Dokument-Nr. 14754
Pacelli, Eugenio an Sbarretti, Donato Raffaele
Berlin, 15. Dezember 1925

Regest
Pacelli sendet dem Präfekten der Konzilskongregation Sbarretti die Supplik des Paderborner Weihbischofs Hähling von Lanzenauer um Anerkennung des Bonifatiusvereins zurück. Der Nuntius beschreibt den Bonifatiusverein als den am weitesten verbreiteten, populärsten und notwendigsten katholischen Verein in Deutschland. Aus den beiliegenden Statuten geht die Aufgabe des Vereins hervor: Unterstützung der Seelsorge und der katholischen Schulen in der Diaspora, also in Gebieten, in den die Katholiken zwischen drei und 30 Prozent der Bevölkerung ausmachen. Die Mitglieder beten täglich ein Vater unser und ein Ave Maria mit Anrufung des heiligen Bonifatius; Priester feiern einmal jährlich eine Messe für den Verein und alle Mitglieder leisten einen finanziellen Beitrag. Seit seiner Gründung im Jahr 1849 bis ins Jahr 1919 sammelte der Verein über 92 Millionen Goldmark. In der Denkschrift bittet Hähling von Lanzenauer um Anerkennung des Messbunds des Bonifatiusvereins durch den Heiligen Stuhl. An dem Bund sollen nach Wunsch des Weihbischofs alle Mitglieder des Vereins, alle Personen, die jährlich ein Messtipendium zur Unterstützung der Diasporapriester spenden, sowie die Seelen der Verstorbenen, in deren Namen deren Verwandten ein Messstipendium spenden, teilnehmen. Während der Weihbischof großen Wert auf den letzten Punkt legt, wäre der Generalsekretär des Bonifatiusvereins Schlatter laut dem ebenfalls beiliegenden Schreiben auch mit einer Empfehlung des frommen Bundes für die Toten einverstanden. Nach Pacelli ist der Hauptzweck des Vereins das Sammeln von Spenden, vorwiegend in den USA. Der Nuntius verweist auf ein Buch des Jesuiten Beringer über Wesen und Gebrauch von Ablassen, wonach es bereits ähnliche Messbünde wie den nun gewünschten gibt: den Ingolstädter Messbund, den Sühnemessbund zu Ehren des Heiligen Geistes, den Messbund der Erzbruderschaft vom Kostbaren Blute unseres Herrn Jesu Christi, das Seelenmessenbündnis zu Ehren der Schmerzhaften Mutter in der Kirche des Campo Santo Teutonico in Rom sowie den Messbund der St. Petrus-Claver-Sodalität für die afrikanischen Missionen. Im Vergleich mit den bereits bestehenden Mussbünden sieht Pacelli grundsätzlich keine Schwierigkeiten für den neuen Messbund des Bonifatiusvereins, vielmehr begrüßt er ihn. Allerdings legt der Nuntius bei der Zuschreibung von Messtipendien für Verstorbene deutlichen Widerspruch ein, da dies den Vorgaben des CIC/1917 sowie mehreren Entscheidungen des Heiligen Stuhls widerspricht, wobei er ausdrücklich auf eine entsprechende Äußerung der Kongregation für Ablässe aus dem Jahr 1899 nennt. Pacelli empfiehlt, diesen Punkt zu streichen, sollte die Konzilskongregation angesichts der Verdienste und der äußert wichtigen Aufgabe des Bonifatiusvereins zu keiner anderen Entscheidung kommen.
