Dokument-Nr. 4068
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
, 13. Oktober 1927

Regest
Pacelli nimmt Bezug auf einen Bericht, in dem er angab, dass er Reichskanzler Marx und andere Politiker darum bat, mit allen Mitteln dafür zu sorgen, dass das neue Reichsschulgesetz nicht im Widerspruch zum Konkordat mit Bayern steht. Der Nuntius berichtet, dass ihn der bayerische Ministerpräsident Held in Berlin aufsuchte und darauf hinwies, dass das Gesetz viele Punkte berühre, die durch das Konkordat bereits geregelt seien, und diesem vor allem in Bezug auf den Religionsunterricht widerspreche. Held bat den Nuntius, Marx davon in Kenntnis zu setzen. In einem Gespräch am folgenden Tag unterrichtete Pacelli diesen darüber, woraufhin Marx ihm versprach, sich darum zu kümmern. Der Nuntius berichtet, dass er auf seiner Reise nach Rorschach in München mit dem bayerischen Ministerialbeamten von Stengel zusammentraf und im Gespräch erwog, eine Note zum Thema an Reichsaußenminister Stresemann zu richten. Der bayerische Kultusminister Goldenberger hält dies für notwendig, da der Reichsrat in Kürze über den Gesetzentwurf diskutieren wird. Aufgrund dessen verfasste Pacelli von München aus, ohne zuvor aus Zeitgründen mit Gasparri Rücksprache zu halten, eine Note, die er an den Nuntiaturauditor Centoz übermittelte, der sie wiederum Stresemann vorlegte. Pacelli bittet Gasparri für seinen Alleingang um Entschuldigung und fügt die Note seinem Bericht bei. Ferner gibt der Nuntius an, mit Held über föderalistische Bestrebungen im Reich gesprochen zu haben. Nach Meinung des bayerischen Ministerpräsidenten könnten diese gravierende Konsequenzen für die katholische Kirche haben, da Bayern nicht wie bisher seinen Einfluss zugunsten selbiger ausüben könnte und auch das Konkordat in Gefahr wäre. Überdies gab Held gegenüber dem Nuntius zu verstehen, dass die Finanzreform die bayerische Regierung außerstande setzen könnte, die im Konkordat festgelegten Staatsleistungen zu zahlen. Der bayerische Ministerpräsident bat Pacelli, den Heiligen Stuhl von seinen Sorgen in Kenntnis zu setzen.
Betreff
Il progetto di legge scolastica per il Reich ed il Concordato colla Baviera. – Preoccupazioni del Governo bavarese a causa del movimento per uno Stato unitario.
Eminenza Reverendissima
Col mio rispettoso Rapporto N. 37815 in data del 16 Luglio scorso, nel riferire circa il progetto di legge scolastica per il Reich, portavo a conoscenza dell'Eminenza Vostra Reverendissima come più volte avessi raccomandato sia al Cancelliere, Dr. Marx, come anche ad altri Ministri ed uomini politici, di curare con ogni vigilanza che non vi fossero contraddizioni fra quella legge ed il Concordato già concluso colla Baviera, affine di evitare spiacevoli difficoltà e conflitti.
L'Eminenza Vostra si degnò di approvare tale mia azione col venerato Dispaccio N. 2058/27 del 10 Agosto.
Lunedì 3 corrente il Presidente del Consiglio dei Mini-
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stri di Baviera, Dr. Held, venne a visitarmi in Berlino e richiamò la mia attenzione sul fatto che il menzionato progetto toccava vari punti già regolati nell'anzidetto Concordato e che in modo speciale le disposizioni relative alla sorveglianza ed alla direzione dell'istruzione religiosa nelle scuole non sembrava d'accordo colle norme del Concordato medesimo.
Il Dr. Held mi comunicò al tempo stesso che il Ministro del Culto bavarese, Sig.  Goldenberger, aveva già diretto al Ministro dell'Interno del Reich in data del 9 Settembre p. p. un Esposto, in cui era trattato anche questo punto, e mi pregò di interessare da mia parte al riguardo il Cancelliere Dr. Marx.
