Dokument-Nr. 18562
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele
[Berlin], 18. März 1926
Regest
Pacelli teilt dem Sekretär des Heiligen Offiziums Merry del Val mit, dass die Verurteilung der Priester-Professoren Johannes Hehn und Joseph Wittig in Deutschland die Angst vor neuen Verboten weckte, was er durchaus begrüßt. Eines der Werke, für die dies am meisten gilt, ist "Das Wesen des Katholizismus" des Tübinger Dogmatikprofessors Karl Adam. Die erste Auflage erschien in Augsburg mit dem Imprimatur der dortigen bischöflichen Kurie. Es handelt sich um eine Sammlung von öffentlichen Vorträgen, die Adam in Tübingen hielt und die einen tiefen Eindruck sowohl auf Katholiken als auch auf Protestanten machten. Sie wurden als die mächtigste katholische intellektuelle Manifestation der letzten Jahrzehnte an der lutherischen Universität angesehen. Das Buch fand weite Verbreitung unter den Katholiken Deutschlands und es soll unter anderem die lebendige Liebe zur Kirche geweckt haben. Der Jesuitenpater Przywara besprach es wohlwollend in den Stimmen der Zeit. Im letzten Jahr erschien das Werk in einer zweiten Auflage in Düsseldorf, die dem Rottenburger Bischof von Keppler anlässlich seines silbernen Priesterjubiläums gewidmet ist. Nach der Durchsicht dieser zweiten Auflage scheint Pacelli das Buch zwar in guter Absicht geschrieben zu sein, jedoch hält er es gleichzeitig für theologisch wenig tiefgründig. Es enthält seiner Einschätzung nach einige obskure und zweideutige, ja sogar ungenaue und falsche Ausdrücke, die allerdings in anderen Passagen des Buchs besser geklärt werden. Der Nuntius zählt sechs solcher Beispiele auf. Der Kölner Erzbischof Schulte teilte ihm am 5. Februar mit, dass die zweite in Düsseldorf erschienene Auflage entgegen den Bestimmungen des CIC/1917 lediglich die Imprimatur der Diözese Augsburg für die erste Auflage trägt, jedoch nicht das Imprimatur der Erzdiözese Köln. Deshalb wies Schulte den Verlag L. Schwann an, das Buch unverzüglich der Zensur seines Ordinariats zu unterstellen und den Verkauf zu stoppen, bis ein Urteil gefällt wurde. Der Verlag entschuldigte sich am 9. Februar für das Versäumnis und erklärte sich bereit, den Vorschriften voll und ganz zu entsprechen. Der Kardinal teilte dem Nuntius am gleichen Tag mit, dass er ad hoc zwei sehr gewissenhafte und kompetente Gutachter mit einem Votum beauftragt hatte, das er dem Autor bereits zur notwendigen Korrektur zukommen ließ. Schulte hofft, dass das von Fehlern und Mängeln befreite Buch zum Wohl von Theologie und Kirche gereichen wird. Pacelli übersendet das genannte Schreiben Schultes sowie die entsprechenden Anlagen.Betreff
Sull'opera "Das Wesen des Katholizismus" del Sac. Dr
Carlo Adam, Professore di teologia dommatica nella Facoltà teologica della Università
di Tübingen
Una delle opere, per le quali ciò maggiormente si paventa, è il libro del Sac. Dr Carlo Adam, Professore di teologia dommatica nella Facoltà teologica della Università di Tübingen, intitolato " Das Wesen des Katholizismus ". La prima edizione apparsa in Augsburg coll'Imprimatur di quella Curia vescovile, per cura della Casa editrice Haas e Grabherr, come parte della collezione Aus Gottes Reich del Verband der Vereine katholischer Akademiker zur Pflege der katholischen Weltanschauung . Esso era una raccolta di pubbliche conferenze (Publica) tenute dal detto Professore in Tübingen, e che, a quanto mi è stato riferito, fecero allora profonda impressione su cattolici e protestanti e vennero considerate come la più potente manifestazione intellettuale cattolica, che si fosse avuta da decenni in quella Università luterana. Una
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parte
delle menzionate conferenze fu dall'Adam ripetuta nel Congresso degli
accademici cattolici in Ulm, suscitando pure grande entusiasmo. Il volume in
discorso si è poi largamente diffuso fra i cattolici in Germania e ha destato – così si
afferma – vivo amore per la Chiesa, producendo inestimabili frutti di bene. Sulla nota
Rivista dei PP. Gesuiti
Stimmen der Zeit
(fascicolo di Ottobre 1924) in un articolo
del P.