Betreff
Circa la Unione delle Messe della Società di S. Bonifazio
Eminenza Reverendissima
Ho regolarmente ricevuto il venerato Dispaccio N. 1994/25 del 13 Novembre p. p., col quale l'Eminenza Vostra Reverendissima mi ordinava di esprimere il mio umile parere intorno alla supplica del compianto Monsignor de Haehling , Vescovo Ausiliare di Paderborn, che qui unita compio il dovere di ritornare a cotesta S. Congregazione. A tale proposito mi sia permesso di notare quanto appresso:
I. – La Società di S. Bonifazio (Bonifatius-Verein) è senza dubbio una delle più diffuse, popolari e necessarie associazioni religiose dei cattolici della Germania. Come risulta dagli Statuti, che egualmente mi do premura di restituire qui acclusi, la menzionata Società ha per iscopo di aiutare la cura spirituale e le scuole dei cattolici nella Diaspora (essi sono cinque milioni solo nel Reich germanico),
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cioè in quei territori dei Paesi di lingua tedesca, ove i cattolici sono in minoranza e rappresentano soltanto dal 3 al 30 per cento della intiera popolazione. I membri di detta Società recitano ogni giorno un Pater noster ed una Ave Maria colla invocazione "S. Bonifazio, prega per noi", e, se sono sacerdoti, celebrano una volta l'anno, possibilmente in giorno della festa del Santo, la S. Messa secondo l'intenzione della Società medesima; danno inoltre una contribuzione, mensile od annua, in danaro. Dal 1849, anno della sua fondazione, <sino al 1919>3 il Bonifatiusverein ha raccolto come oblazioni sia dei suoi membri, che degli altri cattolici della Germania, la ingente somma di Marchi-oro 92.756.141,50.
II. – Nella supplica in esame si espone che tutti i sacerdoti membri del Bonifatiusverein sono tenuti, come si è già sopra accennato, a celebrare una volta l'anno il S. Sacrifizio secondo l'intenzione della Società. Nell'intenzione stessa sono sempre incluse le anime di tutti i membri e benefattori della Società stesse 4, anche se durante la vita non furono membri di essa. In tal guisa si è costituita di fatto una "Unione di Messe", per la quale si implora ora il riconoscimento e l'approvazione della S. Sede.
A questa Unione parteciperebbero, secondo la istanza in discorso: 1) i membri del Bonifatiusverein; 2) tutti coloro, che ogni anno offrano l'elemosina di una Messa, per soccorrere i sacerdoti bisognosi della Diaspora; 3) le anime dei defunti, che vengono dai parenti ascritte alla Unione, parimenti mediante l'offerta annua di uno stipendio di Messa.
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Su quest'ultimo punto insiste la supplica di Monsignor Haehling, mentre che il susseguente Esposto (del pari qui compiegato) del Segretario Generale, Monsignor Federico Schlatter , aggiunge: "Se vi fossero delle difficoltà, la Presidenza non sarebbe meno riconoscente, se la S. Sede semplicemente lodasse e raccomandasse la Unione come 'pia Unione di suffragio per i morti'".
Lo scopo della Unione medesima è di assicurare in modo stabile, massime per riguardo agli Stati Uniti d'America, la raccolta dei mezzi tanto necessari al Bonifatiusverein, essendo da temere che le altre elemosine vengano man mano a diminuire o cessare.
III. – Come si può rilevare dall'opera del P.  Franz Beringer S.J. "Die Ablässe, ihr Wesen und Gebrauch" (ediz. 15, approvata dalla S. Penitenzieria e curata dal P.  Pietro L. Steinen S.J. , vol. II, Paderborn 1922), esistono già altre simili Unioni di Messe, vale a dire:
1) La Unione di Messe di Ingolstadt "Ingolstädter Messbund" (cfr. op. cit., pag. 113-114, n. 220, 2 e 3), fondata dal P.  Innocenzo Mayr O.F.M. in Ingolstadt nel 1727 allo scopo di impetrare una buona morte ai membri viventi ed ai membri già trapassati la pronta liberazione dalle pene del Purgatorio. Niuno deve essere ammesso a far parte della Unione se non sciens ac volens; i defunti non possono esservi ascritti. I membri hanno l'obbligo di celebrare o far celebrare
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ogni anno una Messa secondo l'intenzione dell'Unione.
2) La Unione di Messe riparatrici in onore dello Spirito Santo ="Sühnemessbund zu Ehren des Hl. Geistes" (op. cit. pag. 76 n. 203,2) annessa nel 1901 alla Confraternita fondata in Knechtsteden dai Padri dello Spirito Santo. I membri son tenuti a far celebrare ogni anno una Messa per riparare a tutte le offese recate sulla terra allo Spirito Santo ed a versare ogni anno l'elemosina di 20 centesimi per la formazione di Missionari.
3) L'Unione di Messe congiunta coll'Arciconfraternita del Prezioso Sangue di N.S.G.C. (op. cit. pag. 123 n. 225,6).
