Kühlmann era la
            È difficile, per ora, parlare con sicurezza dei rapporti fra il Comando dell'esercito ed il nuovo Segretario di Stato von Hintze
 , trovandosi esso da troppo poco tempo nel suo ufficio.
, trovandosi esso da troppo poco tempo nel suo ufficio. Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑"affatto" hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli. 
                            
                            2↑"ale" hds.
            gestrichen, "e" hds. eingefügt von Pacelli. 
                            
                            3↑"D" hds. gestrichen, "N" hds. eingefügt von Pacelli. 
                            
                            4↑"Compito del" hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli. 
                            
                            5↑"il rimprovero" hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
                            
                            6↑"il" hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
                            
                            7↑"malvista" hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
                            
                        