Dokument-Nr. 4142
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
München, 18. Januar 1922
Regest
Gasparri wünschte, die Punkte XII bis XV der sogenannten Pacelli-Punktation II für das zukünftige Konkordat mit Bayern über die wirtschaftlichen Belange der bayerischen Kirche, zurückzustellen. Pacelli nennt fünf Argumente, um den Kardinalstaatssekretär vom Gegenteil zu überzeugen, dass diese Punkte in das Konkordat einfließen sollen. Wenn erstens selbst die prinzipielle Regelung der Staatsleistungen an die Kirche auf die Zukunft verschoben wird, wird dies unter dem bayerischen Klerus, der sich in akuter wirtschaftlicher Not befindet, große Unzufriedenheit auslösen. Zweitens geht Pacelli davon aus, dass sich die Verhandlungen durch das Festhalten an diesen Punkten nur geringfügig verzögern werden, da das zuständige Kultusministerium seine Antwort bereits fertigstellte und dem Finanzministerium zur Prüfung übergab. Drittens wird die Regierung ein Memorandum mit ihren Forderungen zur Diözesanzirkumskription und zur Besetzung kirchlicher Ämter einbringen. Hat sie diese Forderungen durchgesetzt und der Heilige Stuhl auf die oben genannten Punkte verzichtet, wird es sehr schwer werden, die wirtschaftlichen Forderungen zu einem späteren Zeitpunkt durchzusetzen. Viertens würde das Aussparen bestimmter kontroverser Punkte ein nachteiliges Präjudiz für andere Konkordatsverhandlungen liefern – insbesondere für Preußen, wo die Regierung die heikle Schulfrage ausklammern möchte. Fünftens geht Pacelli davon aus, dass die Konkordatsgegner, sobald das Konkordat im Ministerrat und von den Parteiführern beraten wird, ihre Kritik nicht gegen die Aufnahme der Staatsleistungen, sondern gegen die der Schulfrage richten werden.Betreff
Sulle trattative per il Concordato bavarese (Punti XII, XIII, XIV, XV)
Mi è pervenuto il venerato Dispaccio N. B=30130 dell'11 corrente, nel quale l'Eminenza Vostra Reverendissima, onde affrettare la conclusione delle trattative per il Concordato bavarese






1º) È ben naturale che, per non prolungare troppo le trattative anzidette, si fissino nel Concordato unicamente i principi fondamentali relativi allo svincolo delle prestazioni finanziarie

4v
zione economica della Chiesa (e di questi soli si
tratta infatti nei succitati punti), riservando i dettagli ad altro tempo. Ma se,
dopo così lunghi negoziati, anche i principi fossero omessi e tutto venisse così rimandato
ad altra epoca, ciò provocherebbe nel Clero, il quale si trova in non lieve disagio
economico, una penosa disillusione ed anzi, – secondo che mi affermava testé questo Vicario
Generale, Mons. Buchberger
2º) Una tale lacuna apparirebbe ancor meno comprensibile ora che, come ho potuto constatare coi miei propri occhi, il Sig. Ministro del Culto

5r
petenza, si è dovuto prima rimetterla al
Ministero delle Finanze per le eventuali osservazioni. Mi sono perciò recato da quel
Ministro Dr. Krausneck
3º) Come ho avuto già l'onore di riferire nel mio ossequioso Rapporto N. 22762 del 28 Dicembre scorso, il Governo



5v
stione, da cui pure dipende tutta la futura
situazione economica della Chiesa in Baviera. Si aggiunga che, trascorso il presente momento
e firmato il Concordato, sarà assai più malagevole d'indurre il Governo ed il Landtag
a tornarvi sopra con una nuova Convenzione addizionale. – Lo Stato, mi diceva a questo
proposito il sullodato Mons. Buchberger, cerca ogni modo per sottrarsi ai suoi obblighi
finanziari, massime per ciò che riguarda le prestazioni cosiddette facoltative. Occorre
quindi (egli soggiungeva) regolare ora nel Concordato tale punto; una dilazione potrebbe
riuscire funesta (verhängnisvoll) alla Chiesa in Baviera.4º) Se per il Concordato bavarese si adotta il sistema di rimandare ad altro tempo una materia importante, ciò potrà costituire un pericoloso precedente



5º) Come è ben noto all'Eminenza Vostra, le trattative preliminari (ormai, grazie a Dio, pressoché al termine), svoltesi finora, hanno avuto luogo quasi esclusivamente col Ministero del Culto, ove il Dr. Matt, egregio cattolico, pur esprimendo minuziosamente le obbiezioni derivanti dalla Costituzione


6r
cercato di mostrare la massima benevolenza verso la Chiesa.
Finite le dette trattative, la questione dovrà essere discussa nel Consiglio dei Ministri e
coi capi dei partiti. Fra questi si può fare certo assegnamento soltanto sul partito popolare bavarese


Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
(l)↑Perché Vostra Eminenza possa formarsi un'idea
dello stato d'animo del Clero, e delle gravi strettezze finanziarie, in cui versa almeno
una notevole parte di esso, credo opportuno di qui accludere, a mo' di esempio, un
articolo recentemente apparso sulla cattolica
Augsburger Postzeitung
dell'8 corrente.