Avendomi, infatti, questi ricevuto la mattina del Giovedì seguente 6 corr. alle ore 10 3/4, non mancai di ritornare sulla raccomandazione, di cui è parola in principio del presente ossequioso Rapporto, e gli ricordai la dichiarazione rilasciatami il 13 Novembre 1920 dal
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Ministero degli Esteri del Reich, nella quale si riconosceva espressamente che il Concordato colla Baviera non potrebbe essere toccato da posteriori leggi del Reich (cfr. Rapporto N. 18532 del 14 Novembre 1920 e Dispaccio N. B.=13174 del 24 d. m.). Il Sig. Cancelliere mi promise che si sarebbe occupato della cosa.
Trovandomi poi nei giorni scorsi in Monaco di passaggio per venire a Rorschach, informai di quanto sopra, nel pomeriggio del Lunedì 10 corrente, il Dr. Held, ed il giorno successivo ne parlai pure col Consigliere Ministeriale, Sig.  Barone von Stengel, col quale discussi anche circa la convenienza dell'invio, al momento opportuno, di una mia Nota ufficiale sull'argomento al Ministro degli Esteri del Reich, Dr. Stresemann. Senonché ieri mattina, Mercoledì, il sunnominato Ministro del Culto, Sig. Goldenberger, mi significò che, siccome le proposte di emendamento del Governo bavarese non erano state accolte dalla Commissione del Reichsrat , era, a suo avviso,
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necessario che la Nota stessa fosse inviata di urgenza, dovendo il Reichsrat deliberare in seduta plenaria intorno al progetto in discorso già Venerdì prossimo. In conseguenza di ciò, e poiché non vi era tempo di chiedere, nemmeno per telegrafo, le istruzioni dell'E. V., redassi immediatamente la Nota medesima, cui diedi la data del 9 corr., giorno in cui ero ancora in Berlino, e la spedii subito con lettera-espresso a Mons.  Consigliere della Nunziatura, affinché il Dr. Stresemann l'avesse nelle mani non più tardi di Venerdì mattina. L'Eminenza Vostra, Cui chiedo umilmente venia, se in tale angustia di tempo avessi errato, troverà qui acclusa copia di detta Nota ( Allegato I ) insieme alla traduzione italiana ( Allegato II ). Del passo da me compiuto diedi anche notizia all'Ecc.mo Mons.  Nunzio Apostolico di Monaco.
Il Dr. Held mi intrattenne altresì sulle correnti, le quali tendono a togliere in Germania ai singoli Paesi il carattere di Stati particolari per ridurli a semplici
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Provincie in uno Stato unico. Egli crede che ciò avrebbe serie conseguenze per la Chiesa cattolica, giacché la Baviera non potrebbe più esercitare, come sinora, la sua influenza a vantaggio della medesima. Che anzi, sempre a suo parere, lo stesso Concordato bavarese correrebbe pericolo di rimanere estinto, venendo cioè, qualora la Baviera cessasse di essere uno Stato, a mancare una delle Parti contraenti. Aggiunse poi che le riforme centralizzatrici in materia finanziaria e tributaria (le cui conseguenze sono più sensibili che altrove in Baviera, Paese prevalentemente agrario e con debole industria) potrebbero mettere il Governo Bavarese nella impossibilità di soddisfare le prestazioni fissate nel Concordato, massime per ciò che riguarda il supplemento di congrua a favore dei sacerdoti aventi cura di anime. Anche di ciò feci parola, nel suaccennato colloquio del 6 corrente, col Cancelliere, il quale mi rispose che trattasi di questione assai grave e complicata; – che si è notata negli ultimi tempi (all'infuori degli Stati della Germania meridionale) una evoluzione oltremodo rapida ed inaspettata verso lo Stato unitario; –
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che vi sono persino dei Paesi, i quali hanno chiesto di rinunziare alla propria autonomia e divenire puramente e semplicemente territori del Reich (Reichsland); – che la cosa verrà ulteriormente dibattuta e converrà di attendere lo sviluppo, che essa sarà per prendere. Il Dr. Held, tuttavia, assai preoccupato di siffatta situazione, mi ha pregato ripetutamente di informare la S. Sede in proposito.
Nel compiere, pertanto, tale incarico, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 13. Oktober 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4068, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4068. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 25.02.2019, letzte Änderung am 01.02.2022.