Dokument-Nr. 1052
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 26. Juni 1920
Regest
Pacelli berichtet über die Bildung eines Minderheitskabinetts aus Zentrum, DDP und DVP, die die logische Folge der Regierungskrise nach der Wahl vom 6. Juni 1920 und der Weigerung der SPD, in die Regierung einzutreten, darstelle. Das Zentrum leite die neue Koalition mit dem Reichskanzler Constantin Fehrenbach und habe die Ministerien der Finanzen, der Post, der Arbeit und der Ernährung erhalten. Die Aussichten für die deutsche Politik erscheinen nicht rosig und viel wird von den Ergebnissen der bevorstehenden Konferenz von Spa abhängig sein. Das Scheitern derselben würde nach der am meisten in Deutschland vertretenen Meinung revolutionäre Unruhen, zumindest in Norddeutschland, hervorrufen. Von einem Reichstagsabgeordneten habe Pacelli erfahren, Constantin Fehrenbach habe das Kanzleramt nach der Absage Wilhelm Mayers mit Tränen übernommen.Betreff
Situazione politica nel Reich
Che la crisi governativa in Germania abbia durata tre settimane e sia stata infine risolta colla costituzione di un Governo di minoranza, è una naturale conseguenza della situazione creata dalle elezioni per il Reichstag del 6 corrente, intorno alla quale ebbi già l'onore di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima col mio rispettoso Rapporto Nr. 16998 in data del 12 corrente. Le elezioni invero diedero bensì una maggioranza borghese; tuttavia questa maggioranza, la quale va dai tedesco-nazionali ai democratici, era, per così dire, puramente teorica, ma non politicamente effettiva, giacchè il partito democratico si rifiutava recisamente di entrare nel Governo insieme coi tedesco-nazionali. Accanto alla ipotesi di un Ministero di maggioranza
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puramente borghese – ipotesi, però, che appariva subito per l'anzidetto motivo inattuabile –, vi era una seconda possibilità e cioè la estensione dell'antica coalizione (Centro, democratici, socialisti maggioritari) coll'inclusione del partito popolare tedesco (liberali). Il Centro sarebbe stato assai favorevole ad una simile soluzione, la quale avrebbe condotto alla formazione di un Ministero sostenuto dalla grande maggioranza della popolazione; ma essa naufragò a causa della insuperabile avversione dei socialisti ad entrare in un Governo, di cui facesse parte il partito popolare tedesco.Così caddero le due possibilità di formare un Governo di maggioranza; non restò quindi altro che costituirne uno di minoranza, e ciò si è effettuato per opera del Centro. Il nuovo Governo invero si compone del Centro, del Partito Popolare tedesco e dei Democratici. La direzione appartiene al Centro, ai cui membri sono stati assegnati i posti di Cancelliere, di Ministro delle finanze, di Ministro delle Poste, di Ministro del Lavoro e di Ministro degli Approvvigionamenti. Soltanto per l'azione del Centro è stato possibile, da un lato, di appianare le divergenze fra liberali e democratici, e dall'altro, d'indurre i socialisti moderati a
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appoggiare in qualche modo, almeno provvisoriamente, il nuovo Governo. Il mantenimento di tale promessa è d'importanza decisiva per la vita del Ministero, il quale si può dire per conseguenza che dipende dalla buona grazia dei socialisti maggioritari, il cui passaggio ad un'aperta opposizione equivarrebbe alla sua caduta.Stando così le cose, non è possibile di prevedere attualmente quale durata avrà questo Governo. Può tuttavia ritenersi che una notevole influenza avranno a tale riguardo i risultati della prossima Conferenza di Spa. Se essi riusciranno relativamente favorevoli od almeno tollerabili per la Germania, è probabile che i socialisti si risolveranno alfine a rientrare nel Ministero, il quale verrebbe così ad essere considerevolmente rinforzato. In caso contrario, invece, è assai difficile che il Governo possa sostenersi. La spaventosa situazione finanziaria, la sempre crescente crisi economica, la disoccupazione, il caroviveri, uniti alle incalcolabili conseguenze di un insuccesso nella Conferenza anzidetta, condurrebbero con ogni probabilità, secondo una opinione qui assai diffusa, almeno nella Germania settentrionale e centrale (in Baviera la situazione è ora incomparabilmente migliore) a movimenti rivoluzionari, di cui
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niuno potrebbe presagire l'esito.È perciò che anche gli uomini politici più calmi e sereni affermano che mai la situazione in Germania non è stata così oscura come adesso e che il pericolo di una nuova rivoluzione, la quale sarebbe verosimilmente assai più sanguinosa delle precedenti, non è apparso mai così grave come nel momento attuale. Un deputato al Reichstag, venuto ieri da Berlino, mi ha narrato che il Fehrenbach nella riunione della frazione del Centro accettò, dopo il rifiuto di Mayer, il posto di Cancelliere piangendo.
Nel riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. von unbekannter Hand durchgestrichen und eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 26. Juni 1920, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1052, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1052. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
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