Dokument-Nr. 11195
Vannutelli, Vincenzo an Pacelli, Eugenio
Rom, 24. März 1918
Regest
Vannutelli bestätigt den Empfang des Nuntiaturberichts Nr. 3651 und bittet Pacelli den Erzbischöfen von Köln, München und Salzburg Folgendes mitzuteilen: Er hat mit dem Schweizer Francesco Stoppa-Guioni weder einen Deutschen noch einen Österreicher zum provisorischen Pro-Rektor des Campo Santo Teutonico bestellt, um das Institut in den Kriegszeiten in Italien vor Gefahren zu schützen. Falls der Krieg andauern sollte und das Amt dennoch mit einem Deutschen oder Österreicher besetzt werden sollte, dann wäre es empfehlenswert, wenn der neue Rektor sein Amt in Rom nicht direkt antreten würde. Er schlägt vor, mit der Ernennung zu warten, bis der Frieden in Aussicht steht. Vannuttelli erläutert, dass er diese Abweichung von Paragraph 3 des Statuts von 1876 in Übereinstimmung mit dem Papst vorgenommen und durch Kardinalstaatssekretär Gasparri die Erzbischöfe von Köln, München und Salzburg darüber in Kenntnis gesetzt hat.[Kein Betreff]
In risposta al pregiato Foglio No 3651, direttomi dalla S. V. Illma. il 14 Gennaio circa la nomina del Rettore del Camposanto Teutonico, sono a pregarla di voler comunicare all'Emo. Card. Arcivescovo di Colonia ed al Rmo. Arcivescovo di Monaco, e se crede ne sia il caso, anche al Rmo. Arcivescovo di Salisburgo quanto segue:
L'aver posto alla testa di quel Pio Luogo, in via peraltro del tutto provvisoria, un Pro-Rettore, il quale non è, né di nazionalità tedesca, né di nazionalità austriaca, è stato un provvedimento passeggero, destinato a preservare l'Istituto da pericoli inerenti a questo tempo di guerra, dei quali coloro che abitano Roma ben si rendono conto. Il giorno in cui, perdurando lo stato di guerra, si venisse a nominare un Rettore definitivo, che sarebbe, o tedesco o Austriaco, quei pericoli tornerebbero minacciosi, appena di tale nomina si avesse un sentore qualsiasi nel pubblico, ancorché il nominato, come del resto gl'imporrebbero le circostanze, differisse la sua venuta a Roma per prender possesso del suo posto. Ritengo perciò che per trattare la nomina in parola debba aspettarsi almeno un qualche preannunzio di pace, che speriamo non lontano.
185v
Quanto al § 3 dello Statuto del 1876 non occorre dire, che sarà mia premurosa cura l'applicarlo scrupolosamente, appena sparisca il timore di dannose conseguenze.Una cosa sarà bene aggiungere, ed è: che quantunque la misura provvisoria suddetta, alquanto derogatoria dello Statuto, fosse reclamata dalla necessità degli avvenimenti, pure non m'indussi ad adottarla, se non con intesa del S. Padre; e pregai anzi in quell'occasione l'Emo. Card. Segretario di Stato, con mia lettera del 4 Marzo 1917, di darne contezza, per la via officiale, ai tre degnissimi Arcivescovi di Colonia, di Salisburgo e di Monaco.
Se questi tre eminenti ed illustri Prelati avessero alcun pratico suggerimento a darmi per meglio risolvere le difficoltà della situazione, ne sarò loro ben riconoscente.
Ringraziando, intanto, la S. V. per la cortese mediazione che mi presta, con sensi di rispettosa considerazione mi raffermo
Della S V. Illma e Rma.
(f.) Vincenzo Card. Vannutelli