4) l'Unione di Messe (Pactum pietatis) dell'Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata presso il Camposanto teutonico in Roma (op. cit. pag. 211 n. 251,3).
5) L'Unione di Messe del Sodalizio di S. Pietro Claver per le Missioni africane (op. cit. pag. 303 n. 293,5), canonicamente eretta dall'Emo Cardinale Vicario in Roma il 5 Maggio 1908. Ogni anno vengono celebrate 300 Messe. A tale Unione ed ai frutti di queste Messe possono partecipare non solo i membri della Lega per le Missioni, ma anche tutti gli altri fedeli, i quali paghino per una sola volta un marco (o una corona od un franco). Detratti 600 franchi annui come stipendio per le summenzionate Messe, l'importo di dette contribuzioni viene erogato esclusivamente a vantaggio delle Missioni africane.
IV. – Confrontando ora l'Unione di Messe del Bonifatiusverein colle suaccennate, sembra che in massima – ad ecce-
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zione del punto, di cui si dirà in appresso – il suo riconoscimento non presenti difficoltà ed anzi, in considerazione dell'immenso bene che compie la Società di S. Bonifazio, sia vivamente da raccomandarsi. Detta Unione somiglia più specialmente a quella del Sodalizio di S. Pietro Claver. In ambedue i casi, infatti, lo scopo è di venire in aiuto ad una opera veramente apostolica, vale a dire alle Missioni africane, nell'un caso, e nell'altro ai cattolici della Diaspora. Ambedue le Unioni son congiunte con una Società già esistente: il summenzionato Sodalizio ed il Bonifatiusverein. In ambedue partecipano all'Unione ed al frutto delle SS. Messe non solo i membri della Società medesima, ma anche tutti coloro che versano una determinata contribuzione.
Un punto, tuttavia, parmi che dia luogo ad obbiezione [sic]: vale a dire l'ascrizione di defunti alla Unione. Essa invero non sembra conforme al can. 693 § 3 ed è stata, del resto, interdetta da varie decisioni della S. Sede citate dal Beringer (vol. II, pag. 46-47, n. 141), fra le quali basterà qui di riferire quella della S. Congregazione delle Indulgenze del 10 Agosto 1899 ad VIum (cfr. Acta S. Sedis, vol. XXXII, 1899-1900, pag. 186-187): "An, non obstante Decreto S. C. Indulgentiarum d. d. 25 Augusti 1897 in una Urbis et Orbis vi specialis privilegii Rectores Confraternitatum SS. Rosarii albo suae Confraternitatis permittere valeant inscribi nomina defunctorum, etiam ad hunc finem dumtaxat, ut defuncti fiant participes meritorum Confraternitatis, et precibus sodalium commendati habeantur? – Negative, facto verbo cum SSmo". Il motivo di co-
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sì severa disposizione è, come insegna il prelodato padre Beriger nel luogo suindicato, sia perché di simili ascrizioni potrebbe abusarsi allo scopo di riscuotere determinate contribuzioni di denaro, sia perché i beni spirituali e le preghiere dell'intera Associazione sono a buon diritto destinati per aiuto e suffragio di tutti coloro, che furono in vita fedeli membri della medesima, e non per altri. – Anche alla Unione di Messe di Ingolstadt non possono, come si è visto, essere ascritti i defunti.
A meno quindi che cotesta S. Congregazione non giudichi di poter derogare, per riguardo alle benemerenze ed allo scopo importantissimo del Bonifatiusverein, a tale prescrizione, – il punto in questione dovrebbe, se non m'inganno, esser soppresso, rimanendo, per ciò che concerne i defunti, la partecipazione al frutto delle Sante Messe dell'Unione ristretta a coloro, che in vita fecero parte della medesima.
Chinato umilmente al bacio della s. Porpora, con sensi di profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi
dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Seitenzählung von den Editoren eingefügt.
2Protokollnummer rekonstruiert aus Protokollbuch.
3"sino al 1919" nachträglich masch. eingefügt.
4"stesse" hds. gestrichen, vermutlich von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sbarretti, Donato Raffaele vom 15. Dezember 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14754, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14754. Letzter Zugriff am: 19.04.2024.
Online seit 24.06.2016, letzte Änderung am 01.02.2022.