Przywara (pag. 48 e segg.) apparve già un'ampia
recensione del libro in discorso, in sostanza favorevole e lusinghiera. Una seconda edizione
accresciuta dell'opera stessa venne curata dalla Casa editrice
L. Schwann di Düsseldorf nello scorso anno ed è dedicata al Revmo
Mons.
von Keppler, Vescovo di Rottemburg, in occasione del
venticinquesimo anniversario della sua consacrazione
episcopale.27r
Avendo recentemente esaminato, per quanto me lo
hanno permesso i continui lavori di questa Nunziatura, il libro in parola nella suddetta
seconda edizione, esso mi è sembrato bensì scritto con stile attraente, con calore e con
desiderio ed intenzione di bene (il che può spiegare il favore da esso incontrato), ma al
tempo stesso teologicamente poco profondo; che anzi non mancano, a mio umilissimo avviso,
espressioni oscure ed equivoche, od anche per sé inesatte o false, sebbene poi non di rado
meglio chiarite in altri passi dell'opera medesima. Tra di esse mi permetto di notare, a mo'
d'esempio, le seguenti: 1º) Anche nell'opera in discorso si riscontrano le traccie
della singolare teoria (già altre volte proposta dall'Adam) di una immediata comprensione di
Dio rivelante (cfr. pag. 64), quantunque in seguito corretta, massime nel quarto
capitolo. 2º) A pag. 61 l'Autore insegna che colla ragione naturale si può
conoscere Iddio soltanto come "principio e ragione di tutte le cose", ma non come "vivente",
e, d'altra parte, egli sembra quasi equiparare la rivelazione coll'"
akosmistischer Seinseindruck" dello Scholz e
colle "rivelazioni" delle altre religioni. 3º) A pag. 248-249 egli scrive che "la
Chiesa crede ad un processo di evoluzione della conoscenza della verità soprannaturale.
Essa27v
insegna un progresso della fede e ciò non solo in senso
soggettivo, ma anche oggettivo", mentre che i teologici cattolici (cfr.
Dieckmann S.J.,
Tractatus di Ecclesia
, 1925, vol. II, n. 815 e segg.) affermano non potersi ammettere un
progresso dommatico oggettivo, ma soltanto soggettivo. È giusto tuttavia di notare anche qui
che nel periodo seguente egli rettifica in qualche modo la surriferita asserzione.
4º) Sebbene i teologi cattolici (cfr. Dieckmann, op. cit. vol. I
n. 591 e 595) non neghino che la grazia divina operi anche in coloro, che sono fuori
della Chiesa, nondimeno l'Adam sembra, se non erro, esaltare eccessivamente la santità nelle
società religiose acattoliche (pagg. 186-187). D'altra parte, pur nell'amore che egli
manifesta verso la Chiesa, parmi che insista troppo sulle di lei "debolezze" ed
"imperfezioni" qui in terra. Essa "è coperta di polvere per il lungo cammino; la di lei
andatura è talvolta snervata (schlapp) e stanca" (pag. 252). "Credenti
moralmente guasti, cattivi sacerdoti, Vescovi e Papi - sono le piaghe aperte,
ulcerose, giammai rimarginantisi sulla carne del mistico Cristo... Come il suo
Maestro non è venuto per i sani, ma per i malati, così la Chiesa nel mondo avrà sempre
malati, punti malati nel capo e nelle membra" (pagg. 239-240). 5º) A
pag. 21628r
e segg. egli sembra porre la coscienza
subbiettiva del credente al di sopra dell'autorità della Chiesa: "La maestà della sua
coscienza decide in ultima analisi in tutte le questioni della sua fede e della sua morale,
nell'intiero ambito della sua condotta spirituale. Essa decide da sé nella questione, se il
cattolico possa essere in qualche caso autorizzato a negare obbedienza alla Chiesa".
6º) Sebbene i Dottori cattolici ammettano che le risposte dottrinali delle
S. Congregazioni confermate dal Sommo Pontefice in forma mere communi non siano
per sé infallibili, tuttavia parmi che l'Autore (pag. 243)
troppo generalmente affermi che esse "possono errare ed hanno errato", aggiungendo (a
mio umile parere, men rettamente) che per conseguenza il consenso interno ad esse dovuto non
ha un carattere essenzialmente diverso da quello che noi prestiamo anche "alla parola di una
Autorità umana degna di fiducia".In data del 5 Febbraio p.p. l'Emo Sig. Cardinale Schulte mi significava di aver rilevato che la seconda edizione accresciuta del libro dell'Adam, pubblicata, come si è detto più sopra, in Düsseldorf (Archidiocesi di Colonia), portava soltanto l'Imprimatur dato già dalla Curia vescovile di Augsburg per la prima edizione, senza aver avuto, come sarebbe stato necessario, una nuova approvazione (cfr. can. 1392). L'Eminentissimo aveva perciò richiamato l'attenzione della Casa editrice L. Schwann circa siffatta omissione, ordinando che il libro fosse senza indugio sottoposto alla censura della Curia arcivescovile e vietando che alcun esemplare del medesimo venisse venduto, prima che questa avesse dato il suo giudizio. Con ulteriore foglio in data del 9 d.m. il sullodato Cardinale mi comunicava la risposta della Casa editrice, in cui essa, dopo aver esposto che detta penosa omissione era avvenuta per pura inavvertenza, si dichiarava pronta ad ottempera [sic] pienamente alle surriferite prescrizioni. L'Emo,
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come mi partecipava infine con altra lettera del
9 corrente, ha nominato due
Censori ad hoc "assai coscienziosi e del tutto competenti", i quali
hanno già presentato il loro Voto, che il Sig. Cardinale Schulte ha trasmesso
all'Autore per le necessarie correzioni. Egli spera che in tal guisa "questo libro di
straordinario pregio, purgato da tutti gli errori e difetti, riuscirà sempre più ad onore
della scienza teologica e della nostra santa Chiesa, a cui esso vuol servire". L'E.V.R.
troverà qui acclusa la succitata lettera insieme ai relativi
Allegati.Chinato